FINANZA

Green mind e green skill: l’importanza di educare alla sostenibilità



Indirizzo copiato

Il ruolo fondamentale dell’educazione per aumentare la sensibilità, la consapevolezza e le competenze sui temi ambientali rappresenta una sfida anche per il mondo della finanza e può portare a risultati determinanti anche per l’economia. Il contributo di Claudia Ravat, ESG Analyst, Crédit Mutuel Asset Management

Pubblicato il 26 lug 2024



Claudia Ravat, ESG Analyst - Crédit Mutuel Asset Management
Claudia Ravat, ESG Analyst – Crédit Mutuel Asset Management

Le sfide della decarbonizzazione e della transizione energetica si guardano spesso primariamente dalla prospettiva delle imprese. Da Claudia Ravat, ESG Analyst, Crédit Mutuel Asset Management arriva l’invito a osservare questi fenomeni anche dalla prospettiva delle persone, in particolare considerando la stretta relazione tra “menti green e futuri brillanti”.

Green mind: l’importanza di conoscere e di agire

Nell’ambito di un suo contributo sul tema Ravat osserva che “affrontare il cambiamento climatico e il suo impatto sul pianeta e su tutti gli esseri viventi richiede un’azione immediata”. Occorre considerare a questo riguardo il contesto nel quale si collocano i temi della sostenibilità: il mondo è alle prese con temperature record, ci sono purtroppo conflitti drammatici in corso nell’Europa dell’Est e in Medio Oriente e le economia sono penalizzate da persistenti pressioni inflazionistiche. In questo scenario, “sostenere l’educazione verso il clima – osserva Ravat – è diventato fondamentale perchè conferisce agli individui e alle comunità le conoscenze, le competenze e le motivazioni necessarie per combattere il cambiamento climatico in generale e favorire un approccio resiliente in tempi difficili”.

Green mind e Green skill

L’educazione, necessaria sia per la mitigazione che per l’adattamento ai cambiamenti climatici, rappresenta un pilastro che è stato purtroppo sottovalutato ma che è fondamentale per l’azione a sostegno del clima.

Ravat mette in evidenza che i bambini nati nel 2020 dovranno affrontare un numero di eventi meteorologici estremi che arriva ad essere fino a sette volte superiore a quello dei loro nonni nel corso della loro vita. Le giovani generazioni a loro volta sono le più colpite e nello stesso tempo sono anche mal equipaggiate in termini di educazione sul clima. Se si guarda ai dati si scopre che il 70% dei giovani non è attualmente in grado di spiegare i cambiamenti climatici, conosce in modo spesso superficiale i principi generali o, in tanti casi non ne sa nulla quando al contrario sarebbe sempre più necessario contare su una forte presenza di Green skill.

Per colmare questo divario sono necessari maggiori investimenti. Lo scenario che si osserva non va esattamente in questa direzione e, come rileva Ravat nel suo contributo, gli aiuti governativi all’educazione al clima hanno registrato una trend discendente, passando dal 14,7% del 2003 al 9,7% del 2021. Si tratta, come commenta l’ESG Analyst, Crédit Mutuel Asset Management di un calo che denuncia la necessità di fonti di finanziamento alternative per garantire un percorso di formazione adeguato.

Il ruolo della Greening Education Partnership

Per colmare questo divario in termini di finanziamenti occorre mettere in campo un approccio nuovo. Per esempio, alla COP28 dello scorso dicembre 2023 è stata lanciata un’iniziativa di investimento da 70 milioni di dollari per costruire scuole climaticamente resilienti nei Paesi vulnerabili. Inoltre, la Greening Education Partnership, promossa dall’UNESCO, va nella direzione di formare delle Green mind e fare in modo che ogni studente possa conoscere le ragioni e gli impatti dei cambiamenti climatici.

La struttura della Greening Education Partnership fa leva su quattro importanti pilastri:

  • rendere le scuole sempre più green
  • lavorare sui programmi di studio perché possano comprendere argomenti legati alla sostenibilità
  • supportare la formazione degli insegnanti affinché possano essere sempre più preparati sui temi green e aumentare nello stesso tempo la capacità dei sistemi educativi
  • impegnarsi per aumentare e migliorare la sensibilità green a livello di comunità

In questo senso la Greening Education Partnership affronta non solo gli aspetti scientifici del cambiamento climatico, ma anche gli aspetti socio-economici e comportamentali della giustizia climatica, e delle soluzioni basate su azioni concrete.

Un quadro educativo per fare crescere la consapevolezza sull’ambiente

Ravat mette in evidenza come questi quadri educativi sono fondamentali per promuovere una comprensione a tutto tondo delle questioni climatiche e per dare ai futuri leader la possibilità di guidare davvero il cambiamento.

Investire nell’istruzione dei giovani, in particolare nel contesto del cambiamento climatico e della giustizia sociale, è essenziale per uno sviluppo sostenibile.

Si tratta di un approccio che è in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), in particolare con l’SDG 4, che si concentra sull’istruzione di qualità, e con l’SDG 13, che sottolinea l’azione per il clima.

Secondo Ravat la capacità di stimolare la crescita di Green mind ed educare i giovani al cambiamento climatico non solo li prepara ad affrontare le sfide future, ma li mette anche in condizione di essere agenti proattivi del cambiamento all’interno delle comunità in cui vivono. Questa azione di responsabilizzazione può portare a soluzioni innovative e iniziative in grado di contribuire in modo significativo agli obiettivi climatici globali. Educando i futuri leader politici, consente che le politiche e le decisioni future siano prese sulla base di una profonda comprensione delle questioni climatiche.

L’International Finance Facility for Education per le Green mind

Un esempio concreto di successo è l’International Finance Facility for Education (IFFEd), che fa leva sugli impegni dei sostenitori per sbloccare gli investimenti del settore privato in ambito educativo. Si tratta in questo caso di un approccio che è riuscito a mobilitare finanziamenti importanti nei Paesi in via di sviluppo, dimostrando che gli investimenti in questo campo possono dare ritorni significativi. Grazie all’impegno in pratiche di investimento responsabili e sostenendo iniziative come la Greening Education Partnership, il settore finanziario può amplificare gli sforzi per combattere il cambiamento climatico. L’azione collettiva del settore finanziario potrebbe non solo mitigare i rischi, ma anche contribuire a garantire una crescita sostenibile e una stabilità a lungo termine per le generazioni future.

Ravat conclude osservando che gli investitori sono chiamati ad agire ora e che l’impegno nell’investimento non riguarda solo l’educazione, ma anche la futura resilienza e prosperità del nostro pianeta e di tutti gli esseri viventi. Anche se la finestra di opportunità appare stretta, l’impatto potenziale di queste scelte può essere immenso.

Articoli correlati

Articolo 1 di 5