Il regolatore europeo del mercato finanziario, Esma (European Securities and Markets Authority) ha scritto una lettera alla Commissione Europea in cui evidenzia le principali sfide nel campo dei rating Esg e degli strumenti per misurarli. Nella missiva Esma sottolinea la necessità di fare in modo che la crescente domanda di questo genere di prodotti possa incontrarsi con un sistema di norme appropriato, che ne assicuri la qualità e l’affidabilità.
Nella propria analisi Esma sottopone alla Commissione Ue una serie di punti chiave che sarà necessario affrontare al più presto, partendo dal fatto che oggi il settore dei rating Esg è sostanzialmente non regolato e senza organismi di supervisione. Una circostanza che rende concreto e sempre più alto il rischio che, in assenze delle norme specifiche da più parti richieste, si verifichino casi di greenwashing, quindi di aziende che fregino di titoli di sostenibilità che in realtà non possiedono, e quindi di una destinazione di capitali sbagliata e di vendita di prodotti non appropriata.
Per evitare questo genere di rischio secondo la European Securities and Markets Authority è sempre più urgente una definizione comune all’interno dell’area Euro dei rating Esg che copra un’ampia gamma di valutazioni sui prodotti Esg attualmente sul mercato. Tutto questo anche guardando in prospettiva, e quindi organizzando il sistema di norme in modo che possa essere il più possibile “future proof”, contenendo al massimo il rischio di obsolescenza.
Il regime regolatorio e di supervisione, inoltre, secondo la lettera firmata da Steven Maijoor, presidente di Esma, e indirizzata a Mairead McGuinness, commissario per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e i mercati finanziari UE, dovrà essere adattato all’attuale struttura dei mercati ed essere valido allo stesso modo per i grandi player multinazionali sia per quelli più piccoli.
Le realtà incaricate di stilare i rating Esg, secondo Esma, potranno essere parte di gruppi più grandi che forniscono già servizi come la certificazione dei green bond e i rating per il credito, ma allo stesso modo anche società più piccole dovranno poter trarre beneficio dall’avere accesso a un sistema di norme vallido su tutto il territorio comunitario, un contesto in cui Esma è pronta a fare la propria parte facendosi carico di un ruolo di supervisione.
La lettera di Esma riassume la posizione dell’authority in risposta alla consultazione europea sulla nuova strategia comunitaria in merito alla finanza sostenibile, lanciata a luglio del 2020, che prendeva in considerazione anche i temi del raing Esg e gli strumenti di valutazione connessi a questa tematica.