Negli ultimi 10.000 anni, le attività umane hanno trasformato la Terra attraverso l’agricoltura, la silvicoltura, l’estrazione mineraria e l’industria. I complessi risultati di queste attività sono ora osservati e quantificati come “impatti umani“ sull’atmosfera terrestre, sugli oceani, sulla biosfera e sulla geochimica. Mentre una miriade di studi hanno esplorato gli aspetti degli impatti umani sul pianeta, sono spesso tecnici e strettamente focalizzati. Pertanto, trovare informazioni quantitative affidabili richiede un notevole investimento di tempo per valutare ogni quantità, i suoi metodi di determinazione e l’incertezza associata.
Per questo, i ricercatori della Divisione di Biologia e Ingegneria Biologica del Caltech (Istituto di Tecnologia della California) hanno sviluppato The Human Impacts Database: un database che fornisce un accesso centralizzato ai dati quantitativi sulla miriade di modalità in cui gli esseri umani hanno un impatto sul pianeta Terra, fornendo al contempo collegamenti a database più specializzati. Il “database degli impatti umani” è progettato per essere accessibile a scienziati, responsabili politici e comuni cittadini e fornisce informazioni che vanno dalla produzione globale di plastica, al numero di bovini sulla Terra, all’innalzamento medio annuale globale del livello del mare.
The Human Impacts Database: cos’è
Ogni voce mette in relazione un valore quantitativo (o una serie temporale di valori) insieme a un chiaro riferimento della fonte primaria, il metodo di misurazione o stima, una valutazione dell’incertezza, collegamenti ai dati sottostanti, nonché un identificatore permanente chiamato Human Impacts ID (“HuID”). I dati sono suddivisi in cinque categorie principali: acqua, energia, flora e fauna, cicli atmosferici e biogeochimici e terra che includono 20 sottocategorie. Ove disponibile, il database include serie temporali per illustrare come questi numeri sono cambiati nel corso degli anni.
I visitatori dell’HuID possono selezionare uno qualsiasi di questi set di dati da un menu predeterminato di categorie come acqua, energia e terra, nonché da una serie di sottocategorie. Oppure, se sai più specificamente cosa vuoi guardare, come il pH dell’oceano, puoi semplicemente digitarlo nella barra di ricerca. Il database quindi estrae tutti i set di dati correlati in base alla selezione e puoi leggerli e visualizzare un grafico che mostra come le nostre risorse naturali sono cambiate nel tempo.
Il team che l’ha creato
Questo database deriva dal generoso sostegno finanziario del Resnick Sustainability Institute presso il California Institute of Technology e dal Schwartz-Reisman Collaborative Science Program. Un articolo che descrive la ricerca è apparso sulla rivista scientifica Patterns il 3 agosto. Il progetto è stato condotto nel laboratorio di Rob Phillips, Fred e Nancy Morris Professor of Biophysics, Biology, and Physics; e guidato dagli ex studenti laureati Griffin Chure (PhD ’20) e Rachel Banks (PhD ’22). Il team spera che avendo accesso a semplici numeri sugli impatti umani, cittadini e scienziati possano sviluppare intuizioni basate sui dati sul modo in cui funziona il mondo e prendere decisioni più informate.
Rob Phillips e Ron Milo gestivano entrambi gruppi di ricerca accademici dedicati alle dissezioni quantitative di fenomeni biologici e fisici e hanno visto quanto incredibilmente utile avere un facile accesso ai dati quantitativi possa essere sulla strada della scoperta. Oltre a una varietà di pubblicazioni scientifiche, Rob e Ron sono co-autori di Cell Biology by the Numbers che esplora i fenomeni della biologia cellulare attraverso una lente quantitativa. Inoltre, hanno costruito e curato il Database BioNumbers che, nello spirito del Database degli Impatti Umani, è destinato a servire come riferimento quantitativo nella biologia molecolare e cellulare.