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SFDR, Sustainable Finance Disclosure Regulation: costruire e controllare una finanza sostenibile

Con l’avvio di una consultazione mirata e di una consultazione pubblica sull’implementazione del Regolamento sulla divulgazione delle informazioni relative alla finanza sostenibile è il momento di fare il punto sulla Sustainable Finance Disclosure Regulation

Aggiornato il 20 Nov 2023

SFDR, sustainable finance disclosure regulation: il ruolo del digitale e dell'AI

Ha impiegato un po’ di tempo, ma con qualche accelerazione l’acronimo SFDR ha conquistato l’attenzione di tanti operatori. Le ragioni di una certa lentezza iniziale e delle successive accelerazioni sono da sono tutte da addebitare alle difficoltà di governare una materia tanto complessa, ricchissima di variabili e sostanzialmente molto giovane, come quella che attiene alla regolamentazione della trasparenza delle informazioni finanziarie sulla sostenibilità.

Una consultazione pubblica per migliorare l’implementazione del SFDR

L’occasione per fare il punto sulla SFDR è offerto dall’avvio avvenuto il 14 settembre 2023 da parte della Commissione Europea di una consultazione mirata e di una consultazione pubblica sull’implementazione del Regolamento sulla divulgazione delle informazioni relative alla finanza sostenibile (SFDR). Una consultazione che inizia appunto con la metà di settembre e che termina il prossimo 15 dicembre 2023 (qui per maggiori informazioni e per le manifestazioni di interesse n.d.r.)

Chi è interessato alla consultazione sulla SFDR

La Consultazione della Commissione Europea intende disporre dei contributi di enti pubblici, di realtà e stakeholder coinvolti sulle tematiche della sustainable finance. Nello specifico l’attenzione è rivolta agli attori del mercato finanziario, agli investitori, alle ONG, alle autorità pubbliche competenti, ai regolatori nazionali e ad altri soggetti impegnati in attività di studio, di divulgazione, di analisi della finanza sostenibile oltre a coloro che potranno essere direttamente o indirettamente soggetti alle disposizioni della SFDR.

Perché si è scelto di sottoporre la SFDR a una consultazione

Va sottolineato (ma torneremo più avanti su questo punto) che la SFDR è attiva da marzo 2021 e che nel dicembre 2022, la Commissione Europea aveva deciso di sottoporla a una valutazione completa per avere evidenza di eventuali problematiche allo scopo di migliorare il regolamento in particolare sotto tre profili: sulla certezza del diritto, sulla sua effettiva applicabilità e usabilità e più nello specifico per capire se la sua struttura è tale da essere in condizione di contrastare effettivamente i rischi di greenwashing. Quella decisione diventa realtà e si apre la consultazione sulla SFDR.

SFDR: cosa si intende valutare

Con questa consultazione la Commissione intende valutare in particolare i seguenti punti:

  • una valutazione relativa ai requisiti attuali dell’SFDR,
  • le interazione con altre normative sulla finanza sostenibile,
  • la possibilità di individuare possibili modifiche ai requisiti di divulgazione per i partecipanti al mercato finanziario,
  • una valutazione sulla possibile introduzione di un sistema di categorizzazione per i prodotti finanziari.

La struttura della consultazione prevede una parte focalizzata sulle valutazioni legate all’attuale regolamento e alla individuazione dei potenziali problemi che gli stakeholder potrebbero incontrare nell’implementarlo. Una seconda parte è strutturata per indagare le possibili opzioni con le quali rispondere alle attuali problematiche.

Che cos’è l’SFDR, Sustainable Finance Disclosure Regulation

Il regolamento SFDR sottoposto a una valutazione è l’ultima tappa di un percorso importante che ha come scopo la regolamentazione delle finanza sostenibile in area UE. Per questo è forse utile fare qualche passo indietro per capire di cosa parliamo quando utilizziamo l’acronimo SFDR.

La Sustainable Finance Disclosure Regulation è un regolamento UE che ha come obiettivo di garantire o aumentare la trasparenza delle informazioni relative alla sostenibilità dei prodotti finanziari, per permettere agli investitori di qualsiasi tipo, professionali e privati, di disporre di dati e informazioni affidabili e decidere i propri investimenti in modo consapevole.

SFDR: quando è entrata in vigore e con quali obiettivi

La SFDR è entrata in vigore, come già indicato, il 10 marzo 2021 e ha rappresentato da subito un passaggio importante nella costruzione di una finanza sostenibile a livello di area UE. Il regolamento, in sinergia con altre normative europee, punta a creare le condizioni per far crescere il flusso di capitali verso investimenti verdi e sostenibili. L’obiettivo più strategico e più ambizioso è poi quello di far crescere un modello finanziario che sostenga una economia più attenta al pianeta, con un invito costante verso gli operatori a integrare i fattori ESG nelle decisioni di investimento strategico e nel monitoraggio delle performance.

Quali imprese e quali organizzazioni sono primariamente interessate dall’SFDR?

Se si guarda all’applicazione dell’SFDR si deve allargare lo sguardo a un ampio numero di realtà. Gli attori principalmente coinvolti appartengono a tre grandi tipologie:

  • Gli operatori del mercato finanziario, vale a dire le imprese che si occupano di asset management, le banche di investimento, gli istituti di credito e le organizzazioni che forniscono servizi di gestione di portafoglio, i consulenti finanziari e i fondi pensione.
  • Le aziende che offrono prodotti finanziari, comprendendo le realtà che emettono obbligazioni, azioni e altri strumenti finanziari.
  • Le realtà che sono o potrebbero essere oggetto di investimenti sostenibili. In questa prospettiva si tratta di tante e diverse tipologie di aziende che possono comprendere, ad esempio, le società che operano nei settori dell’energia pulita, dell’efficienza energetica, della protezione ambientale, della responsabilità sociale d’impresa e della governance, ma anche le cosiddette CleanTech.

Accanto a queste imprese la Sustainable Finance Disclosure Regulation si rivolge anche ad altre realtà nelle quali gli investimenti sostenibili svolgono un ruolo determinante, come tutte le imprese che lavorano per integrare i fattori di sostenibilità nelle loro decisioni di investimento.

Quali tipologie di prodotti finanziari sono impattati dalla SFDR?

La Sustainable Finance Disclosure Regulation si applica a un’ampia tipologia di prodotti finanziari che possono essere classificati in funzione della tipologia di strategia e di relazione con i temi della sostenibilità. In generale la SFDR interessa tutte le categorie di investimento: fondi pensione, fondi comuni di investimento, polizze assicurative e prodotti di finanziamento che – in relazione al loro rapporto con le tematiche di sostenibilità –  si possono suddividere in tre grandi categorie:

  • I fondi sostenibili che comprendono tutti quei fondi di investimento con un chiari ed espliciti obiettivi ESG
  • I fondi che prestano una importante attenzione e considerazione ai temi della sostenibilità. Ovvero fondi nei quali rientrano investimenti in diverse tipologie di attività che non sono necessariamente guidate dall’ESG, ma che nella loro gestione scelgono di adottare decisioni di investimento guidate dai fattori della sostenibilità
  • I fondi non sostenibili e dunque quei fondi che non si pongono obiettivi di investimento sostenibile e non considerano i fattori di sostenibilità nelle strategie di gestione.

Cosa richiede la SFDR alle società finanziarie?

Le società finanziarie sono le realtà maggiormente impattate dall’SFDR. A queste organizzazioni la Sustainable Finance Disclosure Regulation chiede di corredare qualsiasi prodotto finanziario di una serie di informazioni che permettano a tutte le tipologie di investitori di comprenderne la relazione con gli obiettivi di sostenibilità. Nello specifico ci sono tre grandi ambiti informativi sui quali si muova il raggio d’azione della SFDR:

  • Le informazioni relative agli obiettivi di investimento sostenibili: con un dettaglio degli obiettivi ambientali, sociali o di governance (ESG).
  • Le tipologie di politiche e strategie di investimento sostenibili: con una descrizione anche in questo caso dettagliata e precisa delle modalità con le quali i gestori integrano i fattori di sostenibilità nelle decisioni di investimento.
  • Le valutazioni legate ai rischi di sostenibilità: rientrano in questa categoria le informazioni relative a tutti i fattori di rischio che possono avere un impatto sui rendimenti. I rischi oggi più evidenti e sui quali si registra la maggiore attenzione riguardano i rischi legati al cambiamento climatico,  alla perdita di biodiversità, alla deforestazione o alla violazione dei diritti umani.

In virtù della SFDR, le società finanziarie sono tenute a divulgare pubblicamente le informazioni relative all’integrazione dei fattori ESG nelle loro politiche d’investimento. Queste disclosure devono essere dettagliate, trasparenti ed esaurienti, e devono riguardare sia il livello di esposizione ai rischi ESG dei prodotti finanziari, sia l’impatto effettivo delle decisioni d’investimento sulla sostenibilità.

Quali sono i vantaggi che arrivano con la SFDR?

L’implementazione della SFDR comporta indubbiamente delle sfide per le imprese, ma porta anche significativi vantaggi agli investitori, grazie a una maggiore trasparenza sulle performance ambientali, sociali e di governance (ESG) dei loro investimenti.

La SFDR punta a realizzare un mercato finanziario più resiliente e sostenibile e a ridurre il cosiddetto “greenwashing“. Inoltre, la SFDR intende fornire agli investitori strumenti più appropriati per valutare i rischi ESG dei loro portafogli e per aiutarli e stimolarli a una allocazione del capitale verso attività sostenibili.

I benefici della SFDR per gli investitori

Gli investitori avranno accesso a informazioni più dettagliate e affidabili sui prodotti finanziari, potranno avere una visione più precisa dei rischi ESG dei loro portafogli e potranno scegliere investimenti che rispettino i propri valori etici e ambientali.

Le implicazioni della SFDR per le imprese

Le società dovranno prima di tutto integrare fattori ESG nelle decisioni strategiche. Questo processo organizzativo rappresenta nello stesso tempo una forma di innovazione, una opportunità per creare valore in modo più resiliente con minore esposizione ai rischi, ma presenta anche dei costi di adeguamento organizzativo e di formazione del personale.

La SFDR e le altre normative europee sulla finanza sostenibile

La SFDR è un importante tassello del framework europeo per la costruzione di un sistema finanziario che sia nello stesso tempo più favorevole alla trasformazione sostenibile e più informato e affidabile. La SFDR si inserisce infatti in un quadro più ampio, che comprende il Regolamento sulla Tassonomia degli Investimenti Sostenibili del 2020 (qui per maggiori informazioni n.d.r.) e il Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile dell’Unione Europea (qui per maggiori informazioni n.d.r.). Queste misure condividono l’obiettivo comune di guidare il sistema finanziario verso una maggiore sostenibilità.

Le sfide dell’implementazione della SFDR

L’implementazione della SFDR rappresenta una sfida significativa per l’industria finanziaria. Le società dovranno affrontare una serie di costi per adeguarsi alle nuove norme e vranno la necessità di sviluppare competenze specifiche nell’analisi dei fattori ESG. Inoltre, la necessità di fornire informazioni dettagliate e trasparenti potrebbe comportare problemi di privacy e sicurezza dei dati.

L’introduzione del Regolamento sulle informazioni in materia di finanza sostenibile (SFDR) presenta dunque una serie di impegni che possono essere così elencati:

  • La comprensione e l’applicazione dei requisiti: l’SFDR introduce requisiti di divulgazione complessi che possono essere difficili da interpretare e applicare. Questo richiede competenze e una organizzazione preparata.
  • La disponibilità dei dati: la normativa richiede la divulgazione di informazioni specifiche relative alla sostenibilità che possono essere prodotte solo attraverso la disponibilità di dati aziendali appropriati e la loro analisi.
  • Costi di adeguamento e aggiornamento dei sistemi informativi e delle risorse umane per garantire la conformità ai requisiti di divulgazione della SFDR
  • Coordinamento con altre normative: l’SFDR non è l’unico regolamento che riguarda la finanza sostenibile. La sua interazione con altre normative, sia a livello europeo che internazionale richiede una governance specifica.
  • Comunicazione con gli investitori: la SFDR impone chiede che i partecipanti al mercato finanziario comunichino efficacemente le informazioni sulla sostenibilità agli investitori, con specifiche strategie di comunicazione e di marketing.
  • Valutazione dell’impatto: con la nuova normativa è necessario misurare e valutare l’impatto delle politiche di sostenibilità con l’adozione di nuovi strumenti e metodologie ESG.

SFRD come processo multidisciplinare che coinvolge diverse tipologie di competenze

La gestione e l’applicazione dell’SFDR è un processo complesso che richiede un approccio multidisciplinare con tante e diverse figure professionali, attori istituzionali, professionisti della tecnologia che possono essere di aiuto alle imprese finanziarie nell’implementazione del Regolamento sulle informazioni in materia di finanza sostenibile. Di seguito vediamo alcune delle principali.

  1. I consulenti finanziari possono fornire un quadro comprensivo dell’SFDR per aiutare a interpretare e ad applicare i requisiti di divulgazione. In particolare, queste figure offrono indicazioni su come integrare la sostenibilità nelle strategie di investimento.
  2. Avvocati e consulenti legali svolgono un ruolo importante a livello di interpretazione del regolamento e per garantire la conformità legale. Queste figure sono poi necessarie anche per fornire assistenza nella redazione di documenti di divulgazione.
  3. I fornitori di dati ESG: le aziende specializzate nella raccolta e nell’analisi di dati ambientali, sociali e di governance contribuiscono a fornire informazioni necessarie per la divulgazione richiesta dall’SFDR.
  4. Le società di consulenza in gestione del rischio portano il loro contributo nella identificazione, valutazione e gestione dei rischi legati alla sostenibilità.
  5. Le organizzazioni non governative  le ONG e altre organizzazioni della società civile a loro volta portano competenze ed expertise in relazione ai fattori che determinano lo sviluppo sostenibile
  6. Le autorità di regolamentazione nazionali e internazionali forniscono linee guida e chiarimenti sulle aspettative e i requisiti del regolamento.
  7. I fornitori di tecnologia e le software house mettono a disposizione strumenti e piattaforme che facilitano la data collection, l’analisi e la divulgazione dei dati richiesti dall’SFDR.
  8. Formatori e istituti di formazione infine mettono a disposizione competenze e formazione specifica sull’SFDR e su come integrare la sostenibilità nella pratica del business.

Il futuro della SFDR: aspettative e prospettive

L’adozione della SFDR rappresenta un passo importante verso un sistema finanziario più sostenibile. Se effettivamente si va nella direzione di un aumento dell’integrazione dei fattori ESG nelle decisioni d’investimento a cui segue una crescita del mercato dei prodotti finanziari sostenibili la SFDR può contribuire a orientare l’economia globale verso una maggiore attenzione ai progetti e alle imprese sostenibili.

La grande sfida dell’SFDR è quella di mettere in relazione la sostenibilità e la trasparenza finanziaria. L’implementazione di questo regolamento rafforza il piano d’azione dell’Unione Europea in materia di finanza sostenibile. Le implicazioni della SFDR infatti vanno ben oltre le questioni tecniche e rappresentano un cambiamento importante nel modo in cui le imprese gestiscono e comunicano le loro attività finanziarie.

Perché questo processo possa portare i risultati sperati è necessario che sia i professionisti del settore sia i cittadini comprendano il valore e l’impatto potenziale delle loro scelte di investimento e l’importanza di disporre di informazioni precise, affidabili e trasparenti.

SFDR e Intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale (IA) può svolgere un ruolo fondamentale per la CSRD aiutando le aziende a rispondere in diversi modi:

1. Raccolta e analisi dei dati: L’Intelligenza Artificiale può aiutare a raccogliere, organizzare e analizzare grandi quantità di dati relativi alla sostenibilità. Questi dati possono provenire da una varietà di fonti, tra cui report aziendali, social media, notizie e documenti governativi. L’IA può anche utilizzare tecniche di apprendimento automatico per identificare modelli e tendenze nei dati che possono non essere immediatamente evidenti.

2. Valutazione del rischio: L’IA può essere utilizzata per valutare il rischio di sostenibilità di vari investimenti. Ad esempio, potrebbe prevedere l’impatto potenziale dei cambiamenti climatici su un particolare investimento o valutare il rischio di non conformità con i regolamenti sulla sostenibilità.

3. Trasparenza e divulgazione: L’IA può facilitare la divulgazione di informazioni sulla sostenibilità, automatizzando il processo di creazione di report e di gestione della rendicontazione esg e assicurando che le informazioni siano presentate in un formato facilmente comprensibile.

4. Monitoraggio continuo: L’IA può aiutare a monitorare continuamente la performance di sostenibilità di un investimento, fornendo aggiornamenti in tempo reale e segnalando eventuali problemi o aree di preoccupazione.

5. Decisioni di investimento: Infine, l’IA può essere utilizzata per guidare le decisioni di investimento, suggerendo opportunità di investimento sostenibile in base a vari fattori, tra cui la performance di sostenibilità, il rischio e il ritorno previsto.

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Articolo originariamente pubblicato il 17 Set 2023

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