Sono passati ormai due anni dalla creazione del Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza, fulcro del pacchetto Next Generation EU e istituito con il Regolamento (UE) 2021/241 con il fine ultimo di attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia di Coronavirus e rendere le economie e le società europee più sostenibili, resilienti e preparate alle sfide e alle opportunità aperte dalle transizioni verde e digitale. La Commissione ha già erogato oltre 144 miliardi di euro superando gli obiettivi di investimento iniziali.
Ora, con la brutale invasione russa dell’Ucraina e una crisi energetica di portata mondiale, il fondo è diventato un elemento chiave del piano industriale del Green Deal per rispondere alle sfide strutturali che incidono sulla competitività del settore delle tecnologie pulite dell’UE. Il Recovery and Resilience Facility (RRF) accompagnerà gli Stati membri sulla strada verso lo zero netto, con l’ulteriore impulso finanziario del REPowerEU, assistendo le industrie ad alta intensità energetica di fronte alle difficoltà socioeconomiche e alle perturbazioni del mercato globale dell’energia.
Le riforme trasformative avviate attraverso i piani nazionali per la ripresa e la resilienza degli Stati membri (PNRR) continuano ad essere fondamentali per modernizzare e rafforzare l’Unione europea. In occasione del secondo anniversario della creazione del RRF, la Commissione fa il punto sui risultati concreti conseguiti finora e delinea ulteriori misure per sostenere la continua attuazione di successo dei PNRR, impiantando le basi per un’Europa più moderna e sostenibile.
Recovery and Resilience Facility, uno strumento agile per affrontare le sfide emergenti
Dalla sua creazione due anni fa, l’RRF ha avuto un impatto trasformativo sulle economie degli Stati membri, ad esempio promuovendo riforme dei sistemi di giustizia civile e penale in Italia, riforme del mercato del lavoro in Spagna, migliorando gli alloggi a prezzi accessibili in Lettonia, promuovendo investimenti nelle energie rinnovabili offshore in Grecia e consentendo la digitalizzazione di scuole e imprese in Portogallo.
Cambiamenti resi possibili dal design innovativo del Recovery and Resilience Facility, che combina piani nazionali per riforme e investimenti con priorità e finanziamenti comuni. Esaminando i PNRR degli Stati membri, si scopre che circa 203 miliardi di euro della dotazione totale contribuiscono a misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Circa 131 miliardi di euro riguardano invece misure volte a trasformare digitalmente le economie e le società europee. Circa 138 miliardi di euro sono stati destinati alla spesa sociale e alle politiche per la prossima generazione.
L’assetto dell’RRF sta guidando un circolo virtuoso di cambiamento, in base al quale le riforme proposte dagli Stati membri gettano le basi per i successivi investimenti stabiliti nei loro piani per la ripresa e la resilienza, nonché quelli guidati da altri fondi dell’UE, fondi nazionali e, soprattutto, dal settore privato. A medio termine, la Commissione stima che gli investimenti finanziati da NextGenerationEU potrebbero aumentare il PIL dell’UE di circa l’1,5% nel 2024 e stimolare ulteriormente la creazione di posti di lavoro.
L’RRF è stato istituito nel contesto della crisi della Covid-19 per sostenere la ripresa economica e sociale degli Stati membri. È stata una risposta vitale alla recessione economica indotta dalla pandemia. Ha realizzato riforme e investimenti, accelerando le transizioni verde e digitale e aumentando la resilienza complessiva dell’Unione. L’attuazione della RRF sta ora avvenendo in un contesto molto diverso, segnato dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, dall’alta inflazione e da una crisi energetica.
Ma anche adesso, la RRF ha dimostrato di essere uno strumento agile, in grado di affrontare diverse nuove sfide emergenti. Rimane pertanto al centro degli sforzi europei per affrontare le priorità legate alla sicurezza energetica dell’UE, alla competitività industriale e alla transizione industriale verso un’economia a zero emissioni nette.
Dare una spinta al RepowerEU e al piano industriale del Green Deal
Ad oggi, la Commissione ha erogato oltre 144 miliardi di euro nell’ambito del RRF, compresi sovvenzioni (96 miliardi) e prestiti (48 miliardi). Si prevedono molti altri esborsi mentre ci avviciniamo alla seconda metà della vita del RRF. Quello che si richiede agli Stati membri è di impegnarsi al massimo per sfruttare appieno le opportunità offerte dall’RRF e realizzare risultati in linea con le scadenze che si sono impegnati a rispettare nei loro piani.
Nella primavera del 2023 gli Stati membri dovrebbero integrare i loro PNRR con il REPowerEU, per fornire una risposta congiunta alla crisi energetica globale. Nell’ambito di questo piano, il Recovery and Resilience Facility sosterrà gli Stati membri nel proporre riforme e investimenti critici per eliminare rapidamente la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verso l’energia pulita.
Le riforme e gli investimenti promossi da REPowerEU realizzeranno anche le sinergie previste dal piano industriale del Green Deal dell’UE. Finanzieranno misure che promuovano l’ecologizzazione dell’industria, sostengano i progetti industriali dell’UE a zero emissioni nette, incentivino le tecnologie innovative a zero emissioni di R&I e assistano le industrie di fronte ai prezzi elevati dell’energia, anche attraverso agevolazioni fiscali.
Aumentare la trasparenza e il coinvolgimento degli stakeholder
L’attuazione accelerata dell’RRF e l’efficace realizzazione dei suoi obiettivi vanno di pari passo con un elevato livello di trasparenza sul funzionamento dello strumento. La Commissione si adopera sempre per la massima trasparenza e a tal fine ha istituito il quadro di valutazione della ripresa e della resilienza, che fornisce informazioni in tempo reale sugli esborsi e sui progressi compiuti dagli Stati membri.
Il regolamento REPowerEU aumenta ulteriormente la trasparenza imponendo agli Stati membri di pubblicare informazioni sui 100 maggiori destinatari finali per ciascun piano nazionale. Rafforza inoltre il ruolo delle parti interessate, con particolare attenzione alle autorità locali e regionali e alle parti sociali, in particolare nella fase di preparazione dei capitoli REPowerEU.
Per aggiungere prevedibilità e trasparenza al meccanismo per la ripresa, la Commissione presenta due altri strumenti di attuazione. Anzitutto condivide il proprio quadro per valutare il conseguimento soddisfacente dei target intermedi e finali nel trattamento delle richieste di pagamento. Sta inoltre pubblicando una metodologia per determinare l’importo da sospendere in caso di conseguimento parziale da parte di uno Stato membro dei target intermedi e finali relativi a una richiesta di pagamento.