“Dove andare per…” La guida di Milano per i senzatetto. racCONTAMI 2023, la ricerca su “Chi sono le persone senza fissa dimora” del Comune di Milano realizzata in collaborazione con Università Bocconi e con la Fondazione Rodolfo Debenedetti. E poi la testimonianza di rappresentanti di organizzazioni che vivono questa realtà ogni giorno, anzi ogni notte, con le loro problematiche, il loro vissuto e con i loro risultati difficili ma straordinari.
“Il Mondo sommerso delle persone senza fissa dimora: dai dati attuali alle soluzioni per il futuro” è l’evento organizzato da Avvocato di Strada OdV, in collaborazione con Linklaters, City Angels e Digital360 che, con il supporto dell’Otto per mille della Chiesa Valdese e con il patrocinio del Comune di Milano, ha visto la presentazione di una iniziativa concreta come la guida “Dove Andare per…” pensata per dare risposte puntuali ai bisogni e alle emergenze dei senzatetto, ma è stato anche un momento importante per capire come evolve il fenomeno dei senzatetto in funzione delle necessità, dei bisogni, della presenza sul territorio milanese. Infine, è stata una occasione davvero speciale per vivere – per un momento da vicino – le esperienze e le difficoltà che incontrano i volontari che si impegnano per fornire aiuto ai senzatetto.
Dove andare per…
“Accogliamo e guidiamo le persone senza fissa dimora – spiega Giorgio Fantacchiotti, Partner Linklaters Italy e Avvocato di strada OdV parlando di Avvocato di Strada – e ci prendiamo cura delle loro esigenze legali. Nella nostra esperienza abbiamo capito che molte persone non vengono da noi per questioni giuridiche complesse, bensì per bisogni più immediati: come trovare un pasto caldo, cercare un luogo dove dormire, recuperare dei vestiti o magari perché hanno bisogno di un paio di occhiali. Peraltro chi si rivolge a noi non ha la possibilità di affrontare il costo di una visita dall’oculista e cerca una mano per risolvere un problema molto concreto. Siamo consapevoli che la maggior parte delle persone ha anche effettivamente problemi giuridici, ma il primo passo è rappresentato in larghissima misura dalla richiesta di un supporto pratico”.
Da questa consapevolezza è nato il progetto della guida “Dove andare per..”, poiché prima di tutto è necessario dare un supporto materiale a chi vive in condizioni di bisogno, per fornire indicazioni mirate, chiare e pratiche su dove trovare cibo, una doccia, vestiti puliti, assistenza medica e psicologica. Su bisogni primari per i quali è veramente importante “sapere dove andare”.
“La guida Dove andare per – ricorda Fantacchiotti – è nata nel 2017 per rispondere a queste domande ispirandosi a un modello già presente a Bologna. Si trattava allora di una edizione meno sofisticata rispetto a quella attuale e nel corso degli anni, anche affrontando sempre nuove sfide dettate dalla complessità delle operazioni e dal cambiamento causato dalla pandemia COVID-19, la guida si è arricchita ed è diventata sempre più completa e sempre più professionale”.
Nel 2019 abbiamo realizzato la seconda edizione con un processo che ha richiesto un notevole impegno, anche per mappare accuratamente il territorio. Il COVID ha infatti comportato cambiamenti e adattamenti importanti e quest’anno, in particolare grazie all’aiuto di Digital360, siamo riusciti a digitalizzare ulteriormente la guida, che include un QR Code che permette di scaricare il PDF e accedere al sito.
Il Comune di Milano a sua volta ha sostenuto il progetto finanziariamente, aiutandoci a realizzare la guida che è già in diffusione con una prima stampa di 5000 copie. Una seconda ristampa è già pianificata, con l’obiettivo di arrivare a tutti coloro che ne hanno bisogno per contribuire in modo significativo alla comunità di persone che vivono per strada. Fantacchiotti conclude ricordando poi che chi avesse la necessità di copie aggiuntive per la distribuzione locale può contattare Avvocato di Strada o i City Angels.
Il ruolo di Avvocato di Strada OdV
Ma chi è esattamente Avvocato di Strada? Agostina Stano, Avvocato Coordinatrice Avvocato di Strada OdV Milano ricorda la missione di questa organizzazione e ripercorre alcune delle tappe principali. “Avvocato di Strada – spiega – è un’organizzazione di volontariato che fornisce assistenza legale giudiziale estragiudiziale alle persone senza dimora italiane, straniere e alle vittime di tratta”. Stano ricorda come l’idea di Avvocato di Strada sia nata a Bologna alla fine del 2000, per iniziativa di due giovani avvocati (uno è l’attuale Presidente, avvocato Antonio Mumolo n.d.r.), con i primi passi avviati attraverso uno sportello posto all’interno di un dormitorio bolognese gestito dall’associazione Amici di Piazza Grande, attraverso il quale veniva offerta assistenza legale gratuita alle persone senzatetto.
Stano precisa poi che “La nostra assistenza legale si estende a coloro che dormono in strada, nei dormitori, sia in maniera stabile che durante i periodi di emergenza freddo, e a chi si trova temporaneamente in condizioni abitative precarie, come chi dorme in cantine o box. Nel corso degli anni – prosegue -, l’associazione è cresciuta, ed è arrivata oggi a una rete di circa 1200 volontari in tutta Italia, principalmente avvocati, studenti di giurisprudenza e praticanti, ma, – aggiunge – ci sono anche tanti cittadini comuni che dedicano parte del loro tempo all’associazione“. Stano tiene in particolare a precisare che chiunque può diventare volontario di Avvocato di Strada e che non è un impegno riservato ai soli avvocati.
Dal 2022, Avvocato di Strada è una organizzazione iscritta al Registro Nazionale del Terzo Settore con una serie di servizi che vanno oltre lo sportello legale e che comprendono attività di promozione e sensibilizzazione sulla cittadinanza riguardo ai diritti delle persone senza dimora, sia di natura giuridica che non. “Cerchiamo di aprire le porte dell’associazione attraverso incontri, eventi di sensibilizzazione e incontri nelle scuole – precisa Stano -. A Milano, ad esempio, collaboriamo con l’Istituto Cattaneo da 5 anni, raccontando agli studenti la nostra esperienza. Partecipiamo al Festival Fa’ la Cosa Giusta a marzo e alla Notte dei Senza Dimora ad ottobre, in concomitanza con la Giornata Nazionale dei Poveri“.
Il contributo di City Angels Milano
Il ruolo e l’impegno dei City Angels arriva direttamente alla voce del fondatore e presidente Mario Furlan: “siamo attivi da trent’anni, operiamo in 20 città italiane e in due città svizzere, e siamo un’associazione unica proprio perché abbiamo scelto di coniugare solidarietà e sicurezza. Collaboriamo con le forze dell’ordine – continua – per presidiare il territorio e per offrire assistenza alle persone senza dimora, con un impegno diretto e concreto verso coloro che si trovano per strada”.
Dal punto di vista organizzativo City Angels opera sul territorio con diverse squadre attive con unità mobili per fornire supporto in varie forme, in particolare attraverso la distribuzione di beni di prima necessità ai senzatetto. “A Milano – osserva Furlan -, grazie all’ATM, disponiamo di un autobus che agevola la distribuzione e offre un rifugio temporaneo durante le notti gelide. L’obiettivo primario è di garantire che nessuno muoia di fame o di freddo facendo rete anche con le altre iniziative e le altre associazioni attive sul territorio che sostengono i senzatetto”.
“Negli anni – sottolinea Furlan -, abbiamo compreso l’importanza di fornire non solo coperte e beni materiali, ma anche sostegno psicologico. Spesso, il pericolo principale non è rappresentato dalla fame o dal freddo, ma dalla solitudine e dalla sensazione di emarginazione. Perciò, instaurare un dialogo umano con i senzatetto diventa essenziale. Ogni mezz’ora spesa a parlare può rappresentare un passo fondamentale per convincere una persona a cercare assistenza presso i centri dedicati”.
In questo senso, la guida Dove andare per… rappresenta per Furlan “uno strumento fondamentale per orientare i senzatetto verso servizi pratici e risorse utili. La sua distribuzione è già in corso, raggiungendo sia coloro che già conoscono le risorse e che possono trovare gli aggiornamenti legati alle ultime iniziative, sia i nuovi senzatetto che potrebbero non essere a conoscenza di tali servizi”. In particolare poi Furlan ricorda che a Milano si nota anche una crescente presenza di persone che, pur avendo un lavoro regolarmente remunerato, non riescono a sostenere tutte le spese legate all’affitto e finiscono per vivere per strada e hanno primariamente bisogno di punti di riferimento e di supporto.
L’impegno di Digital360
Quello del “mondo sommerso” – osserva Andrea Rangone, Presidente Digital360 e Presidente onorario City Angels facendo riferimento al titolo dell’evento – è problema drammatico per il quale è necessario il contributo di più soggetti. Stiamo parlando infatti di un mondo assolutamente visibile a tutti, ma troppo spesso ignorato. Perché? Perché è un mondo scomodo e difficile da comprendere. Rangone ricorda poi come sia “entrato emotivamente e concretamente” in questo modo sfiorando la realtà delle persone accampate nel sottopassaggio di via Tonale a poca distanza dalla sede di Digital360 e di come abbia sentito la necessità morale di “non girarsi dall’altra parte o di non fare finta di niente”, ma di cercare di contribuire in modo concreto per dare una mano a chi ha avuto di meno.
Rangone ringrazia tutti i partner che hanno permesso la pubblicazione della Guida e si rivolge a Giorgio (Fantacchiotti n.d.r.), “che due anni fa mi ha presentato l’iniziativa di Dove andare per…. Mi è piaciuta molto l’idea di unire volontari di diverse associazioni no profit, come City Angels e Avvocati di Strada, insieme a professionisti provenienti da studi legali e persino da società del mondo tecnologico e della pubblica amministrazione. Tutti uniti dalla stessa condivisione di intenti. Questa volontà comune è una delle cose più belle di questa iniziativa, perché mette assieme soggetti diversi per un obiettivo comune, per creare un circolo virtuoso che è in grado di realizzare cose straordinarie e di aiutare chi ne ha bisogno”.
“Parlando come imprenditore – prosegue -, oltre al risultato finale, tra le cose più gratificanti di questa iniziativa devo sottolineare l’entusiasmo incredibile delle persone coinvolte. Non posso fare a meno di ringraziare tutte le persone che hanno contribuito, in particolare il team di Digital360 che ha lavorato instancabilmente e le persone di The Good in Town. Ho ricevuto molti ringraziamenti dai miei collaboratori per averli coinvolti in questa iniziativa, e devo dire che è stato un piacere vedere persone del mio mondo, imprenditori e manager importanti, partecipare e contribuire a un’iniziativa del no profit.”
“E questo – conclude – è uno degli obiettivi che mi sono dato: contaminare il mio contesto di vita professionale, il mondo dell’imprenditoria dove sono attivo da oltre trent’anni, con iniziative per creare e diffondere uno spirito collaborativo che permette di compiere cose straordinarie”.
raCONTAMI 2023: Chi sono le persone senza dimora
Michela Braga, Professoressa Università Bocconi e Ricercatrice Fondazione Rodolfo Debenedetti porta a “Il mondo sommerso delle persone senza fissa dimora: dai dati attuali alle soluzioni per il futuro” i dati della ricerca racCONTAMI 2023 realizzata dal Comune di Milano in collaborazione con la Fondazione Rodolfo Debenedetti. “Come è stato accennato – esordisce -, la popolazione dei senza dimora è visibile a tutti mentre si cammina per le strade della città, ma è anche paradossalmente invisibile da un punto di vista umano e statistico. L’assenza di dimora è strettamente correlata alla povertà estrema e va oltre, causando forme di esclusione sociale e psicologica”.
Monitorare questa popolazione rappresenta una grande sfida, è infatti difficile quantificarla statisticamente, ed è nello stesso tempo difficile farla rientrare nelle statistiche ufficiali. La mancanza di un registro ufficiale rende particolarmente complesso somministrare questionari e valutare l’efficacia delle politiche adottate nel corso del tempo.
“Il progetto racCONTAMI – spiega Braga – mira a fotografare questa popolazione invisibile, non solo contandola, ma anche raccontando le storie che si celano dietro i numeri. La rilevazione avviene in specifiche aree geografiche in un lasso temporale limitato, evitando il doppio conteggio della popolazione. Nel corso degli anni, sono state sviluppate metodologie ad hoc, come le rilevazioni “point in time” e il “capture-recapture“, cercando di conoscere e seguire la popolazione nel tempo”.
I risultati delle rilevazioni indicano circa 2000 persone senza dimora a Milano, distribuite tra strada e centri di accoglienza notturna. L’incidenza del fenomeno risulta stabile, sebbene con alcune variazioni in specifiche aree della città. Milano si colloca in linea con altre città europee dal punto di vista statistico. La localizzazione della popolazione senza dimora mostra concentrazioni maggiori in alcune zone della città, legate spesso a servizi e vie di comunicazione. Gli aspetti relativi alle cause dell’assenza di dimora sono molteplici, spaziano da problemi economici a situazioni personali e relazionali complesse.
L’aspetto relazionale emerge come cruciale, con una percentuale significativa di persone che dichiara la mancanza di amicizie o punti di riferimento. La percezione di sicurezza in strada varia, ma sorprendentemente una parte dichiara di sentirsi più sicura proprio in strada. La disoccupazione, sebbene presente, non è l’unico discrimine, poiché ci sono situazioni in cui il lavoro non è sufficiente per garantire un tetto.
La durata della disoccupazione e il tipo di lavoro svolto incidono in modo molto rilevante sulla possibilità di reinserimento. L’offerta di servizi a Milano è ampia, ma esiste comunque una percentuale di popolazione che ha difficoltà a accedervi, indicando anche la necessità di migliorare la comunicazione. La salute della popolazione senza dimora è spesso precaria, con una percentuale più elevata di persone che dichiara uno stato di salute problematico rispetto alla popolazione generale.
Braga tiene poi a concludere il proprio intervento ricordando che il progetto racCONTAMI 2023 non si limita a contare e ad analizzare il fenomeno della popolazione senza dimora, ma cerca di dare voce alle storie individuali che stanno dietro ai numeri, evidenziando le sfide e suggerendo aree di intervento per migliorare la situazione.
Il supporto e l’impegno del Comune di Milano
Arriva da Miriam Pasqui, Direzione Welfare e Salute, Area Diritti e Inclusione del Comune di Milano il ringraziamento ad Avvocato di Strada, ai City Angels e a Digital360 per la creazione di Dove andare per…. “Utile anche per i cittadini – nota -, ma ritengo che il suo impatto sia prevalente tra gli operatori impegnati in attività di orientamento, informazione e accompagnamento”.
Pasqui osserva che “È innegabile che la città subisca frequenti cambiamenti, richiedendo aggiornamenti tempestivi della guida per adattarsi rapidamente a nuovi bisogni, nuove esigenze e risorse. Anche da qui la scelta di renderla disponibile in formato digitale per garantire aggiornamenti istantanei. Desidero poi esprimere la mia gratitudine – prosegue – per l’importante lavoro svolto nella mappatura, nella rilevazione e nel grande lavoro di dialogo, che sta alla base di questa guida e che le permette di diventare uno strumento fondamentale per il nostro operato”.
Pasqui torna poi sul tema della rilevazione delle persone senza dimora, di come questa attività rappresenti una sfida complessa, ma nello stesso tempo indispensabile per impostare servizi e strategie appropriate basate su dati numerici e qualitativi chiari.
In conclusione Pasqui sottolinea l’importanza della costruzione di reti e collaborazioni tra amministrazione e enti del terzo settore. “La co-progettazione e la co-programmazione sono fondamentali per mettere insieme risorse, comunicare e creare sinergie che permettano di rispondere in modo più completo e preciso ai bisogni delle persone”.
Le testimonianze dalle associazioni di volontariato di strada
Unità di Strada Medica, Croce Rossa Italiana Comitato di Milano
Anna De Biase, Dottoressa Unità di Strada Medica, Croce Rossa Italiana Comitato di Milano è medico volontario, svolge servizio di unità di strada medica nell’ambito di una organizzazione che conta su un Ambulatorio Mobile attivo in Piazza del Duomo e su un servizio di Ronda itinerante che si muove su segnalazione. “Il nostro servizio di ronda – spiega – opera in città, effettuando pattugliamenti e intervenendo sulla base delle segnalazioni che sono cruciali per il nostro lavoro. Visitiamo le persone segnalate e forniamo assistenza continuativa a coloro che ne hanno bisogno. Accanto a questo abbiamo l’ambulatorio mobile, che è appunto situato in piazza del Duomo, che offre servizi a coloro che si presentano spontaneamente. In questo caso si tratta nella maggior parte dei casi di persone senza fissa dimora, ma va ricordato che questa struttura è servita anche per effettuare vaccinazioni durante l’emergenza Covid”.
Nel 2023 l’Unità di Strada Medica ha assistito 181 persone con oltre 400 accessi, qualcosa come circa il 5% della popolazione senza fissa dimora. “Le prestazioni – spiega De Biase – sono aumentate del 50%, e questo potrebbe essere attribuito anche al miglioramento delle segnalazioni tramite la piattaforma”. De Biase invita anche a considerare che si è registrato un aumento dell’30% nel numero di senzatetto italiani assistiti rispetto al 2022.
Tra le difficoltà più delicate da affrontare per l’Unità di Strada Medica De Biase sottolinea il dramma di coloro che, pur in stato di bisogno anche molto grave, rifiutano le cure, spesso per paura o per mancanza di consapevolezza. “Incontriamo persone – osserva – con gravi problemi di salute, spesso con lesioni cutanee che richiedono un approccio delicato, ma che non vogliono sottoporsi ai trattamenti necessari. In questi casi è importantissimo stabilire una relazione di fiducia, occorre coinvolgere medici, educatori e psicologi per garantire un supporto completo. In tanti casi occorre agire con grande attenzione alla persona, alla sua cultura, comprendendo le sue paure e cercare di convincerle gradualmente ad accettare l’aiuto necessario. Questa resta una delle sfide più impegnative”.
Ronda della Carità e Solidarietà Milano ODV
Il tema dell’educazione è a tutti gli effetti una emergenza e i successi che si possono ottenere agendo a livello di formazione portano benefici su più livelli. Paolo La Marca, educatore di Ronda della Carità e Solidarietà Milano ODV spiega come questo lavoro sia estremamente specifico e inserito in una rete organizzativa che fa capo al Comune di Milano e al Centro Sammartini, al quale è affidato un ruolo di coordinamento. Questa organizzazione consente innanzitutto di suddividere la città in zone, evitando sovrapposizioni e garantendo una copertura più ampia ed efficace.
Per quanto riguarda nello specifico la Ronda della Carità, le attività di beneficenza e solidarietà prevedono quattro uscite serali a settimana a partire dalle 19:40. Gli equipaggi sono composti da 4-5 volontari a cui sono affidati diversi ruoli tra cui un responsabile, un “compilatore” incaricato di redigere il diario di bordo ed educatori professionali.
“Quando si tratta di affrontare le persone assistite – spiega La Marca -, utilizziamo uno strumento cognitivo basato sulla lettura delle relazioni della sera precedente. I volontari sono di grande aiuto nel preparare materiali e le risorse per l’uscita, che includono tra l’altro alimenti, bevande e prodotti per l’igiene personale”. Il tema dell’educazione e dell’attenzione è particolarmente sentito e in queste uscite: La Marca tiene a sottolineare che Ronda della Carità non si occupa solo delle necessità materiali, ma guarda alle persone in tutti i loro bisogni e sottolinea che “portiamo anche libri alle persone che sono desiderose di leggere, teniamo nota delle loro preferenze e recuperiamo i testi che desiderano conoscere”.
Si tratta di un approccio fortemente orientato all’ascolto attivo. “Prima di tutto – prosegue -, ascoltiamo attentamente, cercando di capire la storia e la vita delle persone che incontriamo. Molte volte, le richieste non sono esplicite, ma parlando le persone si aprono, si raccontano e si capisce effettivamente cosa può servire. In generale rispondiamo a richieste di beni materiali, cercando di soddisfarle immediatamente ma anche cercando di pianificare risposte che riusciamo a predisporre per le uscite successive”. Un modo anche per stabilire un rapporto, una continuità di relazione che permette di costruire un rapporto di fiducia.
La Marca tiene a sottolineare che “il nostro obiettivo principale è promuovere l’autonomia delle persone assistite, anche attraverso progetti educativi basati sulla condivisione di conoscenza e sulla responsabilizzazione. Cerchiamo di capire i loro bisogni e lavoriamo per supportarli nel cammino verso una maggiore indipendenza. Dal nostro punto di vista è veramente fondamentale procedere con un lavoro in rete, è importate condividere informazioni e coordinare gli sforzi con altri centri per aumentare la conoscenza delle persone, dei loro bisogni e del loro contesto. Questa collaborazione permette di agire sulle persone conoscendo le loro storie e le loro problematiche. Ma l’aspetto sul quale La Marca insiste per evidenziare la caratteristica principale di questa missione di aiuto e di educazione è che “dobbiamo agire cercando di capire, di entrare nelle storie di ciascuno ma senza mai giudicare, avendo sempre cura di rispettare ogni scelta di vita“.
SOS Milano
Educativa di strada, capacità di stabilire un rapporto di fiducia, necessità di gestire tante tipologie di emergenze e, sempre, capacità di stabilire un rapporto, una relazione, un punto di contatto con chi, per tante e diverse ragioni, vive sulla strada. Michela Lutti, Vice Coordinatrice Unità di Strada, SOS Milano porta la voce e l’esperienza di un’associazione nata nel 1975, che conta una trentina di volontari e che si dedica in modo specifico alle persone senza tetto. “A differenza di altre realtà – spiega – siamo tutti volontari, di diverse fasce d’età tra i 20 e gli 80 anni, con esperienze umane e professionali molto diverse che portiamo con noi in questo nostro impegno per i più deboli”.
SOS Milano opera prevalentemente nell’area Nord, con uscite il mercoledì da ottobre a giugno, senza interruzione anche durante le festività come Natale e Capodanno. “Disponiamo di due mezzi che sono utilizzati da squadre di 3-4 persone, con le quali copriamo le zone sulle quali si rileva la necessità di interventi. La nostra attività – precisa – agisce in modo coordinato con una rete consolidata che lavora su metodologie e obiettivi comuni”.
A testimonianza di quanto sia importante lavorare per stabilire un rapporto di fiducia e per dare vita a rapporti responsabili, ricorda l’esperienza vissuta con una persona senza fissa dimora che, dopo aver superato non senza difficoltà un periodo di esitazione, ha scelto di chiedere aiuto per preparare le pratiche necessarie a richiedere la propria documentazione di identità.
“Si trattava – spiega – di un passo importante per permettere a questa persona di rientrare nel mondo sociale. Abbiamo iniziato a dare supporto tramite la piattaforma, abbiamo coinvolto un professionista dell’unità educativa che ha prestato aiuto nel delineare un percorso affinché questa persona comprendesse l’importanza di disporre di documenti di identità aggiornati. La volontà di questa persona di affrontare il processo di documentazione è cresciuta gradualmente, sia con il confronto con le persone della squadra, sia con l’importante intervento dell’unità educativa”.
Il percorso burocratico prevede la presenza fisica del richiedente presso l’ufficio preposto e questa fase è stata particolarmente complessa per la contrarietà, come spesso succede, da parte dei senza fissa dimora di accettare una relazione con una autorità e dunque nel gestire concretamente le domande relative a questa richiesta. Dopo un primo insuccesso si è lavorato per fare in modo che questa persona arrivasse ad avere le motivazioni e le risorse psicologiche adeguate per affrontare la burocrazia. “A quel punto – prosegue Lutti – è sorto un ulteriore problema legato a un piccolo impegno economico necessario per l’adempimento amministrativo. Un impegno economico insostenibile per una persona che non possiede nulla. Si è trovato il modo di recuperare le risorse economiche necessarie – prosegue – e finalmente dopo questo lungo percorso si è riusciti a fare in modo che questa persona arrivasse in autonomia a gestire e a completare la domanda di richiesta dei documenti”.
Ma Lutti, con un sorriso che rivela quanto sia profondo il rapporto con cui si presta aiuto a queste persone, ricorda che la storia non è finita. A distanza di mesi, quando è riuscito a mettere assieme la somma che aveva ricevuto questa persona si è ripresentata in SOS Milano espressamente per restituire il denaro che aveva ricevuto e che considerava come un prestito.
“La sua espressione di gratitudine – conclude – e il riconoscimento del progresso ottenuto sono diventati parte integrante della nostra esperienza, facendoci sentire parte di un passo avanti molto importante per la sua vita”.
Articolo originariamente pubblicato il 05 Feb 2024