A-Zeta, conglomerato autonomo di imprese con una forte presenza nel settore della data intelligence e focalizzato sulla gestione e il recupero del credito, si è distinto come uno fra i primi operatori italiani del settore a ottenere la certificazione per la Parità di Genere rilasciata dall’ente Dasa-Rägister S.p.A. e conforme ai requisiti dello standard UNI/PdR 125:2022.
Questa certificazione, che ha una validità di tre anni e richiede un monitoraggio annuale, implica l’adozione di indicatori specifici per valutare aspetti quali la cultura aziendale e le strategie adottate, l’equità salariale e la governance nella gestione delle risorse umane sotto il profilo di genere.
Donne al comando: il 20% dei ruoli di responsabilità in A-Zeta
Significativa la percentuale di presenza femminile sul totale di circa 200 dipendenti del Gruppo A-Zeta che equivale, infatti, al 41%. Nello specifico, la quota di donne che ricopre ruoli di responsabilità nelle diverse aree di business del Gruppo è pari al 20% del totale.
Il riconoscimento è stato conferito ad A-Zeta dopo una accurata verifica delle politiche aziendali mirate a garantire la parità di genere nell’ambiente lavorativo relativamente alle seguenti attività: erogazione di servizi di intelligence investigativa, infoproviding, antifrode assicurativa, credit servicing, gestione e recupero crediti (in particolare Non Performing Loans), gestione e manutenzione di piani di pagamento su credit performing e recupero crediti legale.
Un ulteriore passo nella valorizzazione del nostro capitale umano
“Abbiamo sempre posto al centro della nostra attenzione l’aspetto umano, sia del nostro personale sia dei clienti. Creare un ambiente professionale equilibrato, inclusivo ed equo aiuta ciascuno a svolgere il proprio lavoro con maggiore passione ed efficienza. Ottenere la certificazione per la parità di genere rappresenta un ulteriore passo nella valorizzazione del nostro capitale umano, riflettendo i valori e i principi fondamentali su cui il nostro Gruppo ha basato il proprio percorso di crescita nel corso degli anni”, spiega Carmine Evangelista, Amministratore Delegato del Gruppo
A-Zeta.
L’impegno di A-Zeta a favore della parità di genere
L’impegno continuo di A-Zeta verso la parità di genere e più in generale, la centralità
delle politiche ESG adottate dal Gruppo, si manifestano attraverso le numerose azioni concrete messe in ,campo negli anni dall’azienda per garantire un ambiente di lavoro equo e volto a valorizzare i dipendenti, come la sottoscrizione del piano welfare aziendale, la introduzione dello smart working e le diverse convenzioni pensate per i dipendenti.
Tra gli obiettivi futuri del Gruppo, volti a valorizzare le donne che lavorano in azienda favorendo una cultura che promuova la parità di genere, figurano:
- il raggiungimento, a breve termine, di una quota più alta (45%) di presenza femminile sul totale dei dipendenti;
- la predisposizione di piani di gestione delle carriere e di bonus benefit;
- la creazione di elementi oggettivi per la gestione di premi;
- formazione e sviluppo professionale;
- continuo incoraggiamento alla parità attraverso formazione specifica sulla prevenzione delle molestie sui luoghi di lavoro.
Impennata delle certificazioni per la Parità di Genere in Italia
L’importanza delle certificazioni come strumento essenziale per il progresso delle politiche sociali è testimoniata dal rapido avanzamento della certificazione per la parità di genere. Questa certificazione, l’unica in Italia che convalida l’impegno delle aziende verso un maggiore equilibrio di genere mediante un sistema di incentivi, ha visto una crescita esponenziale in meno di due anni.
Includendo anche i gruppi con più legal entities, nel 2023 il numero di aziende italiane che hanno ottenuto la certificazione per la parità di genere ha superato le 1.800, ben oltre l’obiettivo di 800 fissato dal PNRR per il secondo trimestre del 2026. Il numero di enti accreditati per emettere questa certificazione è aumentato a 50, mentre i siti certificati in Italia sono diventati 7.928, con l’aggiunta di 460 siti esteri. (Fonte: Accredia)