Una missione spaziale con una “missione” davvero speciale: contribuire alla riduzione delle emissioni di Metano. All’inizio del mese di marzo 2024 ha iniziato la sua operatività in orbita MethaneSAT: un satellite dotato di strumenti in grado di rilevare e di consentire la misurazione e la quantificazione delle emissioni totali di metano su specifici territori della superficie terrestre. MethaneSAT dispone e opera grazie a tecnologie che consentono di identificare i grandi emettitori e di valutare la portata delle loro emissioni.
Space economy per contrastare i cambiamenti climatici
La missione di MethaneSAT è fondamentalmente quella di mettere a disposizione dati e conoscenza e di consentire, alle istituzioni di conoscere l’effettiva situazione in merito al rispetto dei percorsi di riduzione delle emissioni, e alle imprese di monitorare i propri sforzi e di individuare eventuali criticità (o confermare i risultati raggiunti).
L’altra grande dimensione di MethaneSAT è legata all’apertura e accessibilità ai dati. La missione in questo caso attiene alla divulgazione dei dati che operativamente è basata su una piattaforma di analisi e visualizzazione dei dati disponibile e accessibile a tutti gli stakeholder: dai cittadini alle pubbliche amministrazioni, dal mondo delle banche, delle assicurazioni e della finanza sino alle imprese.
L’accesso è gratuito e offre una analisi in near real time mettendo a disposizione anche la possibilità di parametrare i dati rilevati con quelli attesi rispetto a una determinata area geografica e dunque come strumento per verificare il rispetto nel raggiungimento degli obiettivi. (L’accesso ai dati di MethaneSAT è disponibile sia da questo link sia sulla piattaforma di dati geospaziali Google Earth Engine qui).
Infatti, oltre a identificare le fonti e i tassi di emissione in relazione a una determinata regione, MethaneSAT è in grado di confrontare i tassi di perdita delle emissioni tra le principali regioni petrolifere e del gas e consente di disporre di una visione delle performance di queste aree nel tempo.
Uno strumento per ridurre la minaccia ambientale del metano
Le emissioni di metano rappresentano uno dei principali fattori che contribuiscono all’effetto serra e dunque sono una delle principali cause dei cambiamenti climatici, e interessano in modo particolare le perdite legate alle operazioni petrolifere, gli impianti di estrazione del gas metano o le infrastrutture e le condotte per la distribuzione.
MethaneSAT, realizzato da una sussidiaria dell’organizzazione non profit EDF Environmental Defense Fund, è stato progettato per misurare le variazioni nelle concentrazioni di metano sino a livelli pari a tre parti per miliardo e a sorvolare il pianeta con un ritmo di 15 orbite terrestri al giorno. Questa sensibilità è poi correlata a una elevata risoluzione e ad un ampio campo visivo per disporre di una visione completa del quadro delle emissioni.
Si tratta di performance sul piano della rilevazione che aprono nuova fase in termini di trasparenza sulle emissioni per i governi e per le industrie. Con l’integrazione degli standard relativi alle emissioni di metano nelle politiche nazionali e negli accordi commerciali, MethaneSAT sarà nella condizione di garantire che gli obiettivi prefissati legati allo sviluppo sostenibile siano costantemente monitorati rendendo evidente dove le riduzioni dichiarate non corrispondono alla realtà.
Si apre una nuova fase di trasparenza sulle emissioni
Fred Krupp, presidente di EDF in una nota dell’azienda ha osservato che “Ridurre l’inquinamento da metano derivante dalle operazioni legate ai combustibili fossili, all’agricoltura ed ad altri settori è il modo più rapido per rallentare il tasso di riscaldamento mentre prosegue la decarbonizzazione dei nostri sistemi energetici”, Per raggiungere questo obiettivo è necessario disporre di dati completi su questo inquinamento su scala globale. MethaneSAT ci mostrerà l’intera portata dell’opportunità tracciando le emissioni fino alla loro fonte”.
Mark Brownstein, Vicepresidente Senior di EDF per la Transizione Energetica ha a sua volta sottolineato che “Abbiamo costantemente visto il potere dei dati nel garantire il rispetto delle normative e nell’introdurre buone pratiche operative nell’industria”.
Oltre all’organizzazione madre EDF, i partner di MethaneSAT includono la School of Engineering and Applied Sciences dell’Università di Harvard, lo Smithsonian Astrophysical Observatory e l’Agenzia Spaziale della Nuova Zelanda.
Quella di MethaneSAT è una missione sulla quale sono impegnati, su altre dimensioni del contrasto al climate change, progetti rilevanti. Suggeriamo in questo caso la lettura del servizio Decarbonizzare le supply chain: a COP28 Al Gore sostiene i dati indipendenti di Climate Trace