Sui temi della sostenibilità si sta vivendo una situazione molto particolare, la crescita di attenzione è fuori discussione: si moltiplicano le occasioni, i dibattiti, le ricerche che analizzano il nostro rapporto con il pianeta sotto il profilo ambientale, sociale e della governance. Con questa crescita di attenzione si sviluppa però anche un senso di prudenza nel valutare e nel considerare i tanti messaggi e le numerose progettualità che caratterizzano organizzazioni, istituzioni e imprese private. Si tratta in definitiva di un aspetto che mette in diretta relazione l’attenzione alla sostenibilità con la creazione di un clima di fiducia verso questa trasformazione. Ed è proprio nel segno della fiducia che occorre guardare con altrettanta crescente attenzione ai temi della misurabilità e della (precisa) rappresentazione dei valori che qualificano un percorso di sostenibilità.
Sui temi, sul concetto, sulle logiche che sottostanno ai temi della misurabilità e delle metriche da adottare ESG360 ha voluto confrontarsi con Mauro Pallini, presidente della Scuola Etica di Alta Formazione e Perfezionamento Leonardo.
Cosa vuol dire oggi misurare le performance di sostenibilità?
Si tratta di un tema fondamentale che va inquadrato nella corretta prospettiva. Se la misurazione avviene a valle di un processo di gestione organizzato e strutturato sistemicamente per soddisfare requisiti di sostenibilità, la misurabilità risulta determinante per il futuro di qualsiasi organizzazione.
“Misurare” le performance di sostenibilità in una fase di approccio, di assessment iniziale è poi sicuramente utile anche per generare input ai fini della progettazione di un sistema di gestione delle performance di sostenibilità.
Quanto è importante per le aziende, per i mercati, per il mondo della finanza e per i cittadini contare su una “misurazione” affidabile dei parametri di sostenibilità?
Direi fondamentale! Come ogni novità orientata a nuovi stili, anche la sostenibilità è in un momento di crisi identitaria generata da una moltiplicazione di proposte “magiche” o comunque apparentemente risolutive.
Ritengo però che la sostenibilità sia troppo seria e importante per il futuro delle nostre aziende, dei giovani e dei professionisti. Per questo abbiamo la necessità di aumentare l’affidabilità delle proposte al mondo imprenditoriale e dei parametri utilizzati. In assenza di un sistema di gestione organizzato e focalizzato sugli obiettivi veri della sostenibilità, non sarà mai possibile avere una misurazione coerente, anche a fronte di parametri affidabili che devono assicurare uniformità operativa e soprattutto indipendenza di giudizio. Senza una gestione sistemica, anche i parametri rischiano però di non produrre un dato realistico.
Quali sono i limiti delle modalità di rating convenzionali? E quali i rischi?
Se il riferimento è ai tanti modelli di rating che troviamo diffusamente, direi che la credibilità sia abbastanza bassa. La ragione è che in tanti casi sono realizzati da enti o realtà che operano come soggetti di seconda parte senza principi di terzietà. Invece di definirli rating direi che dovrebbero essere definiti come “modelli di valutazione interna” . In un sistema che vuole essere trasparente l’indipendenza è una necessità assoluta e per questo esistono gli Enti di Accreditamento. L’assenza di validazione di parte terza produce livelli di rischio e di credibilità della parte “prima”, ma anche della “seconda” a danno della “terza” che, magari inconsapevole del logico processo, ne subisce le conseguenze che si possono concretizzare in diverse forme: dall’ESGwashing a etichette ingannevoli, da rischi legali a danni di immagine. Si tratta di un tema che non riguarda solo i rating, ma anche le certificazioni di prodotto che rischiano di apparire deboli in assenza di un sistema di gestione certificato da una terza parte.
Che cos’è e quali sono gli obiettivi dello Standard SRG 88088:20?
Lo Standard SRG88088 ha espressamente una finalità etica, è nato in un ambiente etico, avulso dalla necessità di generare utili. Gli obiettivi sono molteplici a partire dal tema primario di creare le condizioni per un mondo migliore. Un obiettivo che abbraccia tantissimi altri obiettivi che attengono alla necessità di contribuire a creare condizioni di pace, di responsabilità verso l’ambiente, di valorizzazione della diversità e della parità di genere, di sicurezza, di legalità e di innovazione, solo per citarne alcuni.
La SRG88088 vede il sistema ESG come un insieme di diversi elementi reciprocamente interconnessi e interagenti tra loro e con l’ambiente esterno, in modo da svolgere una funzione di sviluppo nel rispetto di obiettivi di sostenibilità che sono in evoluzione nel tempo. Concretamente le aziende certificate SRG88088:20 possono vantare un miglior clima interno, incrementi di fatturato, una brand reputation e brand identity più affidabile.
Come si applica e con quale schema di certificazione?
L’applicazione della norma è molto semplice, i requisiti sono alla portata di ogni organizzazione e sono fattori di interesse per il personale, per la governance e il management delle imprese, per gli investitori, ma anche per clienti e fornitori, in generale per tutta la catena del valore.
Lo Schema di certificazione SRG88088, accreditato da Accredia, permette di elevare al massimo livello la credibilità del sistema e la veridicità dei risultati finali fino a quelli pubblicati sul Bilancio di Sostenibilità. Dopo la pubblicazione della direttiva modificativa 2022/2464 EU che obbliga le Organizzazioni alla Rendicontazione societaria di Sostenibilità, l’applicazione della norma SRG88088 risulta ancora più interessante in quanto in essa vi sono tutte le risposte necessarie per scrivere una coerente e puntuale Rendicontazione di Sostenibilità. Infatti, i requisiti della SRG88088 già inglobano le necessità espresse dalla direttiva oltre ai 17 SDGs ONU dell’Agenda 2030.
In Italia, ma anche in Europa, ci sono già organismi accreditati da Accredia o altri in MLA che possono rilasciare certificazioni in base allo Schema SRG88088, sempre sotto accreditamento, quindi con un alto grado di serietà, trasparenza, credibilità e onestà.
Tutti i consulenti SRG 88088 agiscono con un pensiero sistemico, quale disciplina che studia le connessioni causali e retroattive tra gli eventi al fine di comprenderli, prevenirli e influenzarli. Con un approccio attento al minor costo di intervento possibile per garantire uno Sviluppo Sostenibile alle aziende sotto ogni aspetto.
Come ci si prepara come persone e come aziende?
Certamente l’organizzazione deve progettare e implementare un sistema di gestione per la sostenibilità in accordo alla SRG88088:20, norma oggi spendibile pienamente per la sostenibilità ESG con un approccio alle tematiche (e agli obblighi) Ambientali, Sociali e di Governance. Sul territorio nazionale sono poi attivi i Facility Point SRG88088 che rappresentano una importante rete nazionale di professionisti per la sostenibilità. I corsi professionalizzanti della Scuola Etica Leonardo, accreditati in base alla norma ISO 17024 da AICQ-Sicev, svolgono poi il compito di garantire la preparazione di consulenti con competenze sulla sostenibilità.
Vediamo in particolare la missione formativa della Scuola Etica Leonardo?
Si tratta in realtà dell’attività primaria. La formazione della scuola è fortemente rivolta allo sviluppo di competenze per la sostenibilità. I professionisti sono formati con la qualifica di Auditor Specialist ESG ed è poi attivo un corso per la formazione di manager, imprenditori e consulenti. Ultimamente è stato avviato il primo corso in Italia, sempre accreditato da AICQ-Sicev per Specialisti e Auditor per la valutazione-attestazione-validazione della Dichiarazione Societaria di Sostenibilità in accordo ai requisiti della Direttiva CSRD. E’ un corso importante in particolare per revisori legali e dottori commercialisti.
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