Voluntary carbon market

Mercato volontario del carbonio: il ruolo della Blockchain

Pubblicato il 29 Mag 2023

SHUTTERSTOCK BLOCKCHAIN

Il mercato volontario del carbonio (Voluntary Carbon Market, VCM), disciplinato dall’articolo 6 dell’Accordo di Parigi siglato nel 2015, è emerso come un meccanismo cruciale nello sforzo globale per combattere il cambiamento climatico, consentendo ad aziende e privati di acquistare crediti di carbonio per compensare le proprie emissioni.

Contemporaneamente, la tecnologia blockchain, con il suo potenziale di trasparenza, tracciabilità ed efficienza, ha presentato numerose opportunità per ottimizzare il funzionamento del Voluntary Carbon Market.

In questo articolo esploreremo come la tecnologia blockchain sia destinata a rivoluzionare il mercato volontario del carbonio, facilitando un sistema più solido ed efficiente per la lotta al riscaldamento globale.

Mercato volontario del carbonio: una panoramica

Prima di approfondire l’intersezione tra blockchain e Voluntary Carbon Market è fondamentale capire che cosa comporta il mercato volontario del carbonio. Questo mercato è una piattaforma in cui aziende, organizzazioni e individui possono compensare volontariamente le proprie emissioni di carbonio acquistando crediti di carbonio.

Ogni credito rappresenta la rimozione dall’atmosfera o la possibilità di “evitare la produzione “di emissioni di una tonnellata metrica di anidride carbonica equivalente (CO2e).

Con la CO2e si dipone di una metrica che consente di confrontare e aggregare gli effetti di riscaldamento dei diversi gas serra.

Il calcolo avviene moltiplicando la quantità di ciascun gas serra emesso o rimosso per il suo potenziale di riscaldamento globale (GWP), ovvero per un fattore che rappresenta il potenziale di riscaldamento relativo di quel gas rispetto all’anidride carbonica in un periodo di tempo specifico (di solito 100 anni).

Nel caso del VCM, i crediti sono generati da una serie di progetti di compensazione del carbonio, come la riforestazione, l’energia rinnovabile o le iniziative comunitarie nei Paesi in via di sviluppo.

Il mercato relativo al Mercato volontario del carbonio comprende una moltitudine di soggetti e di intermediari che ne regolano il funzionamento creando standard per i crediti da emettere ed auditor che controllano la validità dei crediti emessi.

Il funzionamento del mercato volontario del carbonio

Nella lotta al cambiamento climatico, il Mercato volontario del carbonio (VCM) rappresenta uno strumento interessante in particolare per gli individui e le aziende che cercano di compensare la propria impronta di carbonio e di avere un impatto ambientale positivo.

Il mercato opera attraverso un processo ben strutturato, che inizia con lo sviluppo del progetto.

In questa fase iniziale, i project developer elaborano vari progetti per ridurre le emissioni di gas serra. Queste iniziative assumono forme diverse, dagli impianti di energia rinnovabile che sostituiscono le fonti di energia dipendenti dai combustibili fossili alle iniziative di riforestazione che sequestrano naturalmente il carbonio.

Inoltre, anche i programmi orientati alle comunità, come la promozione di clean stoves (fornelli in grado di aumentare l’efficienza evitando dispersione del calore), possono servire a questo scopo, con miglioramenti tangibili della qualità dell’aria locale e della salute pubblica.

Una volta ideato un progetto, il passo successivo è la convalida e la verifica, un processo meticoloso che assicura l’integrità e l’autenticità degli sforzi di riduzione delle emissioni.

Il ruolo degli auditon nel mercato volontario del carbonio

Ogni progetto deve essere valutato da un auditor indipendente in base a uno standard specifico, come il Verified Carbon Standard o il Gold Standard. Questo processo garantisce che le riduzioni di carbonio siano reali, quantificabili, permanenti e, soprattutto, addizionali: in altre parole, occorre accertarsi che queste riduzioni di emissioni non si sarebbero verificate in assenza del progetto.

Una volta ottenuta la convalida e la verifica, il progetto ottiene la sua ricompensa: l’emissione di crediti di carbonio. Ogni credito rappresenta una tonnellata di anidride carbonica equivalente (CO2e) che non è stata immessa nell’atmosfera o che è stata attivamente rimossa.

In questo modo i crediti di carbonio diventano una sorta di environmental token, pronta per essere scambiata nel mercato volontario del carbonio.

Questo sistema di scambio dinamico è progettato per permettere di attribuire un valore reale agli sforzi di riduzione e sequestro del carbonio, rendendoli praticabili e sostenibili e contribuendo in maniera attiva alla riduzione degli impatti attuali o possibili collegati all’aumento delle temperature in ragione della maggiore concentrazione di gas serra nell’atmosfera.

Mercato volontario del carbonio come attribuzione di responsabilità in relazione alle emissioni

Dopo essere stati utilizzati per compensare le emissioni, i crediti di carbonio vengono ritirati dal mercato per evitare qualsiasi potenziale fenomeno di double counting. Il ritiro dei crediti avviene in maniera pubblica attraverso lo storno dei crediti dai registri accessibili al pubblico garantendo trasparenza e veridicità al processo.

Infine, i progetti sono soggetti a un regolare monitoraggio e a una nuova verifica per assicurare la costante conformità agli standard e per confermare che le riduzioni delle emissioni previste si stiano effettivamente realizzando. Questa fase enfatizza l’impegno a lungo termine per ogni progetto e garantisce la continua credibilità dei crediti emessi.

Il Mercato volontario del carbonio, quindi, non è solo un meccanismo di mercato, ma una via essenziale per riconoscere e assumersi la responsabilità delle emissioni di carbonio.

Affinché questo processo possa garantire il raggiungimento dei risultati stabiliti è necessario disporre di una piattaforma aperta a singoli, imprese e governi per contribuire in modo proattivo all’azione globale per il clima, andando oltre i loro requisiti normativi. Occorre, in altre parole, offrire un metodo strutturato, trasparente ed efficiente per promuovere pratiche sostenibili e sostenere progetti a diretto beneficio dell’ambiente.

Gli intermediari del mercato volontario del carbonio

Gli enti regolamentari e gli auditor del mercato volontario del carbonio svolgono un ruolo fondamentale per stabilire credibilità, integrità e trasparenza.

Gli enti regolamentari stabiliscono le metodologie e i criteri per la quantificazione, la verifica e la rendicontazione delle compensazioni di carbonio. Tra gli enti più importanti ci sono il Verified Carbon Standard (VCS) gestito da Verra, il Gold Standard, l’American Carbon Registry (ACR) e la Climate Action Reserve (CAR).

Tali organizzazioni sviluppano standard per garantire che i progetti producano riduzioni di carbonio reali, misurabili e aggiuntive, e spesso includono co-benefici sociali e ambientali.

Il ruolo degli auditor indipendenti

Auditor indipendenti di terze parti, spesso accreditati dagli enti di definizione degli standard, assicurano la conformità a questi standard, valutano i documenti di progettazione, convalidano la metodologia del progetto e verificano le riduzioni delle emissioni dichiarate. Tra gli auditor figurano organizzazioni come Bureau Veritas, SCS Global Services e ERM Certification and Verification Services. Questi enti di verifica forniscono ulteriore credibilità ai progetti di compensazione delle emissioni di carbonio garantendo che le riduzioni delle emissioni dichiarate siano accurate e reali.

Vale anche la pena di notare che questi enti operano secondo le linee guida stabilite da quadri internazionali come la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e l’International Carbon Reduction and Offset Alliance (ICROA).

L’obiettivo generale è quello di creare un mercato volontario del carbonio solido e affidabile che possa contribuire efficacemente agli sforzi di mitigazione dei cambiamenti climatici a livello globale. Pur svolgendo un ruolo fondamentale nell’azione globale per il clima, il VCM ha dovuto affrontare critiche e sfide, tra cui problemi di trasparenza, double counting e verifica dei crediti di carbonio. Ed è relativamente a queste problematiche che entra in gioco la tecnologia blockchain.

Blockchain: la svolta per il mercato volontario del carbonio

Decentralizzazione e trasparenza sono due delle principali caratteristiche della blockchain, tecnologia basata sul distributed ledger, in grado di garantire che i dati una volta registrati, non possono essere alterati senza il consenso della rete. Proprio quest’ultima proprietà di immutabilità rende la blockchain capace di poter risolvere alcune delle principali sfide che il Volontary carbon market deve affrontare.

Trasparenza ed affidabilità

La trasparenza intrinseca della blockchain può aiutare a costruire la fiducia nel VCM fornendo un registro pubblico e immutabile di tutte le transazioni. Ciò significa che l’acquisto e il ritiro dei crediti di carbonio può essere tracciato e verificato, riducendo il rischio di frodi o double counting.

Inoltre, il ciclo di vita di un progetto di compensazione delle emissioni di carbonio, dalla convalida all’emissione dei crediti, può essere registrato sulla blockchain, rendendo più facile per gli acquirenti comprendere l’impatto dei loro investimenti.

Efficienza e accessibilità

Il mercato tradizionale del carbonio spesso coinvolge numerosi intermediari, dagli enti regolamentari agli auditor terzi, rendendo il processo complesso e costoso.

In tal senso la blockchain può snellire questo processo automatizzando alcune fasi con gli smart contract, contratti auto-esecutivi con i termini dell’accordo scritti direttamente nel codice. Questo non solo rende il mercato più efficiente, ma anche più accessibile alle piccole entità che altrimenti potrebbero essere scoraggiate dai costi e dalla complessità della partecipazione.

Tokenizzazione dei crediti di carbonio

L’utilizzo della blockchain nel VCM può anche portare alla tokenizzazione dei crediti di carbonio, trasformandoli in valute digitali negoziabili aumentando la liquidità del mercato ed aprendo nuove possibilità di innovazione.

Ad esempio, la possibilità di frazionare i crediti di carbonio permette una negoziazione più granulare, mentre nuove piattaforme possono essere costruite per facilitare la negoziazione peer-to-peer dei crediti, democratizzando la partecipazione al mercato del carbonio.

Un nuovo approccio al mercato volontario del carbonio

Sebbene l’applicazione della blockchain nel VCM sia ancora nelle sue fasi iniziali, i potenziali benefici sono chiari. Migliorando la trasparenza, la fiducia, l’efficienza e l’accessibilità, la blockchain può contribuire a un mercato del carbonio più solido ed efficace, favorendo in ultima analisi maggiori investimenti in progetti che riducono o eliminano le emissioni di gas serra.

Tuttavia, il successo dell’integrazione della blockchain nel mercato volontario del carbonio richiederà un’attenta regolamentazione e supervisione per garantire che serva allo scopo senza introdurre insieme a innegabili vantaggi anche potenziali nuovi rischi. Come per ogni tecnologia emergente, il percorso da seguire comporterà apprendimento, adattamento e collaborazione tra le varie parti interessate. La promessa è tuttavia chiara: un mercato volontario del carbonio potenziato dalla blockchain potrebbe essere un potente strumento nella lotta globale contro il cambiamento climatico.

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