Non è ancora facile pensare a innovazione e sostenibilità come a due obiettivi strettamente correlati e intrinsecamente interdipendenti. E questo è ancor più vero se si guarda all’industria della stampa, considerata quasi un “sorvegliato speciale” perché è un’attività ad alto impatto ambientale.
È tuttavia innegabile che parliamo di un comparto indispensabile, chiamato a svolgere un ruolo fondamentale nelle nostre attività, tanto nella vita lavorativa quanto in quella privata. Non stupisce, dunque, che i principali player del settore, tra i quali Canon, abbiano deciso di sfatare questa “falsa credenza” e di togliere la stampa dal banco degli imputati, impegnandosi a intraprendere un percorso che unisce il valore della stampa a quello della sostenibilità.
E se è indubbiamente cruciale introdurre sul mercato prodotti sostenibili, rigenerabili e rispettosi dei criteri di minor impatto, minor consumo e circolarità, è altrettanto essenziale che questa trasformazione coinvolga l’azienda produttrice, l’intera catena di produzione e i consumatori finali.
Canon coniuga innovazione e sostenibilità nella stampa
“Innovazione e sostenibilità possono coesistere e addirittura prosperare insieme nell’industria della stampa”. Ne è convinto Davide Balladore, DP&S Marketing & Innovation Director di Canon Italia, che così spiega: “Canon ha abbracciato la sfida di una stampa sempre più green con il concetto di “Ink-novation”, cercando di conciliare l’innovazione della tecnologia di stampa e i principi di sostenibilità”.
Balladore insiste su un termine, concretezza, sottolineando l’impegno “tangibile” di Canon verso la sostenibilità della stampa. Un impegno che permea ogni fase della filiera, dalla produzione alla logistica, dall’uso allo smaltimento e al riutilizzo dei prodotti esausti.
Nell’ambito del portfolio legato alla stampa, sono diverse le strategie adottate per connettere gli standard di operatività e produttività assieme alla forte attenzione verso le tre dimensioni della sostenibilità (Environmental, Social e Governance o ESG). Balladore cita alcuni semplici “accorgimenti”, come stampare sempre fronte e retro o usare la modalità “bozza” (draft) in modo da diminuire l’impiego del consumabile, fino a stampare ciò che serve davvero.
Ma non basta. Così come non basta parlare di sostenibilità. Fondamentale è lavorare anche sullo sviluppo tecnologico perché rispetti determinati criteri e obiettivi.
L’innovazione tangibile di Canon per la stampa eco-friendly
Il contraltare della concretezza, quando si parla di sostenibilità, è il green washing. E l’unico modo per sconfiggere questa pratica ingannevole è prima di tutto misurare e poi, con dati alla mano, dare prova “visibile” dei fatti.
In questi termini, Canon ha introdotto sul mercato una nuova serie di stampanti multifunzione che, una volta giunte a fine vita, vengono completamente rigenerate fino al 90% del materiale per essere immesse nuovamente sul mercato. Al di là di questo concetto di stampa circolare, il vero punto di forza è la tecnologia perché consente di minimizzare l’utilizzo di consumabile e carta, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2.
Per portare qualche numero, le nuove stampanti multifunzione della serie imageRUNNER ADVANCE di Canon sono certificate per la loro sostenibilità e le tecnologie Canon consentono di ridurre le emissioni di CO2 fino al 13% – se comparate con i modelli precedenti.
Ma non finisce qua, continua Balladore, perché “se poi pensiamo all’altra anima che è quella della stampa professionale, la tecnologia Canon UVgel è uno dei nostri segni distintivi ed è certificata GREENGUARD Gold, standard che fissa limiti importanti e rigorosi per quanto riguarda le emissioni chimiche. Questa tecnologia, oltre ad essere al 100% sicura per le applicazioni negli ambienti scolastici e sanitari, di fatto richiede il 40% di inchiostro in meno rispetto ad altre tecnologie”.
Innovazione e sostenibilità, l’azione di Canon nei confronti del settore pubblico
In questi anni l’attenzione alle tematiche ESG ha portato le aziende e le pubbliche amministrazioni a chiedere e a cercare di perseguire obiettivi di sostenibilità anche sulla scorta di quanto previsto dal PNRR. E proprio l’attenzione a questi temi ha consentito a Canon di consolidare la sua posizione nel settore pubblico con risultati notevoli. Un esempio tangibile è rappresentato dalle recenti gare d’appalto di Consip, in cui Canon ha potuto distribuire oltre 25.000 dispositivi nel settore pubblico.
Questo successo è il risultato di una combinazione di fattori chiave. “La nostra avanzata offerta tecnologica e la natura affidabile delle nostre stampanti multifunzione – spiega Balladore – sono diventate pilastri della trasformazione digitale nella pubblica amministrazione”.
Ma c’è un elemento distintivo che merita particolare attenzione. Perché Canon ha integrato nel portafoglio una soluzione che soddisfa i criteri ambientali minimi stabiliti dalla PA. E che riguarda principalmente il riciclo dei toner esausti, un settore in cui l’azienda ha investito considerevolmente. “Oggi, possiamo offrire al settore pubblico la possibilità di utilizzare il 30% dei toner provenienti da materiali riciclati”.
La sostenibilità permea anche la cultura aziendale
Canon è un’azienda di origine giapponese che ha abbracciato con passione il “kyosei”, filosofia che promuove l’idea di “vivere e lavorare insieme per il bene comune”. Un principio etico che ancora una volta si traduce concretamente nell’ambito della stampa.
Per comprendere appieno la visione di Canon e in che termini sta attuando un cambiamento radicale nell’industria, è importante considerare che nella creazione di prodotti all’avanguardia, che il mondo attualmente richiede, l’azienda antepone una chiara consapevolezza: l’impatto ambientale che ogni fase del processo produttivo può avere.
Uno dei pilastri chiave di questa filosofia è l’investimento continuo nella ricerca e nello sviluppo. Ciò permette di sviluppare tecnologie in grado di minimizzare l’impatto ambientale, diminuire gli sprechi, tagliare le emissioni e il consumo di carta, con un occhio anche al riciclo degli imballaggi.
“La nostra attenzione al tema della sostenibilità è costante” continua Balladore, e per questo, l’impegno è quello di promuovere una cultura aziendale basata su abitudini virtuose, come la raccolta differenziata, la raccolta dei toner e delle cartucce esauste, l’uso di borracce e distributori d’acqua per ridurre il consumo di bottiglie di plastica.
Questo serve a ogni dipendente per maturare la giusta consapevolezza e la cultura della sostenibilità di cui Canon veramente fa uno dei fattori distintivi e che alla fine è radicato nella filosofia aziendale sin dalla fondazione. Il concetto di “vivere e lavorare insieme per il bene comune” incarna l’impegno quotidiano a promuovere la sostenibilità.
La lotta di Canon alle emissioni di CO2
Anche guardando in prospettiva i numeri parlano chiaro. Entro il 2030 Canon mira a ridurre le emissioni di CO2 del 50% nell’intero ciclo di vita dei prodotti e della catena di produzione. La determinazione a ridurre l’impatto ambientale è evidente in ogni fase, dalla progettazione all’implementazione e persino alla rigenerazione dei nostri prodotti. L’obiettivo finale è azzerare completamente le emissioni di carbonio entro il 2050.
Per chiudere il cerchio, Balladore racconta di un servizio innovativo che rappresenta un tassello importante nella missione di promuovere la sostenibilità. Si chiama Climate Neutral Printing ed è gestito in collaborazione con il partner Climate Partner. Quello che si propone è di rendere neutro in termini di emissioni di CO2 il servizio di stampa gestita che fornisce alle aziende. Le emissioni generate da questi progetti, ancorché ridotte, vengono misurate in funzione dei volumi di stampa degli anni di contratto e altre metriche e quindi compensate tramite progetti sostenibili in tutto il mondo, garantendo un impatto zero sul clima.
Per approfondire l’argomento ascolta il podcast Canon dedicato: ai microfoni Davide Balladore, DP&S Marketing & Innovation Director di Canon Italia.