Digital Transformation

IBM Think 2023: l’intelligenza artificiale è un volano per la sostenibilità delle imprese

Nel corso dell’appuntamento di Milano IBM ha sottolineato il potenziale della AI per cavalcare la strada della sostenibilità d’impresa

Pubblicato il 18 Set 2023

Stefano Rebattoni, Amministratore Delegato IBM Italia

Il digitale, in particolare l’intelligenza artificiale, rappresenta la strada maestra per la sostenibilità d’impresa. È stato questo uno dei messaggi principali che IBM ha voluto lanciare nel corso dell’IBM Think 2023, che si è svolto nei giorni scorsi a Milano alla presenza di centinaia di partecipanti tra partner e clienti della Penisola. Come ha messo in evidenza l’amministratore delegato di IBM Italia Stefano Rebattoni, “Viviamo un momento storico contraddistinto da diverse incertezze: le prospettive di crescita del Pil sono state ridotte, è ancora in atto una forte spinta inflattiva, mentre la propensione dei consumatori è scesa. Tutto questo avviene in un contesto di lungo termine caratterizzato dalle tensioni geopolitiche e dal climate change.

Dunque, chi oggi fa impresa sul mercato deve operare in questo quadro di incertezza, ma deve creare le condizioni per ottenere maggiore competitività sul mercato e aumentare la propria market share. Questa condizione può essere ottenuta in tre modi: puntando su qualità, efficienza (ovvero riduzione riuscire a gestire propri processi con meno risorse) e in terzo luogo, dando vita a un modello di impresa sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale. Possiamo comprendere facilmente quanto il digitale possa essere uno strumento abilitante per rispondere a queste sfide”.

I problemi di attuazione

Il discorso sulla relazione digitale-sostenibilità è stato ulteriormente amplificato da Stefania Asti, Sustainability Software Italy Sales Leader di IBM Italia: “Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo appreso che sostenibilità non significa soltanto rispondere alle esigenze in termini di compliance, ma può rappresentare anche una reale opportunità di business. Non c’è infatti un conflitto tra profitto e sostenibilità: secondo la Iea i data center sono responsabili di circa 1% dei consumi di energia a livello mondiale, con un grande impatto in termini di emissioni. Se agissimo con convinzione sarebbe possibile ridurre questo impatto con un risparmio sui costi”.

Naturalmente anche in IBM c’è la consapevolezza che, nonostante la fortissima pressione ad agire, la concreta attuazione di una strategia fondata sui principi ESG possa non essere per nulla facile per le aziende: a questo proposito un dato di una ricerca globale condotta da IBM e rilanciato al Think 2023 fa risuonare un campanello di allarme. Nonostante la sostenibilità sia infatti ormai diventata centrale nell’agenda delle aziende, solo il 10% ritiene di avere fatto progressi significativi in tal senso.

I tre elementi fondamentali per la sostenibilità

Qual è allora la ricetta giusta per avanzare lungo la strada della sostenibilità? “Per l’attuazione delle misure di sostenibilità sono necessari tre elementi fondamentali: una fortissima convinzione, basi tecnologiche adeguate e apertura all’innovazione. In particolare, il dato riveste una importanza fondamentale per misurare le prestazioni. In questo senso possono essere considerati come il motore del cambiamento, non è possibile gestire nulla che non si misuri. In questo senso è fondamentale il contributo della Ai, che è in grado di interpretare dati strutturati e non per trarne valore”.

Il caso A2A

Un caso di successo portato da IBM al Think di Milano è quello di A2A: come ha raccontato Gianluca Fusco, environment, trading, generation e distribution IT manager di A2A, dal 2021 il piano industriale della utility lombarda è stato ridisegnato mettendo al centro transizione energetica e l’economia circolare, così da diventare una vera e propria life company e gestire in maniera più responsabile le risorse.

“Stiamo progressivamente abbandonando le risorse fossili in favore delle rinnovabili, con reti più resilienti e capaci di immagazzinare l’energia verde prodotta. Stiamo compiendo un enorme sforzo in termini di ricerca e sviluppo, ad esempio investendo nelle tecnologie per la cattura e sequestro della CO2. In questa trasformazione il dato è trasversale a tutta la nostra strategia. Il nostro approccio è quindi quello utilizzare tutte le tecnologie che possano consentirci di ottimizzare i processi operativi e ottenere dati certificati. Sfruttando tutte le capability possibili per trovare nuove soluzioni e valore per i processi decisionali e strategici”.

L’Ai a supporto delle medie imprese

Ulteriori casi di successo all’insegna della green economy sono stati descritti dall’AD Rebattoni: “IBM Italia porta sul mercato il proprio posizionamento di digitale per il reale, ovvero di come tecnologie come l’AI possono aiutare a risolvere problemi concreti in diversi ambiti, perché ha la capacità di generare efficienza e produttività, riducendo sprechi e aumentando qualità dei prodotti offerti. Cito un caso concreto che riguarda il ciclo idrico: Metropolitane Milanesi, che deve gestire 2000 km di tubature cercando di evitare lo spreco idrico, ha utilizzato una nostra soluzione IOT-AI per conoscere in anticipo quei segnali che possono portare a delle perdite, dunque mettendo in atto una manutenzione predittiva.

Oppure penso all’ambito waste management: qui abbiamo supportato Hera nel tracciamento e monitoraggio dei camioncini per la raccolta rifiuti, un progetto che ha permesso di migliorare notevolmente la circolarità. Oppure penso ad Autostrade per l’Italia, che sta utilizzando le tecnologie digitali su ponti e viadotti, così da prevenire i possibili crolli e migliorare l’impatto ambientale”.

Secondo IBM oggi, a differenza del recente passato, esiste la concreta possibilità di coinvolgere nell’intelligenza artificiale anche le medie imprese, grazie ai Foundation model (che costituiscono la base per molte applicazioni specifiche di AI) proposti dalla multinazionale e rilanciati con forza anche a Think 2023.

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Gianluigi Torchiani

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