Sottoscrivendo PPA (Power Purchase Agreement), cioè quelle formule contrattuali di lungo termine che regolano la fornitura di energia elettrica rinnovabile, in Italia le oltre 3.700 imprese energivore potrebbero risparmiare 2,6 miliardi di euro nei prossimi 3 anni se il prezzo dell’energia si normalizzasse ai livelli precrisi, e addirittura 4 miliardi se si mantenesse più elevato. Questi i numeri che arrivano da una analisi di Cerved, secondo cui questi contratti permetterebbero alle imprese con elevati consumi energetici di coprire quasi 10.000 GWh l’anno dei propri consumi (56.000 GWh in totale) con energia fotovoltaica, evitando l’emissione di 4 milioni di tonnellate di CO2.
I settori d’interesse
Le imprese energivore, lo ricordiamo, rappresentano appena lo 0,4% delle aziende italiane, ma generano ben 40 miliardi di valore aggiunto (6%), impiegano 450.000 addetti e soprattutto rappresenta un quinto dei consumi energetici nazionali. Tra queste realtà, la sottoscrizione di PPA a prezzi allineati al costo medio orario dei nuovi impianti rinnovabili determinerebbe il risparmio maggiore in comparti come metalli (392 milioni di euro in 3 anni), nella chimica (376 milioni) e nella plastica (371), mentre considerando l’incidenza sulla redditività gli effetti più rilevanti si avrebbero nell’agroalimentare (8,9%) e nell’industria casearia e della carne (8,1%), ma anche in quella estrattiva (7,3%) e nella plastica (6,4%). Geograficamente, a beneficiarne di più in termini percentuali sarebbero soprattutto Abruzzo (7,3%), Toscana (6,8%), Molise (6,5%) e Sardegna (6,4%), caratterizzate da distretti industriali energivori in cui la transizione energetica rappresenta un volano per la competitività.
“Nel segmento delle imprese energivore, soprattutto di grandi dimensioni, il PPA si configura come uno strumento strategico e vantaggioso – commenta Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved – perché favorisce l’utilizzo di fonti energetiche pulite, in particolare il fotovoltaico, supporta la transizione verso gli obiettivi ambientali, consente la stabilizzazione dei costi e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, migliora la competitività delle aziende che lo sottoscrivono”.
Infine secondo Cerved Rating Agency – l’agenzia di rating del Gruppo Cerved – buona parte delle aziende energivore scegliendo i PPA potrebbe beneficiare di un miglioramento del rating creditizio, utile per spingere ulteriori investimenti.