Strategie

Gruppo CAP, nuovo Piano di Sostenibilità al 2033: si allarga il perimetro di azione per la transizione green



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Frutto del lavoro corale di management e stakeholder, la strategia che guiderà la green utility lombarda fino al 2033 nasce dalla valutazione dei risultati raggiunti e dall’ascolto di tutti gli attori della catena del valore. La risorsa idrica resta al centro della strategia industriale, ma si rafforza l’impegno in mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici

Pubblicato il 2 lug 2024



Yuri Santagostino, Presidente di Gruppo CAP
Yuri Santagostino, Presidente di Gruppo CAP

Gruppo CAP, la green utility che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha presentato il nuovo Piano di Sostenibilità 2023-2033 volto a guidare le scelte dell’azienda per i prossimi anni e che nasce dalla valutazione dei risultati raggiunti sinora, ma anche dall’analisi del contesto esterno, profondamente mutato rispetto al 2019, anno a cui risale la pubblicazione del suo primo piano.

Tra i nuovi obiettivi che si è prefissato il Gruppo rientrano la volontà di spingere sulla decarbonizzazione e di incrementare la quantità di rifiuti trattati secondo i principi dell’economia circolare. CAP intende inoltre supportare i comuni nello sviluppo del drenaggio urbano sostenibile e aumentare il numero di impianti gestiti da remoto e quelli digitalizzati con l’Intelligenza artificiale. Ancora, creare un ecosistema virtuoso di responsabilità sociale d’impresa condivisa e diffusa, attraverso la sensibilizzazione dei fornitori. Valorizzare le persone, abbattere il gender pay gap e promuovere la diversity & inclusion. E, soprattutto, ampliare le proprie attività attraverso la gestione del rischio idraulico, lo sviluppo di infrastrutture per incrementare la resilienza del territorio e la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Un lavoro corale del management e degli stakeholder

Il nuovo piano di sostenibilità si concretizza in una strategia di sviluppo sostenibile con una visione a lungo periodo fino al 2033 e rappresenta il completamento del percorso di ridefinizione del modello di business, attraverso il quale CAP ha integrato la sostenibilità nell’attività industriale. L’obiettivo è di garantire nel tempo la generazione del valore per gli shareholder, i collaboratori, gli stakeholder e il territorio, e porre le basi di un futuro più sostenibile per le prossime generazioni.

In continuità con il documento sviluppato nel 2019, per costruire il nuovo Piano di Sostenibilità, Gruppo CAP ha adottato un approccio partecipativo e ha coinvolto i collaboratori, la comunità locale, i partner, i clienti e gli stakeholder. Il documento è quindi il frutto del lavoro corale del management di CAP, che ha tracciato una nuova rotta dopo l’ascolto di tutti gli attori della catena del valore.

Gruppo CAP traccia la nuova rotta al 2033 con tutta la catena del valore

Lo ribadisce il Presidente di Gruppo CAP, Yuri Santagostino: “Ogni passo compiuto nel trasformare il nostro business rendendolo più sostenibile è stato fatto con approccio partecipativo, coinvolgendo le nostre persone, la comunità locale, tutti i partner, i collaboratori, i fornitori e i clienti. Oggi un dialogo approfondito con gli stakeholder è ancor più necessario, soprattutto alla luce del nuovo ruolo che stiamo assumendo come abilitatori alla transizione green dei territori. Se l’obiettivo è dunque fare dell’acqua e dell’innovazione i pilastri su cui costruire processi di economia circolare, insieme al passaggio a modelli produttivi sostenibili, la partecipazione di tutti è fondamentale per una condivisione del valore prodotto, vera missione di una società interamente pubblica come Gruppo CAP. Per queste ragioni l’aggiornamento del Piano di Sostenibilità nasce grazie al concorso di una pluralità di soggetti, che hanno tracciato insieme a noi la nuova rotta fino al 2033 e ai quali ci lega un dovere di trasparenza e credibilità. Con questo nuovo documento ci poniamo obiettivi più ambiziosi e ampliamo i nostri orizzonti. Perché la sostenibilità non è una medaglia da appuntarsi sul petto, ma un processo continuo, faticoso ed entusiasmante che non ha mai fine, ma solo nuovi inizi”.

Da utility dell’acqua a green utility: i termini del passaggio

Di fronte a crisi climatica e instabilità sociopolitica ed economica, Gruppo CAP ha scelto di investire nella trasformazione del settore idrico e ambientale integrando la sostenibilità nel business, per assurgere a utility green capace di abilitare la transizione del territorio.

Sensibilità, Resilienza e Innovazione sono i tre pilastri fondamentali attorno a cui si articola la strategia di sostenibilità CAP che fa perno sulla necessità di aumentare il benessere e la fiducia di comunità sempre più consapevoli ed esigenti, di rafforzare la resilienza di asset, governance e gestione, ed infine di promuovere l’innovazione, per anticipare le normative e alimentare la capacità di fare rete. I tre pilastri sono a loro volta suddivisi in 9 macro-obiettivi, per un totale di 45 indicatori di performance.

Tre pilastri e nove macro-obiettivi al 2033

Relativamente al pilastro “Sensibili”, CAP intende arrivare a prelevare dall’ambiente 325, 29 (l/abitanti/giorno), sensibilizzare il 70% dei cittadini a bere solo o quasi solo acqua del rubinetto e diminuire a ≤5% (obiettivo 2030) il gender pay gap (differenza retributiva oraria media per livello).

Nel secondo pilastro “Resilienti”, il Gruppo ha inserito l’obiettivo al 2030 di ridurre la CO2 del -25%, arrivare al 77% di ricavi allineati alla tassonomia e al +28,6% di acqua drenata nel territorio servito.

Per quanto concerne il terzo e ultimo pilastro “Innovativi”, CAP vuole arrivare a gestire 21 processi con l’AI, portare al 28% i fornitori con punteggio ESG maggiore o uguale a 70/94 nella valutazione Vendor Rating e sviluppare 17 progetti di ricerca in collaborazione con enti di ricerca, università, player dell’innovazione e imprese di settore

Acqua al centro, ma impegno anche su mitigazione e adattamento climatico

Questi tre pilastri sono connessi a tre direttrici di business individuate dal nuovo piano industriale di CAP: l’innovazione del servizio idrico, cuore e punto di partenza della strategia, per connettere acqua, energia e rifiuti; le partnership per la transizione green, che proiettano CAP nella gestione regionale e nazionale degli impianti di economia circolare e di infrastrutture idriche resilienti; l’apertura ai nuovi mercati per la sostenibilità mettendo a frutto le sinergie territoriali e di sostenibilità.

Infatti, l’innalzamento della temperatura, la siccità e gli eventi meteorologici estremi hanno evidenziato l’importanza che il comparto idrico ripensi le proprie strategie integrando i piani industriali con azioni di mitigazione e adattamento. Per Gruppo CAP questo si traduce nella necessità di allargare il perimetro delle attività ad ambiti contigui, come la gestione del rischio idraulico, la realizzazione di infrastrutture per aumentare la resilienza del territorio, la produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’approccio del Gruppo CAP al cambiamento

Monitorando annualmente i KPI, analizzando lo scenario per l’aggiornamento di target e obiettivi, e i mutamenti del contesto interno dell’evoluzione dell’azienda, Gruppo CAP ha individuato i tre driver di cambiamento: l’attualità, intesa come l’insieme di cambiamenti normativi e socio-ecologici che determinano la necessità di rivedere target e obiettivi, la coerenza, che ha imposto alla green utility di allineare la propria strategia al business e a tutti gli strumenti di governance e pianificazione strategica e, infine, la razionalizzazione secondo il metodo SMART, per il quale ogni target è Specifico, Misurabile, Assegnato, Realistico, Temporizzato.

Il punto sui risultati di sostenibilità al 2023

A cinque anni dall’elaborazione del primo Piano di Sostenibilità, gli obiettivi di sostenibilità che CAP ha integrato nella propria azione industriale si stanno traducendo in azioni concrete che generano impatti positivi. Un esempio è quello degli interventi di drenaggio urbano sostenibile e l’alto tasso di innovazione per cui CAP ha attivato progetti per circa 70 milioni di euro con l’obiettivo di rinnovare le infrastrutture. Verrà anche completata la mappatura in 3D di tutte le reti per simulare gli interventi in studio, così da minimizzare l’impatto sul suolo.

Ci sono però anche obiettivi in cui è necessario impegnarsi di più o che vanno ridisegnati, per essere più sfidanti e in linea con i tempi, come quello relativo al consumo di acqua pro-capite e a quello dell’acqua del rubinetto rispetto all’uso dell’acqua in bottiglia che rappresenta un dato critico, nonostante le risorse impiegate in attività di sensibilizzazione. Nei prossimi anni sarà opportuno focalizzarsi sul tema della decarbonizzazione, sul quale Gruppo CAP ha definito i propri target in linea con le indicazioni di SBTi che ha confermato la solidità degli obiettivi dell’Utility lombarda. Per quanto riguarda, invece, la riduzione delle perdite idriche, Gruppo CAP è in linea con gli obiettivi prefissati ma non ha ancora raggiunto il target del 15% fissato per il 2033. Inoltre, la green utility guarda a best practice europee come la Germania, che già nel 2001 registrava una quota di perdite idriche del 7%.

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