Il rapporto tra mondo finanziario e rischi di greenwashing è da sempre delicatissimo. Passata la fase in cui qualsiasi azione in favore dell’ambiente era meritevole di attenzione e comunicazione, si è passati da tempo a una stagione nella quale è necessario qualificare i risultati che le azioni in favore dell’ambiente permettono di conseguire, per evitare il rischio di strumentalizzazione. In questo senso lavorano le Autorità di Vigilanza Europee: EBA (European Banking Authority), EIOPA (European Insurance and Occupational Pensions Authority) e l’ESMA (European Securities and Markets Authority) in qualità di una delle tre ESAs (European Supervisory Authorities) che hanno di recente pubblicato i loro Rapporto Finale sul Greenwashing nel settore finanziario (qui il documento ufficiale n.d.r.).
Premessa al Final Report
Vediamo brevemento il percorso che ha portato a questo Rapporto Finale. La Commissione Europea aveva richiesto nel maggio 2022 alle tre Autorità di Vigilanza Europee (ESAs) di redigere un Progress Report e un Final Report fornendo valutazioni, consigli e indicazioni sui rischi di greenwashing e sulla supervisione legata alla sostenibilità.
Lo scorso anno a giugno 2023 ESMA aveva pubblicato un Progress Report “intermedio” (che si può consultare qui n.d.r.) con una visione comune delle European Supervisory Authorities sui temi del greenwashing e con la mappatura delle aree più esposte a questi rischi lungo la Catena del Valore degli Investimenti Sostenibili.
Si arriva ora al documento che rappresenta il rapporto finale con il quale le tre Autorità di Vigilanza Europee rispondono in modo più integrale alla richiesta della Commissione europea fornendo indicazioni sul ruolo della supervisione nelle azioni necessarie per individuare e mitigare i rischi di greenwashing.
Una visione prospettica del ruolo della supervisione
Questo rapporto finale fornisce anche una visione prospettica di come la supervisione potrebbe essere gradualmente migliorata nei prossimi anni e indica anche il percorso che deve essere avviato affinché le National Competent Authorities o NCA possano organizzare e attuare forme di convergenza nelle loro attività di supervisione. Il rapporto segnala inoltre una serie di azioni che devono essere messe in campo per migliorare e coordinare tutte le attività di controllo in tutti i settori chiave della Catena del Valore degli Investimenti Sostenibili per tutti gli attori coinvolti, vale a dire lgli emittenti, i gestori di investimenti, i fornitori di servizi di investimento e le società di benchmark.
Tra le principali evidenze del report va segnalata la necessità per le NCA di garantire la corretta priorità alla supervisione delle affermazioni legate alla sostenibilità che deve andare a completamento di tutte le altre azioni di supervisione esercitate sulle altre componenti chiave della Catena del Valore degli Investimenti Sostenibili. Alle NCA è affidato in modo esplicito il compito di concorrere alle attività di protezione degli investitori e di accertare la corretta applicazione di una serie di requisiti legati alla sostenibilità, il tutto con un approccio basato sulla valutazione del rischio.
Poche segnalazioni: manca una chiara consapevolezza sui rischi di greenwashing
Nel report si evidenzia che le NCA hanno segnalato di aver rilevato un numero limitato di casi effettivi o potenziali di greenwashing. Un dato da interpretare con attenzione in quanto può essere il risultato di una scarsa consapevolezza e sensibilità verso il ruolo delle segnalazioni, anche a causa di una limitata alfabetizzazione finanziaria rispetto ai temi e ai rischi di greenwashing, oppure di un eccesso di complessità e vincoli da parte delle NCA nelle azioni per il rilevamento e per procedere sulla base di dati di qualità.
A questo scopo il report sottolinea come le NCA e l’ESMA abbiano iniziato a sviluppare e formare competenze più specifiche legate alla sostenibilità attraverso programmi di formazione, reclutamenti, cooperazione con agenzie nazionali rilevanti o dialogo con organizzazioni non governative.
Greenwashing: dichiarazioni sempre supportate da dati
Nell’ambito di questo report le European Supervisory Authorities ribadiscono la necessità di affrontare qualsiasi prospettiva green con un approccio in cui dichiarazioni, azioni o comunicazioni relative alla sostenibilità devono riflettere chiaramente ed equamente il profilo di sostenibilità di una organizzazione, di una entità, di un prodotto finanziario o di diversi servizi finanziari.
Laddove questo profilo di sostenibilità non risulti chiaro la pratica rischia di trarre in inganno consumatori, investitori o altri partecipanti al mercato. Per questo le European Supervisory Authorities sottolineano che gli operatori del mercato finanziario hanno e avranno sempre di più la responsabilità di fornire informazioni sulla sostenibilità che siano corrette, chiare e non fuorvianti.
Ogni singola ESA provvede poi a fornire un inventario delle risposte attuali delle autorità di vigilanza in merito ai rischi del greenwashing che ricadono sotto la loro giurisdizione e affidano alle NCA autorità nazionali competenti il compito di prendere provvedimenti relativamente alla supervisione di ogni singola affermazione che faccia riferimento ai temi della sostenibilità.
La risposta al Greenwashing deve essere globale
Il rapporto finale delle European Supervisory Authorities si concentra sul settore finanziario in area UE, ma riconosce nello stesso tempo che per affrontare realmente il greenwashing è necessario predisporre una risposta globale, in grado di coinvolgere una stretta cooperazione tra i supervisori finanziari e lo sviluppo di standard interoperabili per le divulgazioni sulla sostenibilità.
Nel rapporto finale dell’ESMA la supervisione delle affermazioni relative alla sostenibilità deve rappresentare una priorità per le autorità nazionali competenti NCA. Come già accennato ESMA e NCA stanno prendendo provvedimenti per monitorare e rilevare meglio il greenwashing e per esaminare criticamente le affermazioni relative alla sostenibilità in vari settori. Sono già state avviate diverse Azioni Comuni di Supervisione, con l’obiettivo di garantire una modalità di supervisione efficace e coerente. Allo stesso tempo, le NCA devono ancora affrontare limiti sulle loro risorse, così come sul loro accesso a competenze e dati di buona qualità (green skill).
Verena Ross, Presidente dell’ESMA ha dichiarato nell’ambito di una comunicazione ESMA che “una supervisione efficace e coerente delle affermazioni relative alla sostenibilità è fondamentale per la protezione degli investitori e un ambiente affidabile per i mercati ESG.
Un approccio basato sui rischi
ESMA ha scelto di adottare un approccio basato sui rischi e ha promosso azioni comuni di supervisione a livello UE lungo la catena del valore degli investimenti sostenibili ma ha anche rivolto un invito a tutti gli operatori di mercato perché sentano la responsabilità di evitare affermazioni non suffragate da dati concreti sulla sostenibilità e di comunicare qualsiasi informazione relativa alla sostenibilità in modo corretto, chiaro e non fuorviante.
Un’azione speciale per le aree ad alto rischio di greenwashing
L’ESMA produrrà ulteriori linee guida per i partecipanti al mercato e i supervisori nelle aree ad alto rischio di greenwashing. Si prevede che queste attività di controllo verranno rafforzate in particolare su determinate tematiche, come nel caso degli indici di riferimento, mentre un impegno speciale su questi temi in ambito ESMA sarà svolto attraverso l’area che segue le “Divulgazioni ESG”.