Energia & Innovazione

Edifici Smart: l’UE punta sull’integrazione di APE e SRI con il progetto tunES



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Il ruolo di ENEA, Università di Cassino e del Lazio Meridionale e della tedesca Empirica nel progetto finanziato dalla Commissione Europea, che punta sviluppare politiche innovative per l’implementazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) e l’integrazione con l’indice SRI (Smart Readiness Indicator) per la valutazione della “smartness” degli edifici

Pubblicato il 13 giu 2024



progetto tunES 2024 enea

Come valutare il livello di intelligenza degli edifici? Come sfruttare questo potenziale per raggiungere obiettivi di efficienza energetica, di sicurezza, di miglioramento del comfort e di sostenibilità? Il progetto europeo tunES, finanziato dalla Commissione europea, punta proprio a sviluppare politiche innovative per migliorare l’implementazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) degli edifici e nello stesso tempo a stabilire un piano di integrazione con il nuovo indice SRI (Smart Readiness Indicator), per arrivare a valutare la smartness degli edifici.

Gli attori impegnati nel progetto

Ci sono sette agenzie nazionali per l’energia in rappresentanza di vari Stati membri dell’UE direttamente coinvolte nel progetto. La rappresentanza italiana vede l’impegno di ENEA insieme ad altri partner come l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale e la società tedesca Empirica (che ha il ruolo di coordinatore del progetto).

Per comprendere la portata di questa iniziativa occorre risalire al 2018, quando l’Unione Europea aveva introdotto l’indice SRI come strumento opzionale per gli Stati membri allo scopo di valutare la “prontezza all’intelligenza” degli edifici attraverso un esame della capacità dell’edificio o dell’unità immobiliare di adeguarsi alle necessità dell’occupante e della rete. Una performance che aveva diversi obiettivi tra cui il miglioramento dell’efficienza energetica e delle prestazioni generali dell’immobile per indirizzare lo sviluppo di una edilizia sostenibile.

Biagio Di Pietra, responsabile del Laboratorio ENEA Soluzioni Integrate per l’efficienza energetica in una nota emessa dalla società sottolinea che “un edificio può essere definito smart se è efficiente, consuma meno e gestisce gli impianti in modo intelligente attraverso sistemi di building automation, nello stesso tempo – prosegue – è anche smart se dispone di soluzioni per la gestione ottimale del comfort termico, se conta su infrastrutture per l’autoconsumo di energia prodotta localmente, su sistemi per il monitoraggio dei consumi e se è in grado di interagire flessibilmente con la rete elettrica”.

Le cinque aree di studio di tunES

L’elenco delle prestazioni che sono chiamate a definire l’intelligenza di un edificio è importante ed è basato sul concetto di interazione e integrazione tra diverse forme di intelligenza. Per testare e misurare queste prestazioni il progetto tunES è stato suddiviso in cinque aree di studio, che spaziano dall’aggiornamento dei database e degli strumenti di calcolo per gli indicatori utilizzati nell’APE alla possibile armonizzazione tra APE e SRI.

ENEA in particolare focalizza il proprio contributo sulla gestione dei database e sullo sviluppo dell’indice SRI, grazie all’esperienza acquisita nell’implementazione del Sistema Informativo sugli APE (SIAPE) e nelle ricerche condotte nel campo della Ricerca di Sistema Elettrico.

“Il progetto tunES rappresenterà un importante strumento per condividere e diffondere le migliori pratiche di Certificazione Energetica degli Edifici e dello Smart Readiness Indicator – ha aggiunto Di Pietra – individuando le policy più efficaci anche attraverso il coinvolgimento degli stakeholder di settore. A questo proposito – ha concluso – crediamo fermamente che l’integrazione dell’SRI nella certificazione APE fornirà un quadro più completo dei nostri edifici”.

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