Dal diario di Cop27

COP27, il monito del G20 di Bali ai tavoli egiziani: “Sul Loss and Damage cercate la soluzione più adeguata”

I leader riuniti in Indonesia mettono nero su bianco, nel loro Communiqué finale, un appello alla Conferenza di Sharm El Sheikh: “Necessario aumentare urgentemente le ambizioni in materia di mitigazione e adattamento” e “rispettare il limite di 1,5°C”. E ribadiscono l’importanza di puntare sulle energie rinnovabili, ricordando la crucialità del tema “perdite e danni”, su cui chiedono l’intervento delle banche multilaterali di sviluppo

Pubblicato il 16 Nov 2022

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Nella Giornata della Biodiversità che a Sharm el Sheikh ha visto protagonista il presidente brasiliano Lula, con un appello per una “forte lotta alla deforestazione”, la vera notizia sulla Cop27 non arriva dalla Conferenza stessa, ma da Bali. Nel suo Communiqué finale, il G20 detta infatti la linea su diversi temi in discussione in Egitto: da un lato con la conferma degli obiettivi fissati al G20 di Roma del 2021 e alla COP26 di Glasgow, dall’altro sottolineando la volontà di “aumentare urgentemente le ambizioni in materia di mitigazione e adattamento” anche rispetto al tema caldo dei finanziamenti Loss&Damage per i Paesi vulnerabili. Riaffermato anche l’impegno a rispettare il limite di 1,5°C, che va oltre il “ben al di sotto dei 2°C”, previsto dall’accordo di Parigi e nel testo di Glasgow. 

“Ribadiamo il nostro impegno per raggiungere le emissione nette zero, a livello globale, entro o intorno alla metà del secolo”, recita il documento finale del summit indonesiano. “Decidiamo di proseguire gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C. Questo richiederà azioni significative ed efficaci e l’impegno da parte di tutti i paesi, tenendo conto di approcci diversi, attraverso lo sviluppo di chiari percorsi nazionali che allineino l’ambizione a lungo termine con obiettivi a breve e medio termine”.

Italia presto alla resa dei conti con il Pniec

Per raggiungere il target delle emissioni nette zero a metà secolo il G20 invita a “rivedere e rafforzare gli obiettivi del 2030 nei nostri Ndc (Nationally Determined Contributions, i contributi determinati a livello nazionale)” per allinearli agli obiettivi dell’Accordo di Parigi. In particolare, l’Italia nel 2023 dovrà vedersela con la revisione del Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima) che prevede ad oggi un taglio delle emissioni di appena il 37% rispetto al 1990, contro quello del 55% già previsto nel pacchetto Fit for55 dell’Unione europea  (probabilmente destinato a un innalzamento al 57%). Proprio in ambito energetico, i leader G20 fanno sapere che la strada è “segnata per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica”.

L’auspicio del G20: “Fare progressi sul Loss&Damage”

In materia di finanziamenti ai Paesi vulnerabili, nodo cruciale dei negoziati in corso in Egitto, il G20 invita a “fare progressi” sulla soluzione più adatta per il Loss&Damage, chiedendo al contempo alle banche multilaterali di sviluppo di fare un passo avanti, sulla scia dell’iniziative di Bridgetown presentata alla COP27 dalle Barbados e supportata dalla Francia. I leader, secondo gli analisti, avrebbero espresso preoccupazione per la situazione del debito dei paesi vulnerabili a medio reddito, chiedendo a tutti i creditori di intervenire con piani di ristrutturazione del debito equi e rapidi.

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