Transizione energetica

Comunità energetiche e ESG: sicurezza, sostenibilità e sviluppo economico sociale

Le CER promuovono un modello di produzione e consumo sostenibile coerente con gli obiettivi e le finalità degli investimenti ESG e della finanza sostenibile. Il ruolo fondamentale dell’innovazione digitale: Intelligenza Artificiale, IoT e Blockchain

Pubblicato il 04 Ago 2023

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Il rapporto tra Comunità energetiche rinnovabili o CER e ESG costituisce oggi più che nel passato un vero e proprio territorio di innovazione in grado di portare risposte nuove sia a temi della sicurezza energetica sia a quelli della transizione sostenibile. In particolare si può forse dire che grazie ai progressi dell’innovazione tecnologica e digitale le Comunità energetiche rinnovabili sono entrate in una nuova fase, per certi aspetti più accessibile, con vantaggi che sono certamente più evidenti e più raggiungibili rispetto al passato.

In questo contesto appare importante mettere in relazione gli sviluppi delle Comunità energetiche rinnovabili con le prospettive legate agli investimenti ESG (Environmental, Social and Governance) proprio perché le CER possono svolgere garantire risposte innovative sulla componente ambientale, su quella sociale e sulle modalità di governance.

Comunità energetiche: cosa sono e come funzionano

Le comunità energetiche sono basate sull’iniziativa di gruppi di individui, di aziende o di enti locali che collaborano per produrre, consumare, gestire e, talvolta, vendere energia rinnovabile a livello locale. L’idea alla base è quella della decentralizzazione della produzione energetica e prevede il passaggio da una visione dell’energia prodotta da grandi impianti centralizzati a una capacità produttiva che fa leva su una moltitudine di piccoli produttori diffusi sul territorio. Produttori caratterizzati dal fatto di essere nello stesso tempo attivi a livello di produzione e a livello di consumo.

Il funzionamento delle comunità energetiche può variare a seconda del contesto specifico, ma l’obiettivo comune è quello di ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche non rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica attraverso l’uso di tecnologie digitali e tecnologie specifiche nell’ambito energetico come i sistemi di accumulo, le micro-reti o la generazione distribuita. Un aspetto fondamentale delle comunità energetiche è la partecipazione attiva dei membri, che, appunto, possono essere sia consumatori che produttori di energia. Per questa ragione si parla di una categoria che unisce queste due dimensioni e per la quale si utilizza la definizione di prosumer. I produttori – consumatori delle CER sono cittadini, imprese, enti locali che scelgono di installare impianti rinnovabili (come pannelli solari o turbine eoliche) per produrre energia da utilizzare direttamente o da immettere nella rete locale.

In Italia, il decreto legislativo 162/2019 ha introdotto la figura delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), apportando importanti novità in termini di incentivazione e regolamentazione. Le CER possono beneficiare di incentivi fiscali per l’installazione di impianti rinnovabili e hanno la possibilità di vendere l’eccedenza di energia prodotta alla rete nazionale. Tuttavia, le sfide da affrontare rimangono molte: dalla necessità di un quadro normativo più chiaro ed efficace alle difficoltà tecniche legate alla gestione delle reti locali. Nonostante ciò, le potenzialità delle comunità energetiche sono enormi e rappresentano una strada promettente verso un futuro energetico più sostenibile.

Investimenti ESG e comunità energetiche

va subito ricordato che gli investimenti ESG (Environmental, Social and Governance) rappresentano un approccio all’investimento che tiene conto non solo dei rendimenti economici, ma anche dell’impatto ambientale, sociale ed etico delle aziende in cui si investe. In questo scenario, le comunità energetiche possono giocare un ruolo chiave. Le caratteristiche intrinseche delle comunità energetiche – produzione decentralizzata da fonti rinnovabili, partecipazione attiva dei membri, vantaggi socio-economici per le comunità locali – mettono a disposizione una serie di strumenti che permettono di raggiungere obiettivi particolarmente interessanti per gli investitori ESG.

Un esempio concreto può essere l’investimento in progetti che prevedono l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici o privati all’interno della comunità. Questo tipo d’investimento può generare un ritorno economico grazie alla vendita dell’elettricità prodotta sulla rete nazionale o al risparmio sul costo dell’energia grazie al consumo diretto dell’energia prodotta. L’investimento nelle comunità energetiche può quindi contribuire a realizzare una duplice finalità: da una parte favorire la transizione verso un modello energetico più sostenibile e resiliente; dall’altra offrire opportunità d’investimento economicamente vantaggiose. Tuttavia è necessario fare attenzione agli aspetti regolatori del settore che possono influire sugli andamenti degli investimenti.

Comunità energetiche: cittadinanza attiva e sostenibilità

Nel panorama dei temi che caratterizzano la transizione energetica e in particolare tutte le misure che permettono di contrastare il cambiamento climatico gli sviluppi legati all’energia rinnovabile e ale comunità energetiche stanno assumendo un ruolo sempre più centrale. Esse permettono infatti non solo la produzione locale d’energia da fonti rinnovabili ma anche il coinvolgimento diretto dei cittadini nella transizione verso un modello energetico più sostenibile, ovvero introducono in modo concreto anche il concetto di responsabilità diretta nel consumo, nei comportamenti, nelle decisioni quotidiane collegate all’utilizzo di energia.

Queste realtà pongono al centro del proprio modello operativo principii quali la sostenibilità ambientale attraverso l’utilizzo massiccio d’impianti alimentati da energie pulite; il rispetto del territorio grazie ad interventi mirati; l’inclusione sociale attraverso il coinvolgimento diretto della popolazione locale nei processi decisionali; lo sviluppo economico locale grazie alla creazione d’occupazione legata alle nuove figure richieste dal settore green. Le CER rappresentano quindi uno strumento efficace per favorire una maggiore diffusione di misure a protezione dell’ambiente nei territori facendo leva sulla relazione positiva tra cittadinanza attiva ed eco-sostenibilità.

Il futuro delle comunità energetiche nell’ottica ESG

In uno scenario futuro dominato dall’esigenza sempre più pressante d’intervenire efficacemente sul fronte del cambiamento climatico le CER rappresentano dunque uno strumento per sostenere la transizione verso modelli più sostenibili sia dal punto vista ambientale che sociale. La decentralizzazione della produzione d’energia permetterà non solo una maggior efficienza nella distribuzione ma anche una minore dipendenza dalle fonti energetiche basate sui carburanti fossili, con conseguenti benefici ambientali. Parallelamente i principi ESG potranno trovare sempre maggiore applicabilità nell’ambito CER proprio perché le Comunità energetiche potranno trovare un modello di produzione e consumo sostenibile.

Gli investimenti ESG, con la loro visione olistica di sostenibilità, hanno la necessità di realizzare nello stesso tempo obiettivi ambientali, sociali e di governance. Queste comunità non solo favoriscono l’adozione di fonti rinnovabili, ma stimolano anche l’innovazione tecnologica e la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione dell’energia. Il futuro delle comunità energetiche nell’ottica ESG appare quindi pnon solo in linea con i principi della finanza sostenibile, ma anche con le metriche che stanno alla base dei rating ESG. Nello stesso tempo, tuttavia, per affrontare efficacemente queste sfide sarà necessario un impegno congiunto da parte dei policy maker, degli investitori e della società nel suo insieme. L’avvento delle comunità energetiche ha segnato infatti l’inizio di una nuova Era nel settore dell’energia, una Era in cui la sostenibilità non è più solamente una scelta, ma una necessità imprescindibile e una nuova opportunità di sviluppo che si può e si deve mirare grazie alle logiche dell’ESG.

Comunità energetiche e Pubblica Amministrazione: sicurezza energetica e sostenibilità

Nell’era della sostenibilità e della consapevolezza ambientale, il concetto di comunità energetiche sta appunto guadagnando sempre più terreno. Queste realtà, in cui i cittadini, le imprese e le autorità locali collaborano per produrre, consumare e condividere energia rinnovabile a livello locale, rappresentano una rivoluzione nel panorama energetico globale. Ma quale ruolo gioca la pubblica amministrazione in tutto questo? Come può sostenere e favorire lo sviluppo di queste comunità? E quali benefici può trarne?

Il ruolo della Pubblica Amministrazione nelle comunità energetiche

La transizione verso un modello energetico sostenibile risulta fondamentale per affrontare le sfide climatiche del nostro tempo e questa transizione passa attraverso una trasformazione profonda nella Pubblica Amministrazione. In questo contesto, le comunità energetiche, permettendo l’integrazione tra produzione di energia rinnovabile e consumo locale chiedono alla pubblica amministrazione di svolgere un ruolo cruciale prima di tutto per promuovere e facilitare lo sviluppo di queste realtà, attraverso politiche attive ed efficaci.

Ma le istituzioni in realtà possono agire su più livelli: dalla creazione di un quadro legislativo favorevole alla formazione e al sostegno delle comunità energetiche, alla concessione di incentivi economici per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili all’interno dei confini comunali o regionali. Inoltre, la pubblica amministrazione possono svolgere un ruolo informativo ed educativo nei confronti dei cittadini e delle imprese locali, promuovendo la conoscenza delle opportunità offerte dal modello delle comunità energetiche e incentivando l’adozione di comportamenti più rispettosi dell’ambiente.

Le istituzioni e gli enti locali possono inoltre partecipare direttamente alla costituzione di una comunità energetica, in tante e diverse modalità. Solo a titolo di esempio si può osservare che possono agire mettendo a disposizione di immobili per l’installazione di pannelli solari o turbine eoliche. La presenza attiva della pubblica amministrazione nel processo consente quindi non solo di accelerare la transizione verso un sistema energetico più sostenibile a livello locale, ma anche di coinvolgere attivamente i cittadini in questa trasformazione, favorendo così la nascita di una vera e propria cultura dell’energia pulita.

Esempi di comunità energetiche sostenute dalla pubblica amministrazione

Nel panorama italiano vi sono diversi esempi virtuosi in cui la pubblica amministrazione ha giocato un ruolo chiave nell’avvio e nello sviluppo del modello delle comunità energetiche. Ci sono casi in cui gli enti locali hanno creato le condizioni per la realizzazione di una microrete intelligente alimentata da fonti rinnovabili per fornire energia a edifici pubblici; ci sono altri esempi in cui società miste pubblico-privato hanno permesso di produrre e gestire il consumo di energia prodotta da impianti fotovoltaici installati su edifici comunali. Altri modelli, più focalizzati sulla figura del “prosumer” (produttore-consumatore) vedono forme di incentivazione verso i cittadini nella installazione di pannelli solari sui tetti degli edifici per produrre energia rinnovabile da destinare al consumo interno o alla vendita sulla rete. Tutti esempi in cui anche la collaborazione tra pubblico e privato permette di accelerare la transizione verso un sistema energetico più sostenibile sul territorio.

CER: si può parlare di autosufficienza energetica

Nel panorama internazionale sono numerose le esperienze positive legate alle comunità energetiche rinnovabili. Nel Nord Europa ci sono esempi di città che hanno raggiunto il traguardo dell’autosufficienza energetica attraverso fonti rinnovabili grazie ad un mix calibrato tra impegno della cittadinanza locale nella produzione e nel consumo ed un uso intelligente della tecnologia digitale. Si tratta di progetti che prevedono l’utilizzo del vento e del solare come fonti primarie d’energia collegate ad una rete intelligente capace sia di monitorare sia di ottimizzare i consumi in real-time. Oppure ci sono esempi legate allo sviluppo di comunità energetiche basate sull’impegno di famiglie che hanno costruito micro-grid basate su Blockchain per attuare forme di scambio peer-to-peer dell’energia elettrica prodotta localmente da pannelli solari installati sui tetti delle case.

I principali vantaggi delle comunità energetiche per le pubbliche amministrazioni

Le comunità energetiche possono poi portare numerosi benefici alle pubbliche amministrazioni. I due principali benefici possono essere ricondotti a tre temi di grande attualità:

  1. sicurezza energetica
  2. efficienza energetica
  3. transizione verso energie pulite

Innanzitutto, in termini di sicurezza energetica, le CER consentono ai territori coinvolti nella produzione distribuita da fonte rinnovabile una maggiore autonomia dalle importazioni e dalle fluttuazioni dei prezzi sul mercato internazionale dell’energia.

Lo sviluppo e le forme di cittadinanza attiva previste dalle Comunità energetiche sono basate sulla diffusione di comportamenti, decisioni, abitudini più responsabili oltre che sulla diffusione di soluzioni tecnologiche che permettono di massimizzare gli obiettivi di efficienza energetica.

Inoltre, grazie all’autoproduzione d’energia pulita si contribuisce direttamente al raggiungimento degli obiettivi climatico-ambientali fissati dall’Unione Europea. L’economia locale può nello stesso tempo trarre beneficio anche dalla creazione diretta o indiretta di nuove forme di occupazione legate all’installazione e alla manutenzione dei sistemi d’energia rinnovabile. Gli stessi cittadini partecipano attivamente al cambiamento diventando “prosumer”, incentivando così una maggiore consapevolezza sui tematiche ambientali. Infine, attraverso l’autoproduzione d’energia si riduce il carico sulla rete nazionale; ciò può diminuire gli investimenti necessari per mantenere o ampliare le infrastrutture esistenti. In sintesi, le comunità energetiche permettono alle pubbliche amministrazioni non solo una maggiore indipendenza dal punto vista dell’approvvigionamento energetico, ma anche numerose opportunità sotto il profilo economico-sociale.

In chiave ESG le comunità energetiche rappresentano un modello di sviluppo sostenibile che integra perfettamente l’efficienza energetica, la tutela dell’ambiente e il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni. Gli enti locali possono facilitare la creazione e il consolidamento delle CER assumendo una posizione strategica nella transizione verso una politica energetica più responsabile e sostenibile. Allo stesso modo, le pubbliche amministrazioni ne traggono vantaggi significativi in termini di risparmio energetico, creazione di valore locale e promozione dell’autosufficienza. L’interazione tra pubblica amministrazione e comunità energetiche sottolinea l’importanza della collaborazione tra differenti attori per raggiungere gli obiettivi comuni di sostenibilità ed efficienza.

L’innovazione digitale come fattore abilitante per le comunità energetiche

Se siamo oggi nella condizione di guardare alle Comunità energetiche rinnovabili in modo molto più concreto a fattibile rispetto al passato il merito va in larga misura all’innovazione digitale. La disponibilità di dati, di interconnessione, di conoscenza su produzione, consumo e su tutte le variabili che le influenzano stanno svolgendo un ruolo fondamentale nel ridefinire il panorama energetico globale. Le comunità energetiche, nate come risposta alla necessità di decentralizzare la produzione di energia e renderla più sostenibile, stanno ora affrontando una nuova fase di evoluzione che mette in diretta relazione la transizione energetica con la trasformazione digitale. Dal ruolo dell’intelligenza artificiale all’impiego dell’internet of things, fino alla potenziale rivoluzione portata dalla blockchain: le comunità energetiche rinnovabili sono a tutti gli effetti un grande fenomeno di innovazione digitale.

Se guardiamo alle CER come aggregazioni di utenti che producono, consumano e condividono energia in maniera decentralizzata, si capisce quanto sia fondamentale il ruolo di tecnologie avanzate per conoscere tutti i fattori di produzione e di consumo e per ottimizzare i processi e garantire la sostenibilità. Non si tratta soltanto di un fenomeno di natura tecnologica ma anche sociale: infatti, alla base delle comunità energetiche vi è la partecipazione attiva dei cittadini alla transizione energetica. Ecco dunque che l’innovazione digitale entra in gioco fornendo gli strumenti necessari per gestire in maniera efficiente le risorse energetiche della comunità.

Grazie all’utilizzo di piattaforme digitali, sistemi intelligenti di monitoraggio del consumo, reti intelligenti (smart grid) e Blockchain per la gestione delle transazioni, le comunità energetiche possono raggiungere nuovi livelli di efficienza ed indipendenza. Inoltre, attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale e dell’Internet of Things (IoT), si aprono scenari futuri nei quali le abitazioni possono diventare smart home auto-sufficienti dal punto di vista energetico. L’innovazione digitale non solo migliora la gestione dell’energia a livello micro (abitazione singola o piccola impresa), ma favorisce anche lo sviluppo economico locale creando opportunità di lavoro nel settore delle energie rinnovabili.

Le sfide e le opportunità delle comunità energetiche digitali

Nonostante i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni, le comunità energetiche digitali devono ancora affrontare diverse sfide per raggiungere il loro pieno potenziale. Tra queste vi sono certamente la necessità di una regolamentazione adeguata che favorisca lo sviluppo dei progetti a livello locale e nazionale; l’esigenza di modelli economici sostenibili ed equilibrati; la garanzia della sicurezza dei dati e delle infrastrutture critiche; il bisogno di competenze specifiche nella gestione dei sistemi digitalizzati.

Tuttavia, non bisogna dimenticare che queste sfide rappresentano al contempo importanti opportunità. Il superamento degli ostacoli normativi può portare alla creazione di un quadro regolamentare favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili; lo sviluppo di modelli economici sostenibili può stimolare investimenti nel settore delle energie pulite; l’attenzione alla sicurezza dei dati può portare all’introduzione di tecnologie innovative come la Blockchain per garantire trasparenza e affidabilità nelle transazioni energetiche; infine, l’esigenza crescente sul piano formativo contribuisce ad accrescere competenze professionali altamente specializzate nel panorama lavorativo.

Il futuro delle comunità energetiche rinnovabili nell’era digitale

Come sottolineato il digitale sta cambiando in modo radicale il modo in cui produciamo, distribuiamo e consumiamo energia e il futuro pone sempre più al centro del sistema energetico il ruolo dei “prosumer”, ovvero di singoli individui o di intere organizzazioni in grado di produrre e consumare energia in modo intelligente. In questo scenario emergente l’intelligenza artificiale, con i suoi algoritmi predittivi per ottimizzare produzione e consumo basandosi su variabili meteo-climatiche, Internet of Things con sensoristica avanzata per il monitoraggio real-time dei consumi unitamente alla Blockchain quale mezzo trasparente ed affidabile per gestire e validare transazioni peer-to-peer. Si prefigura dunque uno scenario dinamico dove le reti intelligenti (Smart Grids), interconnesse a livello globale saranno in grado non solo di migliorare efficienza ed efficacia nella fornitura dell’energia, ma renderanno anche possibile soddisfare la domanda crescente senza compromettere gli obiettivi climatico-ambientali fissati dagli accordi internazionali.

Intelligenza Artificiale e Comunitá Energetiche

L’intelligenza artificiale sta giocando ruolo sempre importante nello sviluppo modernizzazione del settore energetico in generale e svolge un ruolo determinante a livello di CER. L’Intelligenza artificiale (IA): grazie ai suoi sofisticati algoritmi permette di analizzare grandi quantità dati provenienti dai sensorii disposti sulla rete facilitando così diagnosi tempestive su eventuali guasti oppure prevedendo comportamenti futuri degli utenti. Grazie alla sua capacità di analisi permette di attuare forme di manutenzione preventiva riducendo drasticamente cost e tempi degli interventi rispetto alle metodologie tradizionali basate su report periodici. Gli algoritmi dell’AI riescono a prevedere i comportamenti futuri degli utenti partendo dai dati del passato consentendo così ad aziende e fornitori pianificare meglio propria offerta riducendone sprechi inefficienze.

Internet Of Things (IoT) per le Comunità energetiche rinnovabili

L’Internet of Things IoT sta contribuendo a sua volta allo sviluppo delle CER e rappresenta un altro tassello imprescindibile garantendo una connessione costante fra dispositivi e assicurando un flusso d’informazioni utilizzabile sia ai finí operativi sia per il processo decisionale.

L’Internet of Things (IoT) in generale sta rivoluzionando il settore energetico, contribuendo alla trasformazione delle modalità in cui l’energia viene prodotta, distribuita e consumata. I dispositivi IoT, connessi e intelligenti, permettono un monitoraggio in tempo reale del consumo energetico, ottimizzando l’efficienza e riducendo gli sprechi. Grazie a sensori e sistemi di analisi dei dati, le reti intelligenti (smart grid) gestiscono in modo più efficace la domanda e l’offerta di energia, adattandosi alle esigenze degli utenti. Le tecnologie IoT possono anche supportare l’adozione di energie rinnovabili, facilitando l’integrazione di pannelli solari e turbine eoliche nei sistemi energetici esistenti. L’IoT, dunque, rappresenta una componente chiave per un futuro energetico sostenibile e efficiente.

In questo scenario si colloca il connubio tra Internet of Things (IoT) e comunità energetiche grazie anche alle nuove frontiere che caratterizzano la decentralizzazione e l’ottimizzazione della produzione energetica. I dispositivi IoT, grazie alla loro capacità di connessione e raccolta dati, stanno facilitando la nascita di comunità energetiche, permettendo il monitoraggio in tempo reale della produzione, del consumo e dello stoccaggio di energia, ottimizzando in definitiva l’uso delle risorse. Inoltre, l’analisi dei dati raccolti dai dispositivi IoT può aiutare a prevedere la domanda energetica e a gestire meglio l’offerta.

La Blockchain al servizio delle Comunità energetiche rinnovabili

In un modello basato sulla decentralizzazione come quello delle Comunità energetiche rinnovabili la Blockchain è chiamata a svolgere un ruolo molto importante. In qualità di tecnologia decentralizzata e sicura permette di registrare e verificare le transazioni energetiche in modo trasparente e incorruttibile, favorendo la nascita di un mercato energetico di tipo peer-to-peer. In questo scenario, i produttori di energia rinnovabile possono vendere direttamente l’energia in eccesso ad altri utenti della comunità, senza la necessità di intermediari. La blockchain, inoltre, può facilitare la gestione dei certificati di energia rinnovabile e la contabilizzazione dell’energia prodotta e consumata. Questa tecnologia, quindi, può contribuire a creare un sistema energetico più democratico, sostenibile e efficiente, dove i cittadini diventano protagonisti attivi nella produzione e nel consumo di energia.

La blockchain ha molteplici applicazioni nel settore delle comunità energetiche rinnovabili. Ecco alcuni use case principali:

  1. Trading di energia peer-to-peer: la blockchain può facilitare lo scambio diretto di energia tra produttori e consumatori all’interno di una comunità, creando un mercato energetico decentralizzato. Un esempio è rappresentato da piattaforme per lo scambio di energia solare tra i residenti di un quartiere.
  2. Gestione dei certificati di energia rinnovabile: la blockchain può semplificare la creazione, il tracciamento e la vendita di certificiati di energia rinnovabile, che attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili.
  3. Microgrid e reti energetiche locali: la blockchain può supportare la gestione di microgrid, reti energetiche locali che operano in modo autonomo o in connessione con la rete elettrica principale. Ci sono esempio di aziende che utilizzano la blockchain per gestire microgrid di quartiere in connessione con la rete principale.
  4. Finanziamento di progetti di energia rinnovabile: la blockchain può facilitare il crowdfunding per progetti di energia rinnovabile, attraverso l’emissione di token. Ci sono esempi di progetti che gestiscono il finanziamento di progetti di energia green attraverso la blockchain.

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