Non sono pochi coloro che sostengono l’impossibilità di raggiungere gli SDGs con i mezzi oggi a nostra disposizione. Considerando che il tempo “non è dalla nostra parte” occorre trovare soluzioni innovative per dare risposte nuove a questa grandissima sfida. Un esempio chiave è rappresentato dagli obiettivi che insistono sul settore primario e sul mondo agroalimentare nel suo complesso: si deve produrre molto di più, per far fronte alla crescita della popolazione, e nello stesso tempo ridurre il consumo di risorse e aumentare la sicurezza della produzione. Senza dimenticare che occorre anche abbassare gli sprechi, che vanno comunque gestiti. Gli strumenti di produzione tradizionali hanno il grande difetto di riuscire sì a rispondere a una crescita nella produzione ma a quale prezzo? A quello di un aumento dei costi nella gestione dei consumi e degli sprechi e dunque con ulteriore aggravio dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Startup e sostenibilità: cambiare la regole del gioco
Entoprotech fa parte di quella famiglia di startup che ci invita ad affrontare questa sfida in modo completamente nuovo, a cercare alleati un tempo impensabili e di “cambiare le regole del gioco”. Nello specifico la società si qualifica come climate change, sustainability e biotech startup e punta a “chiedere supporto” a un insetto: black soldier fly per rispondere in modo “naturale” alla domanda di sviluppo sostenibile nell’agricoltura. Il black soldier fly può infatti aiutare A trattare i rifiuti organici in modo completamente innovativO e naturale.
L’idea di Entoprotech non è nuova in assoluto, ma può contare su ben più solide basi nel momento in cui una delle più grandi cooperative attive in ambito agricolo e uno dei maggiori produttori attivi in Israele ha scelto di investire 2 milioni di dollari in un progetto denominato Waste2Protein con una facility produttiva e con un piano di sviluppo collegato all’adozione di questo modello.
Verso un’agricoltura circolare
La visione di Entoprotech è quella di dar vita a un progetto di agricoltura circolare o di circular economy applicata al settore agricolo utilizzando le larve del black soldier fly per trasformare i rifiuti in modo sostenibile e creare una nuova varietà di prodotti che ritornano, appunto in una logica circolare, in produzione e continuano a generare benefici, anche se in modalità diverse. Gli scarti della produzione diventano così prodotti come fertilizzanti organici, come prodotti avanzati destinati all’alimentazione animale o come materiali da indirizzare all’industria cosmetica.
La filosofia di Entoprotech e di altre startup che cercano un approccio diverso è quello di affrontare il cambiamento climatico cercando il supporto della natura stessa e con questo aiuto cambiare la destinazione dei rifiuti: da rifiuti a risorse e creando forme di trattamento rispettose dell’ambiente, in grado di ridurre al minimo le emissioni di gas serra.
Granot ha scelto di credere in questa sperimentazione e di adottare il modello di Entoprotech, la società è una delle più grandi cooperative agricole in Israele con 20 fabbriche e aziende tra Tel Aviv e Haifa. Nata nel 1940, Granot ha una forte vocazione all’innovazione e ha contribuito a cambiare l’agricoltura israeliana sia sui temi dell’efficienza, con soluzioni pensate per ridurre i costi con un’economia di scala, sia con finanziamenti a progetti di innovazione per la produttività e per la sostenibilità.