Raddoppiare gli investimenti nell’innovazione e nella digitalizzazione delle campagne, portandoli a 6 miliardi di euro nei prossimi cinque anni, al fine di aiutare le imprese a contenere i costi di produzione e contrastare i cambiamenti climatici. Sono i termini dell’appello lanciato dalla Coldiretti alla Fieragricola Tech di Verona, dove si è tenuto un incontro alla presenza, tra gli altri, del presidente Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo. Nello stand D1 del Palaexpo è stata allestita una mostra sulle principali innovazioni per la protezione delle colture e l’ottimizzazione della gestione aziendale e dei fattori produttivi.
L’agricoltura digitale per combattere il climate change
Le tensioni che a livello globale influenzano i principali fattori di produzione, dall’elettricità al gasolio fino ai fertilizzanti, insieme agli effetti delle calamità naturali che negli ultimi tre anni hanno causato danni per 20 miliardi all’agricoltura italiana, rendono sempre più indispensabile l’adozione di strategie per proteggere le colture e ridurre i costi, a partire proprio dalla digitalizzazione dell’agricoltura.
Le nuove tecnologie consentono di ottimizzare l’impiego delle risorse, come l’acqua, attraverso stazioni meteo collegate a satelliti, e migliorare l’efficienza delle operazioni, riducendo i consumi energetici, grazie all’uso di attrezzature di precision farming.
Al via il primo censimento europeo sull’agricoltura 4.0
Secondo l’analisi Coldiretti basata sugli ultimi dati Smart Agrifood, il fatturato delle tecnologie 4.0 e 5.0 per l’agricoltura ha registrato un incremento del 19% in un solo anno, con oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti. Attualmente, le aree agricole che utilizzano strumenti avanzati coprono oltre 1 milione di ettari, pari al 9% del totale.
Durante la Fieragricola Tech è stato anche presentato il nuovo Polo Digitale promosso da Coldiretti Next nell’ambito del PNRR, con l’avvio del primo grande censimento sul grado di digitalizzazione delle imprese agricole italiane. Si tratta di un progetto senza precedenti in Europa, che prevede il coinvolgimento di circa diecimila aziende e mira a promuovere l’alfabetizzazione informatica dell’agricoltura italiana, con attività mirate di orientamento tecnologico innovativo.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale (AI) svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’Agricoltura 4.0. Secondo un’analisi Coldiretti, entro il 2030 una su cinque aziende agricole italiane adotterà strumenti di gestione basati su questa tecnologia. Un uso positivo e significativo dell’intelligenza artificiale che trova ampio consenso tra i cittadini.
Stando ai dati Coldiretti/Censis, oltre l’89% degli italiani ritiene prioritario realizzare investimenti pubblici, con particolare attenzione a quelli destinati a finanziare nuove tecnologie, inclusa l’AI, specificamente orientati a potenziare l’agricoltura italiana, considerata un settore vitale.
L’intelligenza artificiale può rappresentare una risorsa preziosa per l’economia nazionale – conclude Coldiretti -, a condizione che si tenga sempre conto dei suoi limiti e degli aspetti etici legati al suo utilizzo, evitando che essa soppianti il ruolo centrale dell’essere umano, sacrificato in nome di un dominio tecnologico incontrollato.