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SDGs: il rapporto Istat aiuta a capire a che punto siamo in Italia nel 2024



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A che punto siamo in Italia nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Ci stiamo avvicinando o al contrario stiamo perdendo terreno? Come ogni anno questa e altre domande possono trovare risposte nel Rapporto Istat sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile giunto alla sua settima edizione

Pubblicato il 14 ago 2024

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it e Agrifood.Tech



Istat 3 2024
Fonte Istat: 7° Rapporto Istat sui Sustainable Development Goals (SDGs)

A che punto siamo in Italia nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile? Ci stiamo avvicinando o al contrario stiamo perdendo terreno? Come ogni anno, questa e tante altre domande legate all’evoluzione verso lo sviluppo sostenibile possono trovare una serie di risposte nel Rapporto Istat sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile giunto alla sua settima edizione.

Il rapporto con le precedenti edizioni è senz’altro utile per capire le dinamiche con cui si muove il nostro paese e per questo, suggeriamo la lettura dell’articolo relativo al 2021, “Istat: l’Italia rallenta nel raggiungimento dei 17 SDGs ONU” e dell’articolo “SDGs e PNRR: il report Istat invita ad accelerare” con cui l’istituto di statistica ha voluto analizzare la relazione tra le progettualità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il lavoro svolto per gli SDGs.

7° Rapporto Istat sugli SDGs: il cammino procede anche se si sono registrate criticità e frenate

Nell’introduzione al rapporto il presidente Istat Francesco Maria Chelli sottolinea come nel “cuore dell’Agenda 2030 ci siano le persone, il pianeta, la prosperità e la pace” e come purtroppo a fronte di “conflitti vecchi e nuovi… manifestazioni dei mutamenti climatici salite di scala e di gravità in tutto il mondo… il futuro appare incerto e la speranza con cui si era inaugurata, nel 2015, l’Agenda 2030 rischia di apparire vana, ma…. Il cambiamento, nonostante tutto, è in atto”.

E lo strumento per capire la dinamica di questo cambiamento e della trasformazione sostenibile necessaria al raggiungimento degli SDGs è rappresentata proprio dal rapporto Istat che mostra. come sottolinea sempre il presidente Chelli che “il progresso non è lineare. Che si sono registrate delle battute di arresto, e anche qualche regressione, con alcuni traguardi più difficili da raggiungere oggi di quanto fossero qualche anno fa e con molti divari che purtroppo si sono ampliati. Tuttavia il cammino verso i 17 SDGs non si è fermato, e molti sforzi sono stati premiati da successi importanti.

L’evoluzione verso gli SDGs: analisi per singolo Goal

Il 7° Rapporto Istat sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile può essere consultato integralmente QUI. ESG360 intende proporre una sintesi delle evidenze più significative in ragione dei progressi e delle criticità di ciascun Goal.

Goal 1: Sconfiggere la povertà

L’evoluzione rispetto all’SDG numero 1: Sconfiggere la povertà non si può dire in segno positivo anche se non mancano forme di miglioramento. Il nostro paese registra un peggioramento con un’incidenza pari al 9,8% che rappresenta il valore massimo dal 2014. Circa 13,4 milioni di persone in Italia si trovavano in condizioni di rischio di povertà o esclusione sociale nel 2023. Si tratta del 22,8% della popolazione, in diminuzione di 1,6% rispetto al 2022. Tra il 2022 e il 2023 è diminuita la quota di popolazione a rischio di povertà e la quota di popolazione a bassa intensità lavorativa, cresce invece purtroppo la percentuale di persone in condizione di grave deprivazione materiale e sociale.

Goal 2: Sconfiggere la fame

Il percorso per raggiungere il Goal 2: Sconfiggere la fame è da tempo caratterizzato da forti contraddizioni. Nel 2023 l’1,5% della popolazione italiana continua a soffrire di insicurezza alimentare leggermente in calo rispetto all’anno precedente. Nello stesso tempo continua a crescere la percentuale di bambini e adolescenti sovrappeso. Resta molto elevata anche se in calo l’occupazione irregolare in agricoltura, particolarmente elevata nel Mezzogiorno. In diminuzione l’utilizzo di fertilizzanti e fitosanitari distribuiti in agricoltura e le emissioni di ammoniaca del settore agricolo.

Goal 3: Salute e benessere

Relativamente ai temi della Salute e del benessere, il macrodato dei decessi in Italia registra un calo di circa 53 mila rispetto al 2022 e si torna ai livelli precedenti alla pandemia. Un segnale importante arriva dalla speranza di vita alla nascita in Italia, che nel 2023, si attesta a 83,1 anni, con un incremento di circa 6 mesi rispetto al 2022, recuperando quasi del tutto la perdita degli anni di vita attesa dovuta alla pandemia. Di segno opposto invece il segnale che arriva dalla speranza di vita in buona salute alla nascita nel 2023 che si stima a 60,5 anni per gli uomini e 57,9 per le donne, con una diminuzione rispetto al 2022.

Fonte Istat: 7° Rapporto Istat sui Sustainable Development Goals (SDGs)

Goal 4: Istruzione di qualità

Il tema dell’Istruzione di qualità impone una serie di riflessioni. Nel 2022 il 21,4% degli studenti in Italia di 15 anni non raggiungeva il livello base di competenza in lettura. Un dato preoccupante ma in miglioramento rispetto al 2018, mentre peggiorano le competenze matematiche e 29,6% degli studenti di 15 anni non rarriva al livello base. Nella scuola primaria peggiora la situazione in merito alla preparazione in merito all’italiano e alla matematica. Relativamente ai 25-34enni aumenta la percentuale di coloro che ha completato l’istruzione.

Goal 5: Parità di genere

Il Goal 5 sulla Parità di genere ha ricevuto, suo malgrado una speciale attenzione purtroppo però per ragioni che ne accentuano la criticità. Nel 2022 si sono contati 128 omicidi di donne e la percentuale di donne uccise dal partner attuale o precedente o da parenti è addirittura pari all’82,8%.

Goal 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

Nel corso del 2023 abbiamo avuto modo di conoscere quanto sia critico e delicato il problema dell’acqua e del water management in generale. Se si guarda ai dati del 2022 relativamente al consumo di acqua si scopre che il nostro paese si colloca al terzo posto tra i Paesi dell’UE per il prelievo pro capite di acqua per uso potabile (155 metri cubi annui). Nello stesso tempo le reti comunali di distribuzione si trovano a erogare ogni giorno 214 litri di acqua per uso potabile per abitante (36 litri in meno del 1999). Il segnale che emerge riguarda le criticità delle reti di distribuzione con una efficienza che si attesta al 57,6%. Un segnale positivo arriva dal progresso nell’attuazione della gestione integrata delle risorse idriche tra il 2017 e il 2023.

Goal 7: Energia pulita e accessibile

Per quanto attiene a Energia pulita e accessibile il 2022 mostra un calo nei consumi energetici del 3,1%. L’Italia mostra un’intensità energetica che ammonta a poco meno dell’85% del valore medio UE. Con 508 chilogrammi equivalenti di petrolio pro capite, il settore residenziale raggiunge il livello di consumo più basso degli ultimi dieci anni, con l’eccezione del 2014. L’apporto complessivo delle energie rinnovabili resta stabile in relazione al consumo finale lordo di energia.

Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica

Segnali positivi in merito al Goal relativo a Lavoro dignitoso e crescita economica grazie alla ripresa nel corso del 2023 del mercato del lavoro. Migliora il tasso di occupazione dei 20-64enni e scende il tasso di disoccupazione. Resta tuttavia importante la distanza dall’UE con il nostro paese all’ultimo posto nella graduatoria europea relativa al tasso di occupazione e nelle ultime posizioni anche in relazione al miglioramento del tasso di disoccupazione (dati su 2022 e 2023). Cala la quota di occupati in part-time per mancanza di alternative e si deve segnalare che per ogni uomo ci sono ben 3 donne in questa condizione.

Goal 9: Imprese, innovazione e infrastrutture

Uno dei temi chiave relativamente al Goal su Imprese, innovazione e infrastrutture riguarda la sfida alla riduzione delle emissioni di CO2 che per il momento non mostra segnali molto positivi considerando che nel 2021 erano 154,9 tonnellate per milione di euro, mentre nel 2022 si sono attestate a 158,5 tonnellate per milione di euro. Anche l’intensità di ricerca ha rallentato scendendo all’1,43% del PIL. Un dato preoccupante riguarda la diminuzione dei lavoratori specializzati in ICT con 0,8 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente. Un aspetto questo preoccupante considerando il ruolo che svolge il digitale ad esempio l’Intelligenza artificiale per l’ESG o l’intelligenza artificiale per il bene sociale.

Il 7° Rapporto Istat sui Sustainable Development Goals (SDGs) è disponibile QUI

Goal 10: Ridurre le disuguaglianze

La Riduzione delle disuguaglianze rappresenta una sfida che ancora una volta va messa in diretta relazione con la situazione economica e con l’attuazione di modelli di sviluppo sostenibile. Anche se si è registrato un miglioramento del reddito disponibile delle famiglie i benefici non sono in realtà arrivati nelle loro tasche in quanto c’è stato un peggioramento nel potere d’acquisto a causa di un aumento dei prezzi al consumo. Nel 2022 nel nostro paese il reddito totale delle famiglie più abbienti è risultato superiore di più di 5 volte rispetto a quello delle famiglie più povere. A parità di potere d’acquisto il reddito disponibile lordo pro capite delle famiglie è cresciuto del 50,4% rispetto al 2000. Un risultato apparentemente buono ma inferiore a quello di tutti gli altri Paesi UE ad eccezione della Grecia.

Goal 11: Città e comunità sostenibili

Il Goal relativo a Città e comunità sostenibili è uno degli obiettivi più significativo dal punto di vista della ricchezza di connessioni e relazioni con altro Goal. Il report Istat ci dice che a livello di trasporto pubblico nel 2023 la situazione è peggiorata ed è cresciuta la quota di famiglie che hanno incontrato difficoltà nella gestione dei collegamenti. Rimanendo sempre al tema del trasporto rimane stabile la quota di utenti che utilizzano abitualmente i mezzi pubblici in relazione alla popolazione dei giovani intorno ai 14 anni e si conferma stabile anche la quota di studenti che usano i mezzi pubblici per raggiungere il luogo di studio. Non diminuisce peraltro la percentuale di soggetti che utilizzano mezzi privati per raggiungere luoghi di lavoro. Nello stesso tempo non si registrano progressi nei servizi del trasporto pubblico locale mentre segnali positivi arrivano per quanto riguarda la gestione delle risorse con una riduzione nella produzione di rifiuti urbani in 2 capoluoghi su 3 rispetto al 2021. Un tema sul quale è sempre più importante focalizzare l’attenzione riguarda le prospettive per l’edilizia sostenibile.

Goal 12: Consumo e produzione responsabili

L’Obiettivo di una Produzione sostenibile così come di un consumo sostenibile rappresentano il cuore del Goal 12 e per comprenderne la valenza occorre osservare uno degli indicatori più importanti rappresentato dal consumo interno di materia che cresce in volume e rispetto alla popolazione, ma diminuisce in rapporto al PIL. Purtroppo il processo di disaccoppiamento tra consumo materiale e ciclo economico, abilitato dall’economia circolare, rallenta. Nel 2022 si registra una positiva ripresa nell’ambito dei processi di gestione dei rifiuti con una quota di riciclaggio in crescita, una quota di raccolta differenziata a sua volta in aumento e si avvertono i benefici di fenomeni come il ReManufacturing che rimettono in circolazione prodotti un tempo destinati ad essere riciclati e a diventare almeno in parte rifiuti. La rendicontazione di sostenibilità sociale e ambientale è ancora poco diffusa presso la Pubblica Amministrazione anche se ormai più della metà delle Amministrazioni Pubbliche agisce a livello di Green procurement.

Goal 13: lotta contro il cambiamento climatico

Lo sguardo al trend relativo alla Lotta contro il cambiamento climatico non può non tenere conto dell’anomalia legata all’emergenza pandemica. Nel periodo del Covid a causa delle restrizioni si era registrata una riduzione delle emissioni di gas serra che è stata subito cancellata l’anno successivo a testimonianza che si trattava di un calo dovuto alla riduzione forzata di attività che in condizioni normali non sono state “ottimizzate”. A partire poi dal 2022 le emissioni sono tornate a segnare un segno meno recuperando il trend discendente in corso dal 1990. Se si restringe però il perimetro alla sola Italia le emissioni sono stabili con un dato che è però il frutto di dinamiche opposte tra famiglie che riducono le attività con emissioni e le attività produttive che segnano invece un aumento. Anche a livello di temperature medie l’Italia segna valori superiori alle medie e deve registrare anche un aumento nel pericolo di alluvioni e di frane tra i fattori direttamente riferibili alle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Goal 14: La vita sott’acqua

Della vita sott’acqua non ci siamo preoccupati per lunghissimo tempo e adesso che abbiamo a disposizione la possibilità di rilevare lo stato di salute dei mari e degli oceani con grande precisione ci rendiamo conto di quanto sia critica questa situazione. Nel 2022 sono aumentati i rifiuti marini spiaggiati e siamo purtroppo lontani dall’obiettivo UE. La quota degli stock ittici che sono soggetti a forme di sovrasfruttamento mostra segnali di diminuzione ma resta critica con quantità che superano i livelli di sostenibilità. Un segnale positivo arriva dalla crescita delle percentuali relative alle acque di balneazione con qualità eccellente.

Goal 15: La vita sulla terra

Il percorso per aumentare le aree protette sul territorio nazionale è ancora lungo considerando che dal 21% attuale occorre arrivare al 30% entro il 2030 nel rispetto degli obiettivi della Strategia nazionale per la biodiversità. Le superfici forestali certificate sono aumentate, ma la loro estensione in rapporto alle aree forestali resta molto inferiore alla media europea. Un segnale molto preoccupante riguarda l’accelerazione nel consumo di suolo con superfici impermeabilizzate da coperture artificiali che arrivano a una quota del 7,14% del territorio nazionale. Se poi si guarda alla fauna si deve osservare come il 31% delle specie di vertebrati nel nostro paese sia minacciato di estinzione, con percentuali maggiori tra le specie acquatiche.

Goal 16: Pace giustizia e istituzioni solide

Il Goal 16 rappresenta uno degli obiettivi più complessi, dove forse meno si avverte l‘incidenza del mondo privato e dove più si concentrano le tensioni legate alle diverse sensibilità e visioni della politica. In termini di sicurezza il report segnala che il tasso di omicidi volontari sulla popolazione è purtroppo in crescita, anche se leggera nel 2022 mentre si stabilizza nel 2023. Un dato drammatico riguarda il rapporto tra popolazione detenuta e posti disponibili nelle carceri italiane con un livello di affollamento che non mostra nessun segno di miglioramento dal 2019 a oggi. Discorso analogo per quanto riguarda la percentuale di detenuti in attesa di giudizio sulla popolazione detenuta. La situazione della giustizia poi è aggravata dalla crescita nel numero dei detenuti non italiani e dalla durata dei procedimenti civili che aumenta ulteriormente su numeri già inaccettabili.

Goal 17: Partnership per gli obiettivi

Sulla partnership per gli obiettivi la speranza è sempre stata molto alta, proprio per la vocazione del nostro paese a fornire un supporto di qualsiasi tipo alla creazione di forme di collaborazione nel raggiungimento di obiettivi comuni. Al netto della vocazione e dalla predisposizione occorrono però anche le risorse per poter agire e i segnali non sono di segno positivo. Nel nostro paese il rapporto tra le entrate fiscali delle Amministrazioni Pubbliche e il PIL è in lieve diminuzione rispetto a dieci anni prima. La quota destinata dall’Italia all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo sul reddito nazionale lordo è scesa a sua volta, flusso delle rimesse verso l’estero degli immigrati è in contrazione.

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