La “circolarità” non è solo una eccellente risposta per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, ma rappresenta anche una altrettanto eccellente opportunità di sviluppo e di creazione di nuove forme di vantaggio competitivo . La seconda edizione dell’ Osservatorio CleanTech dal titolo “Sostenibilità Ambientale, Economia Circolare ed Efficienza Energetica nelle PMI e nelle Grandi Imprese” realizzato da Circularity in collaborazione con Innovatec mostra chiaramente che l’economia circolare sta prendendo piede in modo molto concreto sia in termini di diffusione sia dal punto di vista dei benefici. (Leggi anche il servizio sulla prima edizione dell’Osservatorio QUI n.d.r.)
Aumentano conoscenza, progetti e consapevolezza dei vantaggi legati all’economia circolare
Nel nostro paese si registra un significativo raddoppio nel numero delle imprese italiane che hanno scelto di investire in economia circolare: dal 9% del 2022 al 16% del 2023. Un dato ancora più significativo se si restringe il perimetro di analisi alle grandi imprese dove le esperienze “circolari” raggiungono il 40% dei casi.
Gli ambiti di intervento privilegiati con questi investimenti riguardano primariamente il procurement relativo ai materiali riciclati (64%) e il riciclo di scarti di produzione (61%); significativa ma più limitata (al 14%) è la quota di investimenti indirizzati a progetti di simbiosi industriale.
La conoscenza stessa e la sensibilità delle imprese verso le opportunità dell’economia circolare si stanno diffondendo in modo importante. Dalla ricerca emerge che la quota di aziende che dichiara di conoscere bene il concetto dell’economia circolare è passata dal 41% del 2022 al 62% del 2023. E con la conoscenza cresce anche la consapevolezza in merito ai vantaggi che si possono ottenere in termini di progetti di sostenibilità in ambito industriale. Un segnale molto chiaro che la “circolarità fa bene anche all’economia”, considerando che il 62% delle aziende italiane dichiara che gli investimenti in progetti di sostenibilità e di economia circolare hanno contribuito a generare un maggiore ritorno economico.
I vantaggi dal punto di vista dello sviluppo sono sia diretti sia indiretti ed è significativo che il 33% delle imprese coinvolte nella ricerca dichiari di aver ottenuto grazie a sostenibilità e circolarità un vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza, mentre il 50% rilevi un miglioramento a livello di reputazione
Per il futuro cresce la propensione delle aziende a investire in sostenibilità e circolarità
L’ Osservatorio CleanTech di Circularity e Innovatec è stato condotto da Eumetra ed è stato realizzato con interviste a un campione di 450 PMI e grandi imprese italiane (da 10 a oltre 250 dipendenti) e si è posto l’obiettivo di mettere a disposizione una analisi dettagliata del tipo di percorso verso lo sviluppo sostenibile che caratterizza le imprese italiane, gli impegni legati a investimenti green e le prospettive future in relazione alla sostenibilità e all’economia circolare.
E con questi spirito l’indagine ha voluto rivolgere lo sguardo anche verso il futuro l’Osservatorio CleanTech e ha scelto di indagare la propensione delle aziende verso l’economia circolare in termini di possibili investimenti. Da questa dimensione dell’indagine emerge che il 44% delle aziende italiane intende aumentare gli investimenti in progetti di sostenibilità, mentre il 37% dichiara che intende far crescere il proprio impegno dal punto di vista dei progetti di economia circolare
Mancanza di competenze e normative complesse: criticità da affrontare
Accanto ai temi legati alla conoscenza e alle prospettive di sviluppo la ricerca porta l’attenzione anche sui freni che ancora sono presenti sul percorso della sostenibilità e, in particolare, cerca di analizzare gli ostacoli che rappresentano ancora un freno a questi investimenti.
Il problema più rilevante per il 47% delle imprese intervistate è individuato nella carenza di competenze adeguate, un dato che purtroppo non mostra segni di miglioramento considerando che lo scorso anno si era assestato sul 36%. Anche in merito alla normativa, considerata eccessivamente complessa, non si registra un progresso rispetto al 2022 e dal 16% delle imprese si è arrivati nel 2023 al 41%.
La tecnologia peraltro è pronta e non è vissuta come un ostacolo se non da una quota minoritaria limitata al 12% del campione.
Il ruolo della Circularity Platform
Camilla Colucci, co-founder e CEO di Circularity sottolinea i dati positivi di questa seconda edizione dell’Osservatorio CleanTech, ma mette nello stesso tempo in evidenza che “c’è ancora molto da fare”. “Gli imprenditori italiani – rileva – sono consapevoli del valore della sostenibilità perché il proprio business sia duraturo e si tratta di un cambio di paradigma che richiede un intervento strutturale, un ridisegno dei processi aziendali, con investimenti significativi e con tante competenze”. Colucci sottolinea a questo proposito la missione di Circularity per fornire supporto in questi percorsi di transizione, con strumenti di innovazione digitale, come la Circularity Platform, con percorsi formativi sui temi ESG e con consulenza tecnico-strategica” .
La seconda versione della Circularity Platform, (leggi l’articolo Circular economy: presentata la versione 2.0 di Circularity Platform, il network più grande d’Italia n.d.r.) rilasciata a giugno 2023, va proprio nella direzione di facilitare le imprese nell’attivazione di progetti di economia circolare. La piattaforma attiva e facilita la collaborazione tra aziende in ottica di simbiosi industriale e ha dato vita al più grande network di economia circolare con oltre 20mila imprese
Un valore quello della Circularity Platform che viene affiancato e supportato dai servizi di supporto relativi alle tante dimensioni dell’economia circolare. Nei progetti indirizzati alla creazione di “filiere circolari” appare infatti sempre più importante riuscire ad avere un approccio completo che sappiano comprendere tutte le fasi legate al recupero e alla valorizzazione dei prodotti anche nel momento in cui cessano di essere utilizzati. Una visione completa per la quale è necessario disporre della capacità di effettuare analisi di fattibilità che permettano la definizione e la implementazione di progetti pilota, che consentano di disporre della massima attenzione a tutte le dimensioni che incidono sulla fattibilità e sul successo di questi progetti: da quelli tecnici al rispetto delle normative per arrivare ai temi della valorizzazione economica.
Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.