Individuare un benchmark di mercato univoco, condiviso e riconosciuto dal mercato in ambito real estate, che si applichi alle diverse asset class e che offra risultati chiari e facilmente riconducibili ai fattori ESG, a fronte di un panorama caratterizzato da una molteplicità di protocolli, schemi di certificazione e checklist sul mercato. Nasce da questa esigenza ESG Property Score, frutto del lavoro commissionato da Schneider Electric e dagli altri soci di REbuilding network al laboratorio Repair di Sda Bocconi.
Michele Calcaterra, direttore del Repair Lab, ha coordinato lo studio che prende in considerazione le tre dimensioni dell’acronimo ESG, e dà evidenza non solo degli elementi tecnologici, ma anche di quelli derivanti dall’impatto Social.
Le caratteristiche di ESG Property Score
“ESG Property Score alimenta un punteggio sintetico, declinabile ad ogni asset class e quindi molto utile per impostare ogni tipologia di analisi, non ultime quelle comparative e di correlazione – spiega Schneider Electric in una nota – Il modello non prescinde da un’analisi critica di metodologie di valutazioni già presenti nel mercato quali, a titolo di esempio, Gresb, Leed, Well, Breeam, WiredScore, Sri e Uni En Iso52120, ma propone un’analisi pervasiva ed integrata di ogni dimensione in cui declinare la sostenibilità di un immobile”.
Semplificare l’approccio alla valutazione ESG
“La necessità di uniformare le scale di valutazione ESG è fondamentale per disporre di benchmark affidabili e utilizzabili già in fase di analisi iniziale di progetti e investimenti – afferma Saul Fava (nella foto), vice-president Digital Energy Schneider Electric Italia – Non solo, l’ESG Property Score in qualche modo diventa un traduttore tra il mondo finanziario e quello tecnologico al fine di semplificare l’approccio”.
La validazione dei risultati
I risultati di questo lavoro sono stati validati sul campo attraverso l’applicazione dell’ESG Property Score da parte di primari attori del mondo del Real Estate, che hanno così contribuito attivamente alla buona riuscita del progetto. Tra questi Coima Rem, Hines, Castello Sgr e Crif Real Estate Services.
“Abbiamo avuto il privilegio di partecipare a questa importante iniziativa sia come proprietari di immobili da analizzare che con un ruolo di terzietà in quanto esperti in ambito valutativo, nelle tematiche ESG e di metodologie analitiche per il calcolo di scoring – sottolinea Federica Selleri, director Property valuation and energy & sustainability di Crif Res – Abbiamo quindi potuto testare con approccio critico e consapevole la bontà della soluzione, la sua applicabilità e versatilità, che sicuramente incontrerà l’interesse da parte del mercato degli investitori oltre che della finanza immobiliare”.
Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.