Come sta procedendo il percorso di riduzione delle emissioni di CO2 per avvicinare gli obiettivi degli Accordi di Parigi? La tendenza purtroppo è ancora in crescita e a giudicare dai dati dell’analisi resa disponibile da Statista sino al 2025 non c’è speranza di vedere una inversione di tendenza se si fa eccezione della flessione registrata nel 2020. Peraltro il risultato ottenuto in quell’anno non è arrivato per merito di buone pratiche o per l’adozione massiva di innovazioni tecnologiche e organizzative ma, purtroppo, per gli effetti della pandemia di Covid-19 che ha bloccato attività industriali e sociali riducendo in modo radicale anche le emissioni. Una volta ripresa una situazione di normalità anche le emissioni sono tornate, purtroppo, a loro volta a crescere.
Solo nel quinquennio 2025 – 2030 si inizia effettivamente a intravvedere una discesa che secondo le previsioni non conosce più interruzioni e che si fa progressivamente più significativa in vista del 2050.
Le performance UE, gli effetti del Green Deal e il ruolo di Asia – Pacific
Se si guarda al contributo delle diverse aree del pianeta si vedono i risultati di azioni, spesso molto coraggiose e spesso anche molto contrastate di alcune aree del pianeta, come nel caso dell’Europa che però resta un esempio isolato. Nel nostro continente sono stati avviati progetti e piani importanti che hanno permesso di iniziare a vedere delle riduzioni già tra 2005 e 2010. A questi si sono aggiunti piani coraggiosi come il Green Deal con un sostegni importante che hanno permesso di vedere una maggiore intensità di riduzione dal 2020. Per vedere segnali analoghi dal Nord America si è dovuto aspettare il 2015 e anche per quest’area del pianeta dal 2020 inizia una discesa significativa.
Il blocco quantitativamente e tendenzialmente più rilevante resta in carico all’Asia-Pacific. per quest’area del pianeta le emissioni continuano a crescere sino al 2025 e per vedere un segnale di decremento si deve attendere il 2030. Le emissioni imputabili a quest’area sono superiori alla somma delle emissioni di tutte le altre aree del pianeta e mantengono questa proporzione anche nelle previsioni per il 2050.
Un discorso completamente a parte va riservato ad Africa, Middle East e Latin America che faticano ad attuare processi di riduzione delle emissioni, ma è evidente che pur con differenze sostanziali importanti tra queste aree c’è oggi una priorità sui temi dello sviluppo economico più che sui temi di una transizione verso un modello sostenibile.
Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.