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Best Workplaces for DE&I 2024: le 20 migliori aziende per diversità, equità e inclusione



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Sul podio dei campioni in ambito DE&I figurano Teleperformance, GalileoLife e Cisco. Tra i settori leader l’IT (25%), davanti a servizi finanziari e assicurazioni (20%). Il ranking è stato stilato da Great Place to Work Italia ascoltando il parere di oltre 127mila collaboratori di quasi 300 organizzazioni

Pubblicato il 12 lug 2024



Best Workplaces for DE&I 2024
Edizione 2024 della classifica Best Workplaces for DE&I redatta da Great Place to Work Italia basandosi sulle opinioni di oltre 127mila collaboratori (127.489) appartenenti a quasi 300 organizzazioni (288), categorizzate per dimensione (50-149, 150-499, più di 500)

Investire nello sviluppo di una cultura inclusiva all’interno delle organizzazioni permette di ottimizzare la forza e il valore del capitale umano. Questa è la conclusione che emerge dall’edizione 2024 della classifica Best Workplaces for DE&I, ranking delle 20 migliori aziende per lavorare in termini di diversità, equità e inclusione, redatto da Great Place to Work Italia basandosi sulle opinioni di oltre 127mila collaboratori (127.489) appartenenti a quasi 300 organizzazioni (288), categorizzate per dimensione (50-149, 150-499, più di 500).

I settori campioni nelle pratiche Diversity, Equity & Inclusion

Tra i settori più avanzati nelle pratiche DE&I troviamo al primo posto l’Information Technology con 5 aziende (25%), seguito dal settore dei servizi finanziari e assicurativi (20%) con 4 organizzazioni. Un dato interessante, considerando che questi non sono settori noti per lavorare sulla cultura organizzativa e ancor meno sulle tematiche di DE&I.

Se il settore IT è prevalentemente dominato da uomini giovani, quello dei servizi finanziari e assicurativi si caratterizza per una forza lavoro con una maggiore seniority ed età media. Nonostante ciò, il numero di organizzazioni premiate dimostra che è fattibile instaurare in tutti i settori economici una cultura inclusiva anche per gruppi meno rappresentati.

Il ranking si completa con i servizi professionali, biotecnologie e farmaceutica, manifattura e produzione (10%) con 2 aziende a testa. Chiudono la classifica sanità, alberghiero, media, telecomunicazioni e trasporti (5%) con 1 organizzazione a testa.

I 20 Best Workplaces for DE&I 2024 superano di 26 punti le altre aziende

Tra gli indicatori chiave utilizzati per compilare il ranking figura il DE&I Index che valuta in che misura l’ambiente lavorativo e la cultura aziendale siano percepiti come equi e inclusivi dai dipendenti riguardo l’equità del trattamento, l’accessibilità e il coinvolgimento dei manager, l’assenza di discriminazioni basate su caratteristiche personali, un ambiente accogliente e inclusivo, la sicurezza psicologica garantita dall’azienda e la capacità di bilanciare vita personale e professionale. Nei 20 Best Workplaces for DE&I, il DE&I Index raggiunge l’87%, mostrando un distacco significativo di 26 punti percentuali rispetto alle altre aziende analizzate ma non incluse nella classifica (61%).

La classifica dei Best Workplaces for DE&I

Esaminando più da vicino la classifica, vediamo quali sono i 20 migliori ambienti di lavoro presso cui lavorare in termini di diversità, equità e inclusione. Al vertice troviamo Teleperformance Italia, filiale del gruppo Teleperformance, con sedi principali a Fiumicino e Taranto, opera a livello globale nei servizi di contact center. In seconda posizione si colloca GalileoLife, situata a Maglie, in provincia di Lecce, che supporta farmacie e farmacisti italiani per migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone e delle comunità. A chiudere il podio, Cisco Systems Italy, player globale nelle tecnologie che rivoluzionano il modo in cui le persone si connettono, comunicano e collaborano, grazie a reti intelligenti e architetture che integrano prodotti, servizi e piattaforme software, con l’headquarter italiano a Vimercate, in Brianza.

A questo link è consultabile il ranking completo Best Workplaces for DE&I 2024

Maggiore equità di trattamento, più innovazione, assunzioni più semplici e minor turnover

“Un Great Place to Work For All è un ambiente in cui tutti, indipendentemente dalle caratteristiche personali, dal ruolo ricoperto e dalle mansioni svolte, riconoscono di lavorare in un’azienda eccellente per la sua cultura organizzativa – osserva Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia Le organizzazioni che migliorano la strategia DE&I sono in grado di massimizzare il potenziale umano grazie a leadership efficace, condivisione di valori significativi e solidi rapporti di fiducia con tutti i dipendenti. Grazie a tali caratteristiche, i luoghi di lavoro leader in termini di diversità, equità e inclusione beneficiano di una maggiore equità di trattamento, più innovazione, assunzioni più semplici e minor turnover”.

Equità, lo zoccolo duro per tutte le aziende

Analizzando le tematiche che distinguono le organizzazioni Best Workplaces for DE&I rispetto alle altre aziende esaminate ma non premiate, emerge chiaramente che l’equità rappresenta un tema cruciale. In particolare, nei Best Workplaces for DE&I, l’84% dei collaboratori ritiene soddisfacente il livello di equità, mentre nelle altre aziende questa percentuale scende al 60%. Non sorprende che i punteggi siano più bassi in quest’area, poiché le dichiarazioni che la compongono riguardano aspetti come l’equità retributiva, le opportunità di sviluppo e crescita e la meritocrazia, temi che generalmente sono forieri di criticità in tutte le organizzazioni.

Data la centralità dell’equità, si osserva che le organizzazioni best ottengono punteggi significativamente superiori rispetto alle altre, con i maggiori divari (+26%) nelle aree legate alla meritocrazia: l’83% dei collaboratori nei Best Workplaces for DE&I esprime soddisfazione in questo ambito, contro il 57% nelle altre aziende. Analogamente, significativi sono i gap in materie di benefit (84% vs 59%, +25%) ed equità retributiva (76% vs 52%, +24%).

Si assottiglia la forbice in quanto a inclusione e diversità

Ottimi sono i risultati ottenuti in relazione agli altri due pilastri della DE&I: inclusione e diversità. Sia nelle aziende Best Workplaces for DE&I (93% e 95%) che nelle altre organizzazioni (75% e 84%), queste aree superano la media dell’Indice DE&I (87% e 61%). Questo dimostra che, nel corso degli anni, l’inclusione e la diversità sono diventati elementi fondamentali del linguaggio e delle iniziative promosse dalle organizzazioni.

Un altro aspetto distintivo dei Best Workplaces for DE&I è rappresentato dalle opportunità di innovazione offerte ai collaboratori per sviluppare nuove modalità di lavoro. In questo ambito, le aziende migliori superano le altre di ben 11 punti percentuali (88% contro 77%). Questi dati evidenziano l’importanza delle pratiche e delle politiche adottate dai Best Workplaces nel promuovere un ambiente di lavoro più innovativo rispetto alle altre organizzazioni.

Leve d’azione per colmare il gap con i Best Workplaces for DE&I 2024

Ma quali sono dunque le leve d’azione su cui dovrebbero lavorare e investire le aziende non Best Workplaces con il fine di superare i gap presenti tra i loro risultati e quelli delle aziende premiate?

“Quando le aziende riescono a trasmettere ai propri collaboratori che sono importanti riconoscendo il loro valore come individui, indipendentemente dal livello di responsabilità o gerarchico che possono avere, senza generare discriminazioni per il ruolo svolto, le persone si sentono maggiormente apprezzate e considerate – chiarisce Zollo – Come in biologia, secondo quanto svelato dalla teoria dell’evoluzione di Darwin, là dove c’è maggior diversità, c’è un miglior adattamento all’ambiente circostante, allo stesso modo, al giorno d’oggi, l’investimento delle aziende nelle politiche di diversità permette di adattarsi al meglio al contesto competitivo del business in rapido cambiamento. Per le organizzazioni abbracciare le politiche di diversity rappresenta un’assoluta necessità per poter rimanere competitive. Infine, concentrarsi sulla salute mentale ed emotiva delle persone ha impatti positivi su tutte le dinamiche di diversità”, conclude Zollo.

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