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Telco e sostenibilità, la ricetta “olistica” di Red Hat per ridurre i consumi



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Rimma Iontel, chief architect dell’azienda per Telecommunications, Entertainment, and Media (TME) Technology, Strategy, and Execution office: “Necessario coinvolgere tutti i domini di rete, sfruttando piattaforme aperte che utilizzano analisi avanzata dei dati, intelligenza artificiale e automazione”

Pubblicato il 6 mar 2024



Rimma Iontel_Red Hat

Uno degli obiettivi principali del mondo telco è in questo momento la riduzione dei consumi energetici delle reti, dal momento che spingere sull’efficienza energetica vorrebbe si concretizzerebbe da una parte in un a riduzione significativa dell’impatto ambientale, e dall’altra in una riduzione dei costi. Ma quale può essere la roadmap che consentirà ai player dele Tlc di arrivare a questi risultati? Prova a dare una risposta a questo quesito Rimma Iontel, chief architect Reh Hat Telecommunications, Entertainment, and Media (TME) Technology, Strategy, and Execution office.

Non esiste, secondo l’analisi di Iontel, una ricetta che vada bene per tutte le esigenze, ma è necessario un “approccio olistico”: “Ancora oggi – spiega – molti progetti di sostenibilità vengono implementati in modo isolato, concentrandosi su singoli domini o problematiche di rete e questo approccio ha mostrato i suoi limiti”. Servirebbe invece coinvolgere “tutti i domini di rete, sfruttando piattaforme aperte che utilizzano l’analisi avanzata dei dati, l’intelligenza artificiale e l’automazione”.

Infrastrutture 5G aperte

Proprio sulla base di questo approccio Iontel individua sette punti fondamentali che possono portare a implementare una strategia di successo per limitare i consumi degli operatori di telecomunicazioni e ottenere benefici sia dal punto di vista ambientale sia economico.

Un’infrastruttura 5G aperta può contribuire a ridurre le spese operative associate al costo e al consumo di energia, come dimostra il progetto realizzato in collaborazione da Red Hat, Nec e Intel: “Ora Nec può ridurre di oltre il 30% il consumo di energia commerciale della Nec converged 5G user plane function (Upf) su Red Hat OpenShift grazie a Intel Infrastructure Power Manager for 5G Core – spiega Iontel – grazie alla quale ogni core del processore ha la giusta potenza al momento giusto per mantenere al minimo le emissioni e i costi”.

Elaborazione sostenibile delle chiamate

Dopo la collaborazione tra Red Hat e Arm presentata lo scorso anno, che mirava all’efficientamento delle soluzioni 5G e VRan, “Più di recente, in collaborazione con Nec, Arm e Qualcomm Technologies – aggiunge Iontel – abbiamo dimostrato con successo il funzionamento end-to-end della rete di accesso radio virtualizzata (vRan) aperta di Nec e dei prodotti core 5G utilizzando le schede acceleratore Ran Qualcomm X100 5G e le Cpu basate su Arm Neoverse su Red Hat OpenShift in un ambiente commercialmente equivalente”.

Grazie all’integrazione delle tecnologie, in pratica, è stato possibile realizzare un sistema di elaborazione sostenibile delle chiamate e continuità dei pacchetti “che comportano un minor consumo di energia e di spazio – sottolinea Iontel – con il potenziale di ridurre significativamente il costo totale di proprietà per le implementazioni Ran dei service provider”.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale

Acquisire le metriche di consumo energetico da un’ampia gamma di piattaforme per aiutare gli amministratori di sistema e gli sviluppatori a comprendere, ottimizzare e pianificare l’utilizzo di energia: è questo l’obiettivo del progetto open source Kepler, o Efficient Power Level Exporter basato su Kubernetes, una tecnologia co-creata da Red Hat e Ibm Research in grado di registrare il consumo energetico sia della Cpu che dell’unità di elaborazione grafica (Gpu) restituendo una visione complessiva degli schemi di utilizzo di calcolo per le fasi di addestramento e inferenza dell’intelligenza artificiale e, di conseguenza, evidenze sui processi che richiedono ulteriori messe a punto e ottimizzazioni.

“Kepler – argomenta Iontel – contribuisce a fornire ad altri progetti e tecnologie open source i dati necessari per una migliore gestione dell’energia”, come nel caso di SusQL, un progetto open source utilizzato per tracciare i lavori di addestramento dei modelli di intelligenza artificiale in ambienti distribuiti. Oltre a questo,

Kepler “abilita servizi di inferenza dei modelli di ottimizzazione, come quelli di Red Hat OpenShift AI (…) che possono essere correlati alla configurazione del sistema e al provisioning dei servizi per identificare una configurazione ottimale in termini di prestazioni per watt”.

AI analytics, efficienza energetica ed edge

Red Hat, spiega anccora Iontel, contribuisce attivamente al Forum Globale Iown per lo sviluppo di soluzioni più intelligenti e sostenibili. “Di recente – aggiunge – Red Hat, Ntt Fujitsu e NVIDIA hanno rilasciato una soluzione di piattaforma basata su Iown ad alta efficienza energetica che utilizza la pipeline di dati accelerata di Ntt per i servizi di AI analytics”.

“Abbiamo anche riscontrato che – prosegue – persino in presenza di un gran numero di telecamere collegate, la latenza necessaria per aggregare e analizzare i dati con l’AI può essere ridotta del 60% rispetto alla latenza con i cloud centralizzati”.

La collaborazione con Intel ed Ericsson

Sviluppare, integrare e distribuire tecnologie cloud-native più sostenibili che riducano i costi energetici e le emissioni di anidride carbonica delle reti: su questo presupposto si basa la collaborazione di Red Hat con Intel ed Ericsson.

“Lavorando sulle reti di accesso radio (Ran), Red Hat, Intel ed Ericsson sono state in grado di dimostrare un risparmio fino al 20% nel consumo di energia di elaborazione utilizzando processori Intel® Xeon® Scalable di quarta generazione con vRan boost”.

Data center e scalabilità intelligente

“Red Hat e Intracom Telecom stanno lavorando per fornire una soluzione che ottimizzi le infrastrutture basate su OpenShift, sia on-prem che cloud, regolando in modo proattivo i carichi di lavoro dei server e spegnendo strategicamente i server sottoutilizzati per risolvere il problema del consumo energetico dei data center, senza compromettere le prestazioni e la stabilità dei carichi di lavoro – sottolinea Iontel – Il numero di nodi worker viene scalato dinamicamente in base alle previsioni della domanda di risorse fornite in tempo reale, per garantire scalabilità ed efficienza ottimali dell’infrastruttura”.

Collaborazione e innovazione sostenibile

“Red Hat – conclude Iontel – mette a disposizione la sua esperienza nello sviluppo di strumenti, funzionalità e metodologie open source che rendono la sostenibilità parte integrante del controllo e della gestione delle architetture cloud-native (…) La raccolta e l’analisi dei dati saranno fondamentali per prendere decisioni migliori basate sulla misurazione degli indicatori cruciali per il settore (… ) Insieme ai nostri clienti e partner, vogliamo concretizzare un approccio olistico, data-driven e orientato al risparmio energetico in tutti gli ambienti IT, di rete, edge, core e cloud”.

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