Promuovere un business sostenibile è possibile, se non dovuto. Alle persone, al pianeta. Centrare l’obiettivo della sostenibilità non è semplice ma ottimizzare la gestione dei processi produttivi attraverso strumenti e strategie mirate è fondamentale. Come riuscirci? Nel caso di processi “complessi”, “all’interno di contesti industriali avanzati”, è bene partire dalla “misurazione e dal controllo dei consumi, sia energetici che dei materiali”, spiega Alberto Pronzati, Sales Manager Process Automation di SICK, produttore globale di sensori e soluzioni per l’industria. “Monitorare la qualità e la quantità di una determinata risorsa” garantisce la riduzione degli sprechi in un momento storico difficile, prosegue Pronzati, sia per l’attuale difficoltà di approvvigionamento di materie prime sia per “il rischio di sottoutilizzare le risorse di cui si dispone”.
I sistemi di monitoraggio e analisi che aiutano a centrare l’obiettivo
Quali sono, dunque, i sistemi di monitoraggio e analisi che aiutano a centrare l’obiettivo della sostenibilità e, in particolare, a garantire il risparmio energetico? L’elenco è lungo e significativo. Tra i più noti e semplici, dice Pronzati, ci sono quelli “per il controllo della combustione nel processo produttivo di energia o calore – principale ambito nel quale le aziende si trovano a dover fare efficientamento -, per il monitoraggio del consumo di carburanti e la misurazione dei livelli di ossigeno o monossido di carbonio”. Ancora, i sistemi per il controllo delle polveri e della qualità degli ambienti di lavoro oltre al monitoraggio delle emissioni.
Ci sono poi dispositivi più complessi, ad esempio per la valutazione dei livelli di ossidi di azoto, “fondamentali in contesti geografici come la Pianura Padana per favorire l’efficientamento del sistema DeNOx e rispondere sia ai requisiti di legge che agli obiettivi di sostenibilità dichiarata nei bilanci omonimi, redatti ormai da molte aziende”. Nell’ambito di questa offerta, SICK vanta alcune peculiarità: “I prodotti con calibrazione e taratura interna di cui disponiamo garantiscono una maggiore continuità di utilizzo, bassi costi di manutenzione e sono controllabili da remoto”, a favore del monitoraggio predittivo e della prevenzione di guasti e malfunzionamenti.
Monitoraggio e certificazione: quando il virtuosismo incontra la sostenibilità
L’adozione di tali strumenti, dunque, è preceduta dalla sensibilizzazione del cliente: è importante “stimare il risparmio e prevedere i tempi di ritorno dell’investimento”, analisi complesse che vanno calate nella realtà del singolo cliente e devono tenere conto sia del “livello di disponibilità strumentale garantita dei nostri prodotti, che evita costi gestionali e di manutenzione”, rimarca Pronzati, sia del raggiungimento dei “target di qualità necessari per la certificazione e senza la quale potresti avere perdita di visibilità sul mercato”.
Le attività di monitoraggio dei consumi energetici, quindi, sono il frutto di una cultura aziendale sostenibile, volta a evitare costosi fermo impianto e ad assicurare un processo più virtuoso. Consentono di “predire eventuali derive produttive”, precisa Pronzati, anche in virtù dell’acquisizione di una certificazione di qualità. “Che si tratti di certificazioni come ISO 9000, ISO 14001, ISO 50001 o la OSHA, l’importante è sempre la modalità con cui sono registrati e misurati determinati processi”. Difatti, “implementare un sistema di trattamento, piuttosto che di misura, senza validarne e monitorarne la qualità e l’efficienza energetica non ha valore per un ente certificatore”. Talvolta poi la certificazione prevede un monitoraggio ambientale ancora più attento di quanto richiesto dalla normativa e ciò “spinge a pensare all’intero processo e a fornire ai clienti non solo l’hardware ma anche il supporto e l’assistenza per la sua gestione”.
Sostenibilità e sicurezza: connubio indispensabile
Sostenibilità fa sempre più rima con sicurezza. “Per garantire un ambiente di lavoro ottimale e sicuro, SICK punta su prodotti di qualità e affidabili, frutto di un’attenta analisi del rischio e del rispetto della normativa sul tema. Garantiamo la continuità del monitoraggio e della validazione oltre che la disponibilità dei dati: senza questa, i processi si fermerebbero o seguirebbero cicli di stop&go che comprometterebbero la sostenibilità del processo”, evidenzia Pronzati. Purtroppo, aggiunge, “è un principio non sempre riconosciuto dal mercato: c’è chi poi vuole spendere meno ma non si rende conto che, in realtà, spende di più. Mi riallaccio al discorso della certificazione, in particolare le certificazioni ISO che prevedono una valutazione generale dei costi sostenuti per un difetto e rivelano la convenienza dell’adozione di determinati dispositivi”.
Guardando al futuro dei sistemi di controllo e monitoraggio, l’innovazione tecnologica spinge nella direzione dell’automatizzazione dell’intero sistema produttivo e l’adozione “di soluzioni smart, a garanzia della rapidità di analisi, della precisione e della fluidità del monitoraggio”. Se si pensa alla transizione energetica, ovvero a “uno dei principali motori che oggi muove le scelte aziendali”, il pensiero va “alle reti per il trasporto di miscele gas-idrogeno che stravolgeranno il concetto di misura e monitoraggio”. Allora si dovrà fare in modo che “i sistemi siano in grado di dialogare tra loro e siano facilmente implementabili, sia a livello locale che centrale, al di là delle competenze del singolo”. E il cambiamento non si arresterà: “I prodotti che SICK ha sviluppato con lungimiranza sono nati digitali e permettono di effettuare una serie di processi e operazioni, come lo scarico dati, che fino a questo momento erano sottovalutati da parte degli utilizzatori finali”, conclude Pronzati. Tecnologie abilitanti per la transizione energetica che aiutano a coltivare quella cultura della sostenibilità con cui si può garantire la crescita di un business a ridotto consumo di risorse e impatto ambientale.