Poco dopo aver annunciato la partnership con Voice of the Oceans per combattere l’inquinamento da plastica dei mari e cercare soluzioni e azioni innovative per invertire questo impatto, la divisione statunitense di Tramontina – marchio brasiliano con oltre 110 anni di esperienza nella produzione di articoli per la casa di fascia alta – ha rivelato la sua prossima iniziativa di sostenibilità: da febbraio 2023, Tramontina USA avvierà la transizione da tutti i sacchetti di polietilene monouso non riciclati utilizzati negli imballaggi a sacchetti con un minimo del 90% di polietilene a bassa densità (LDPE o low-density polyethylene) riciclato.
Risultato della partnership in corso con la società di consulenza ambientale Searious Business, l’impatto di questo cambiamento si rivelerà nella rimozione di quasi 10 milioni di unità di sacchi di polietilene ogni anno e si sostanzierà in una riduzione di quasi il 60% delle emissioni di CO2 del packaging.
L’iniziativa fa parte di un obiettivo più ampio volto ad incorporare materiali più sostenibili in tutti gli imballaggi entro il 2025 ed è solo un tassello di una strategia di miglioramento dei componenti del packaging intrapresa da Tramontina in collaborazione con l’impresa sociale che offre soluzioni front-end innovative ed economicamente vantaggiose, per incoraggiare l’economia circolare per la plastica e ridurre strategicamente l’impatto sugli ecosistemi oceanici.
“Forti della nostra lunga storia di pratiche eco-compatibili, abbiamo esaminato tutti gli elementi dei nostri imballaggi per ridurre l’uso della plastica dove possiamo e aumentare il nostro impegno per la sostenibilità in tutte le strade della nostra attività – commenta Mars Mashburn, Vice President of Product Development and Marketing di Tramontina USA – Siamo entusiasti di questa prima iniziativa di grande impatto derivante dal nostro lavoro con Searious Business e non vediamo l’ora di continuare a trovare modi per ridurre la nostra impronta di carbonio insieme in futuro”.
L’impegno nella lotta all’inquinamento da plastica degli oceani
Azienda brasiliana fondata nel 1911, Tramontina investe costantemente in tecnologie pulite, meglio conosciute con il termine cleantech. I rifiuti di alluminio generati internamente vengono rifusi nei forni dell’azienda e trasformati in nuovi prodotti. L’acqua piovana viene raccolta e trasformata in acqua potabile. La luce solare si trasforma in energia pulita. Solo nel 2021 il 92% dell’energia elettrica acquisita dalle società del Gruppo proveniva da fonti rinnovabili e l’82% dei rifiuti generati era riciclato.
In linea con questi obiettivi, Tramontina USA ha stretto una partnership con Voice of the Oceans la cui mission è quella di documentare l’entità del problema dell’inquinamento da plastica dei mari e identificare soluzioni che proteggano gli oceani e migliorino il nostro pianeta. Sforzi guidati dalla famiglia Schurmann con il sostegno del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, della Plastic Soup Foundation e di numerosi sponsor aziendali.
Attraverso i dati che raccoglie e condivide, Voice of the Oceans ha aperto un dialogo globale sull’inquinamento degli oceani che include non solo il miglioramento delle spiagge, ma anche del benessere degli animali che sono danneggiati dai rifiuti di plastica e trasportano questi rifiuti invisibili nella catena alimentare. Le micro e nanoplastiche presenti negli oceani impediscono inoltre agli oceani di svolgere il loro ruolo nel sostenere l’ambiente, come la produzione di ossigeno e il mantenimento dell’equilibrio climatico.
“Siamo entusiasti di essere partner di Voice of the Ocean e di sfruttare la sua esperienza nell’identificazione di modi per ridurre i rifiuti di plastica e applicare tali conoscenze lungo tutta la nostra catena di approvvigionamento – dichiara Marcelo Borges, CEO di Tramontina USA – Oltre alla nostra lunga storia di pratiche eco-compatibili, Tramontina continua a sfidarsi non solo per innovare, ma anche per guidare la nostra attività e l’industria verso un futuro più sostenibile. Allo stesso tempo, intendiamo sviluppare nuovi progetti basati su pratiche di economia circolare“.