Climate change

Mitigazione, che cos’è: i vantaggi ambientali

Per affrontare i problemi e le criticità causati anche dall’intervento dell’uomo sulla natura è necessario un approccio proattivo e una strategia che riesca a mettere insieme le direttive internazionali con l’impegno delle comunità locali, a vantaggio del pianeta e delle generazioni future

Pubblicato il 14 Feb 2024

MItigazione

Adottare un approccio proattivo per affrontare i problemi ambientali, puntando a ridurre gli effetti negativi degli interventi dell’uomo sulla natura, con l’obiettivo di ottenere benefici che vanno dal miglioramento della salute pubblica alla promozione di uno sviluppo economico sostenibile, contribuendo a garantire la salute del pianeta e il benessere delle generazioni future. È questo in estrema sintesi il significato delle pratiche di mitigazione nel contesto ambientale, che intervengono per contrastare i cambiamenti climatici tramite la riduzione delle emissioni di gas serra, oltre che proteggere la biodiversità e mettere un freno all’inquinamento e al degrado del suolo e dell’acqua.

Volendo elencare in estrema sintesi i principali ambiti in cui la mitigazione può produrre dei vantaggi per l’uomo e per l’ambiente, potremmo citare la riduzione delle emissioni di gas serra, il miglioramento della qualità dell’aria, la conservazione della biodiversità, la sicurezza alimentare, lo sviluppo sostenibile, il risparmio economico tramite la riduzione – ad esempio – dei consumi energetici, e la riduzione dei disastri naturali grazie a una gestione più consapevole del territorio.

Definizione di mitigazione

La mitigazione dei rischi ambientali si riferisce all’insieme di strategie, azioni e pratiche che si possono mettere in atto per ridurre, minimizzare o prevenire i danni ambientali e i rischi associati alle attività umane o a eventi naturali. Questo concetto si applica in diversi contesti, come la gestione del cambiamento climatico, la prevenzione dei disastri naturali, la protezione della biodiversità e la riduzione dell’inquinamento. L’obiettivo principale della mitigazione dei rischi ambientali è di anticipare e contrastare gli effetti negativi sulle persone, gli ecosistemi e l’economia, promuovendo al contempo la sostenibilità e la resilienza ambientale.

Tra le attività che possono essere messe in atto per la mitigazione dei rischi ambientali le principali riguardano, come dicevamo, la riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la pianificazione territoriale e urbanistica, l’educazione e la sensibilizzazione e – non ultime – le attività di ricerca e innovazione per sviluppare nuove tecnologie e metodi per prevenire o ridurre i danni ambientali.

Riduzione dei rischi e dei danni

Per arrivare a una effettiva riduzione dei rischi e dei danni sulle persone e l’ambiente naturale è necessario mettere in pratica una strategia che può essere suddivisa in sei step: si parte dalla valutazione e mappatura del rischio, che consiste nell’identificare – ad esempio – i possibili rischi ambientali specifici per un’area o un progetto (inondazioni, smottamenti, contaminazione), e nell’analizzare le vulnerabilità. Altri strumenti da utilizzare per la riduzione dei rischi e dei danni sono la pianificazione e la regolamentazione, ad esempio attraverso le politiche di zonizzazione per limitare lo sviluppo in aree ad alto rischio ambientale, insieme alle normative e agli standard ambientali orientati alla promozione di pratiche sostenibili.

Da non sottovalutare, inoltre la preparazione e la risposta alle emergenze, che può essere declinata nella predisposizione di piani di emergenza e nell’implementazione di sistemi di allerta precoce. Tutto questo, naturalmente, sarà più efficace se ci si impegnerà a educare e coinvolgere le comunità interessate, grazie a campagne di sensibilizzazione e al coinvolgimento delle comunità locali nella pianificazione e nell’attuazione delle strategie di mitigazione. Infine, il ruolo dell’innovazione e della ricerca: che prevede investimenti in ricerca per comprendere meglio i rischi ambientali e sviluppare nuove tecnologie per affrontarli, sostenendo anche lo sviluppo e l’adozione di tecnologie innovative che possano ridurre o eliminare i rischi ambientali.

Importanza della mitigazione nel contesto ambientale

La mitigazione dei rischi ambientali richiede un impegno collettivo e azioni concertate a tutti i livelli della società, dalla comunità locale ai governi globali, per affrontare efficacemente le sfide ambientali del nostro tempo. Per entrare un po’ più nello specifico rispetto alle azioni già accennate in precedenza, la mitigazione nel contesto ambientale può svolgere un ruolo chiave nella protezione della biodiversità: la perdita di biodiversità è uno dei maggiori rischi ambientali a livello globale, e la mitigazione contribuisce a proteggere gli habitat naturali e le specie che vi risiedono, mantenendo l’equilibrio ecologico e assicurando la conservazione della biodiversità. Quanto alla salvaguardia della salute umana, attuando misure di mitigazione, si riducono rischi che possono avere impatti diretti sulla salute umana, come quelli dovuti alla contaminazione dell’acqua, dell’aria e del suolo.

Mettere in pratica strategie per la mitigazione dei rischi ambientali contribuisce anche alla prevenzione e alla gestione dei disastri naturali, come inondazioni, terremoti e frane: attraverso la pianificazione territoriale e l’implementazione di infrastrutture di protezione, è possibile ridurre significativamente l’impatto di questi eventi. Tutti gli elementi citati finora portano a un’idea di promozione dello sviluppo sostenibile, che bilanci le esigenze economiche, sociali e ambientali e consenta alle società di crescere e prosperare senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità.

Una conseguenza diretta delle strategie di mitigazione dei rischi ambientali è la riduzione dei costi economici, dal momento che gli eventi ambientali avversi possono avere un impatto significativo sull’economia, causando danni alle infrastrutture, perdite di produzione e aumentando i costi per la salute pubblica. A questo sono collegati anche i benefici per la stabilità sociale e politica, dal momento che i disastri ambientali e i cambiamenti climatici possono esacerbare le tensioni sociali e politiche, specialmente in regioni vulnerabili, e che quindi la mitigazione dei rischi contribuire a ridurre i fattori di stress ambientale che possono portare a conflitti. Infine, le pratiche di mitigazione dei rischi ambientali hanno effetti positivi sull’adattamento ai cambiamenti climatici, riducendo le vulnerabilità e aumentando la resilienza.

Aree di intervento e azioni preventive

La mitigazione dei rischi ambientali richiede un approccio olistico e interdisciplinare, che coinvolga sia l’adozione di politiche pubbliche efficaci sia l’impegno attivo da parte del settore privato e della società civile. Ecco alcuni esempi di aree di intervento e azioni preventive.

Nel campo dei cambiamenti climatici, identificando come aree di intervento la riduzione delle emissioni di gas serra, lo sviluppo di energia rinnovabile e il rafforzamento della resilienza climatica, si potrebbero mettere in campo azioni preventive come la promozione dell’efficienza energetica in tutti i settori, l’incentivazione dell’uso di veicoli elettrici e il trasporto pubblico ecocompatibile, l’implementazione della riforestazione e la gestione sostenibile delle foreste.

Considerando l’inquinamento, le aree di intervento potrebbero essere il controllo dell’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti e la riduzione dell’inquinamento idrico. In questo contesto le azioni preventive che potrebbero rivelarsi utili sono la messa a punto di normative severe per limitare le emissioni di sostanze inquinanti, la promozione del riciclo e dell’economia circolare, il trattamento delle acque reflue industriali e urbane prima dello scarico.

Passando alla deforestazione, tra le aree di intervento principali ci sono la conservazione delle foreste, la riforestazione e la gestione sostenibile delle risorse forestali. Come azioni preventive spiccano la creazione di aree protette e riserve naturali, il sostegno all’agricoltura sostenibile per ridurre la pressione sulle foreste e la promozione della certificazione del legno e dei prodotti forestali.

Per continuare con gli esempi, nel caso della perdita di biodiversità si possono identificare come aree di intervento la conservazione della biodiversità, il ripristino degli habitat naturali e la protezione delle specie a rischio, che si possono ottenere implementando corridoi ecologici per collegare habitat frammentati, regolamentando e limitando le attività dannose, come la caccia eccessiva e il bracconaggio, e promuovendo la consapevolezza e l’educazione ambientale.

Quanto infine alla gestione delle risorse idriche, le aree di intervento principali sono la conservazione delle risorse idriche, la riduzione dell’inquinamento delle acque e l’uso sostenibile dell’acqua. Le azioni preventive che possono portare a raggiungere questi obiettivi sono l’adozione di pratiche agricole che riducono il consumo di acqua, il miglioramento dell’efficienza idrica nell’industria e nelle abitazioni e la protezione delle aree umide e dei bacini idrografici.

Promozione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili

La promozione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili è fondamentale nella mitigazione dei rischi ambientali, specialmente per ridurre le emissioni di gas serra, combattere il cambiamento climatico e diminuire la dipendenza dalle fonti di energia fossile. Queste strategie non solo contribuiscono a proteggere l’ambiente, ma possono anche offrire benefici economici, come la riduzione dei costi energetici e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore delle energie pulite.

Nel campo dell’efficienza energetica è fondamentale implementare normative e standard che richiedano l’uso di tecnologie e materiali ad alta efficienza energetica in edifici nuovi e in fase di ristrutturazione. Un contributo importante potrà venire anche dall’offerta di incentivi fiscali o sussidi per l’installazione di sistemi ad alta efficienza energetica, come pompe di calore, illuminazione a Led, e apparecchiature a basso consumo energetico. Grazie a programmi di audit energetico gratuiti o scontati per le abitazioni e le imprese, sarà possibile identificare opportunità di risparmio energetico, passando anche dalla sensibilizzazione delle persone sull’importanza dell’efficienza energetica e dalla formazione specifica per i professionisti del settore edilizio.

Quanto poi alle energie rinnovabili, un aiuto potrà venire dalle politiche di sostegno da implementare grazie a un quadro normativo favorevole, che preveda ad esempio incentivi finanziari, tariffe di acquisto garantite e facilitazioni burocratiche per l’installazione di impianti rinnovabili. L’altra faccia di questa medaglia sono gli investimenti in ricerca e sviluppo, per migliorare l’efficienza e ridurre i costi delle tecnologie rinnovabili, come il solare fotovoltaico, l’eolico, la biomassa, e l’energia geotermica.

Spostandoci sul versante più propriamente tecnologico, sviluppare reti elettriche intelligenti e soluzioni di accumulo energetico per gestire in modo più efficiente la produzione fluttuante di energia rinnovabile e integrarla meglio con il consumo potrà essere una carta vincente, soprattutto se supportata anche dalla formazione della forza lavoro per metterla nelle condizioni di installare, mantenere e gestire le tecnologie rinnovabili, contribuendo così alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro nel settore delle energie pulite. Su scala più ampia, infine, sarà importante collaborare a livello internazionale per condividere le migliori pratiche, le tecnologie innovative e le risorse finanziarie destinate allo sviluppo sostenibile e alle energie rinnovabili.

Ruolo della mitigazione nel contrasto al cambiamento climatico

La mitigazione dei rischi ambientali gioca un ruolo cruciale nel contrasto al cambiamento climatico, affrontando sia le cause sia gli effetti di questa emergenza globale. La mitigazione, in questo contesto, si riferisce a tutte quelle azioni e strategie atte a ridurre o limitare le emissioni di gas serra e ad aumentare i “pozzi” di carbonio, con l’obiettivo di limitare l’entità del riscaldamento globale. Questo approccio è complementare all’adattamento, che invece si concentra sul minimizzare i danni causati dagli impatti del cambiamento climatico già in corso o inevitabili.

Riduzione delle emissioni di gas serra

In concreto, come dicevamo, la mitigazione ha effetto sulla riduzione delle emissioni di gas serra grazie alla transizione energetica, e quindi alla sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile, al miglioramento dell’efficienza energetica in settori chiave, come ad esempio l’edilizia e i trasporti, e alla promozione dell’economia circolare per ridurre, riutilizzare, riciclare e recuperare materiali nei processi produttivi, minimizzando sprechi ed emissioni.

Un altro passo fondamentale consiste nell’incremento dei pozzi di carbonio, attraverso la riforestazione e gestione forestale sostenibile, dal momento che le foreste agiscono come serbatoi di carbonio, assorbendo CO2 dall’atmosfera e che queste patiche possono aumentare la capacità di assorbimento del carbonio. Allo stesso modo, adottare tecniche agricole sostenibili può rivelarsi utile per aumentare il sequestro di carbonio nel suolo, grazie ad esempio all’agricoltura conservativa, alla rotazione delle colture e all’agroforesteria.

Da non dimenticare, inoltre, le tecnologie innovative che possono rivelarsi utili in questo contesto, come quelle per la cattura e lo stoccaggio del carbonio emesso da fonti industriali e energetiche e stoccarlo in modo sicuro sottoterra, impedendo la sua emissione in atmosfera, e gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie di energia pulita e in soluzioni innovative per l’efficienza energetica.

Strategie di mitigazione climatica a livello globale

 Per affrontare efficacemente il cambiamento climatico e mitigare i suoi impatti, è necessario un approccio globale che coinvolga governi, settore privato, società civile e comunità internazionali. Le strategie di mitigazione climatica a livello globale si basano su una serie di azioni chiave volte a ridurre le emissioni di gas serra, migliorare la resilienza degli ecosistemi e promuovere uno sviluppo sostenibile.

Accordi internazionali e obiettivi di riduzione delle emissioni

Ma a parte gli elementi già sviluppati finora, emerge con chiarezza l’importanza, per raggiungere l’obiettivo, della cooperazione internazionale grazie ad accordi e impegni globali, che implicano la partecipazione attiva dei singoli Stati a iniziative e accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi sul clima, per stabilire obiettivi condivisi di riduzione delle emissioni e per promuovere la cooperazione tra Paesi nello sviluppo di soluzioni al cambiamento climatico. Nell’alveo della stessa strategia si inseriscono i programmi e le iniziative di supporto ai Paesi in via di sviluppo. Si tratta in questo caso di fornire assistenza tecnica e finanziaria a queste realtà per aiutarle a percorrere un cammino di sviluppo sostenibile, riducendo la loro dipendenza dai combustibili fossili e aumentando la loro resilienza agli impatti del cambiamento climatico.

Mitigazione del cambiamento climatico a livello locale

La mitigazione del cambiamento climatico a livello locale gioca un ruolo fondamentale nella lotta globale contro il climate change. Le azioni intraprese a livello comunale, cittadino o regionale possono avere un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di gas serra e sul miglioramento della resilienza delle comunità agli impatti del cambiamento climatico.

Le azioni a livello locale possono essere altamente efficaci nella mitigazione del cambiamento climatico, creando modelli replicabili e sostenibili che possono ispirare e guidare politiche e iniziative a livelli superiori.

Iniziative locali per la sostenibilità e l’adattamento al clima

Tra le azioni che possono essere intraprese a livello locale per la sostenibilità e l’adattamento al clima c’è di sicuro la promozione dell’energia rinnovabile, ad esempio tramite incentivi per l’energia solare o tramite il sostegno o l’avviamento di progetti eolici comunitari per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. A livello locale può essere facilmente replicato anche il principio del miglioramento dell’efficienza energetica, tramite ad esempio la riqualificazione degli edifici e la messa a punto di normative edilizie che richiedano standard elevati di efficienza energetica per le nuove costruzioni.

Alle istituzioni locali fa riferimento anche la gestione sostenibile dei trasporti, con la promozione del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile e tramite l’incentivazione per l’utilizzo di veicoli elettrici. Quanto alla conservazione e al ripristino degli ecosistemi locali, tra le soluzioni possibili c’è la promozione di programmi per la riforestazione e la protezione delle aree verdi e della biodiversità. Tra le possibilità aperte per le comunità locali c’è anche la promozione dell’agricoltura urbana, per ridurre le emissioni legate al trasporto di cibo e promuovere la sicurezza alimentare, e l’implementazione di programmi di riciclo e compostaggio per ridurre la quantità di rifiuti in discarica e le emissioni di gas serra associate.

Infine, le amministrazioni locali e le associazioni sul territorio possono ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’educazione e nel coinvolgimento della comunità, realizzando ad esempio programmi educativi nelle scuole e coinvolgendo i cittadini nella pianificazione e nell’attuazione di progetti locali di mitigazione del cambiamento climatico.

Vantaggi economici e sociali della mitigazione climatica

La mitigazione del cambiamento climatico, oltre a essere essenziale per proteggere l’ambiente e la salute umana, porta con sé numerosi vantaggi economici e sociali. Questi benefici possono aiutare a stimolare l’economia, migliorare la qualità della vita delle persone e promuovere uno sviluppo più sostenibile e inclusivo.

L’adozione di fonti di energia rinnovabile, ad esempio, riduce la dipendenza da petrolio, gas naturale e carbone, migliorando la sicurezza energetica dei paesi e riducendo la vulnerabilità agli shock dei prezzi e alle crisi di approvvigionamento. La diffusione delle energie rinnovabili può facilitare l’accesso all’energia in aree remote o in paesi in via di sviluppo, contribuendo così allo sviluppo economico e alla riduzione della povertà.

La conservazione e il ripristino degli ecosistemi, inoltre, non solo contribuiscono a sequestrare carbonio, ma garantiscono anche servizi ecosistemici essenziali per molte comunità indigene e rurali, come la fornitura di cibo, acqua e materiali.

Dal punto di vista più strettamente finanziario, le aziende e i governi che anticipano e si adattano ai cambiamenti climatici possono ridurre i rischi finanziari e attrarre investimenti: allo stesso modo, le imprese che adottano pratiche sostenibili sono spesso viste come più innovative e resilienti, aumentando il loro appeal agli occhi degli investitori.

Creazione di nuove opportunità lavorative e miglioramento della salute pubblica

La transizione verso energie rinnovabili e l’implementazione di tecnologie per l’efficienza energetica richiedono manodopera qualificata, e questo, come avevamo accennato, può portare alla creazione di numerosi posti di lavoro in settori come l’installazione di pannelli solari, la costruzione di turbine eoliche, l’isolamento degli edifici e la manutenzione di tecnologie pulite. Inoltre, la promozione di un’economia circolare, attraverso il riciclo, il riuso e la riduzione dei rifiuti, può generare nuove opportunità di impiego e stimolare l’innovazione in nuovi modelli di business.

Tra i vantaggi economici indiretti della mitigazione dei rischi ambientali c’è anche il fatto che la diminuzione dell’uso di combustibili fossili e la promozione di trasporti puliti contribuiscono a ridurre l’inquinamento atmosferico, con benefici significativi per la salute pubblica, tra cui una diminuzione delle malattie respiratorie e cardiovascolari e una riduzione della mortalità precoce. Inoltre, le pratiche agricole sostenibili non solo aiutano a mitigare il cambiamento climatico, ma promuovono diete più sane e sicurezza alimentare.

Sfide e ostacoli nella messa in atto della mitigazione climatica

La mitigazione dei rischi ambientali e del cambiamento climatico affronta diverse sfide e ostacoli a livello globale, nazionale e locale. Questi ostacoli possono variare da questioni economiche e tecnologiche a barriere politiche, sociali e culturali.

La transizione verso energie rinnovabili e tecnologie ad alta efficienza energetica, tanto per iniziare, richiede spesso investimenti iniziali significativi. La mancanza di finanziamenti adeguati e di incentivi economici può rallentare l’adozione di queste tecnologie, specialmente nei paesi in via di sviluppo.

Le economie di molte nazioni, inoltre, sono fortemente dipendenti dai combustibili fossili per energia, trasporti e industria. La transizione a fonti di energia pulita richiede cambiamenti strutturali significativi che possono incontrare resistenze da parte dei settori interessati. A questo ai aggiungono anche le barriere tecnologiche: nonostante i progressi, esistono ancora ostacoli all’adozione su larga scala di alcune tecnologie di energia rinnovabile e di efficienza energetica, inclusa la necessità di migliorare le infrastrutture di stoccaggio dell’energia e di gestire l’intermittenza di alcune fonti rinnovabili.

Cooperazione internazionale e resistenze politiche alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio

Spostandoci sul campo della politica, la mancanza di volontà e di quadri normativi adeguati può ostacolare l’adozione di strategie di mitigazione climatica, con le azioni ambientali che possono diventare oggetto di dibattiti politici polarizzati, con conseguenti ritardi nell’azione.

Ad amplificare gli ostacoli alla mitigazione climatica possono intervenire anche le disparità socioeconomiche: le comunità più povere e vulnerabili spesso non hanno le risorse per adottare misure di mitigazione o per adattarsi agli impatti del cambiamento climatico. E infine, come sempre quando si parla di innovazione, cambiare comportamenti e abitudini consolidate richiede tempo, e può incontrare resistenze “culturali”.

L’accesso limitato alle tecnologie pulite e alle competenze tecniche necessarie per la loro implementazione può rappresentare un ostacolo significativo, in particolare nei paesi in via di sviluppo: per questo la sfida globale del cambiamento climatico richiede un’azione coordinata e cooperativa tra nazioni, che può essere complicata da interessi nazionali divergenti, tensioni geopolitiche e disparità nel livello di sviluppo economico.

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