Recentemente la Commissione ha presentato un elenco di indicatori per monitorare i progressi compiuti verso gli obiettivi ambientali e climatici del Green Deal al 2030, nonché la visione a lungo termine per il 2050 di “vivere bene, entro i confini planetari”. Frutto di intense consultazioni con le parti interessate e gli Stati membri, il nuovo quadro di monitoraggio si inserisce nell’ambito dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente e mira a promuovere la trasparenza e informare gli europei sull’impatto della politica climatica e ambientale dell’UE.
“Abbiamo obiettivi ambientali e climatici molto ambiziosi per realizzare la giusta transizione verde di cui l’Europa e il mondo hanno bisogno. Ma ciò che non puoi misurare, non puoi gestirlo – afferma Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo – Per mantenerci in pista, dobbiamo tenere d’occhio se stiamo raggiungendo i nostri obiettivi. Questi indicatori ci aiutano a farlo”.
L’UE accelera verso la transizione verde puntando sulla misurazione
Entrato in vigore il 2 maggio 2022 come agenda comune giuridicamente concordata dell’UE per la politica ambientale fino al 2030, l’ottavo Environment Action Programme (EAP) prevede l’obbligo per la Commissione di presentare un quadro di monitoraggio, basato su un numero limitato di indicatori principali.
Questi dovrebbero includere indicatori sistemici che affrontino le interconnessioni tra considerazioni di politica ambientale-sociale e ambientale-economica. Per oltre 40 anni, questi programmi d’azione hanno fornito all’UE quadri politici e garantito un’azione prevedibile e coordinata per le politiche europee in materia di ambiente e cambiamenti climatici.
“Le politiche sono valide solo quanto la loro attuazione – continua Virginijus Sinkevičius, Commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Questi indicatori ci aiuteranno a perseguire le politiche concordate nell’ambito del Green Deal europeo, facendo luce sulle tendenze e facilitando una discussione informata tra i responsabili politici per individuare la necessità di ulteriori sforzi”.
Indicatori sistemici per un’azione climatica prevedibile e coordinata
Gli indicatori seguono la struttura dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente basato sul Green Deal europeo e comprendono i 2-3 indicatori più pertinenti alle politiche e statisticamente solidi per ciascuno degli obiettivi tematici prioritari al 2030, che riguardano la mitigazione dei cambiamenti climatici, l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’economia circolare, l’inquinamento zero e la biodiversità.
Inoltre, l’elenco comprende cinque indicatori per misurare i progressi in termini di lotta alle principali pressioni ambientali e climatiche che, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo, si concretizza nella transizione verso sistemi sostenibili per l’energia, l’industria, la mobilità e l’alimentazione.
L’insieme principale comprende anche indicatori per monitorare i progressi verso le principali condizioni abilitanti per la sostenibilità, che riguardano la finanza sostenibile, il “principio “chi inquina paga” e l’eliminazione graduale delle sovvenzioni dannose per l’ambiente.
L’ultimo capitolo del quadro di monitoraggio include indicatori sistemici che mirano a cogliere i progressi verso le tre dimensioni del benessere ambientale, per coprire anche gli aspetti economici e sociali al di là della protezione della natura.
Le prossime tappe
La Commissione riferirà annualmente sui progressi compiuti, sulla base del bilancio effettuato dall’Agenzia europea dell’ambiente a partire dal 2023, con l’aiuto degli indicatori principali selezionati. Tale relazione faciliterà uno scambio annuale tra la Commissione, gli Stati membri e il Parlamento europeo che si terrà conformemente all’8° programma d’azione per l’ambiente.
Inoltre, la Commissione condurrà due valutazioni approfondite durante la durata del programma: una revisione intermedia nel 2024 e una valutazione finale nel 2029. Infine, continuerà a promuovere la coerenza tra questi indicatori e altri strumenti di monitoraggio trasversali, quali il semestre europeo e il monitoraggio dell’UE sugli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.