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Loss&Damage: l’Ue promette un contributo “sostanziale” al fondo per i danni climatici

L’annuncio alla luce dell’incontro fra il commissario per il clima Wopke Hoekstra e il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber. L’entità del finanziamento, al momento non quantificata, sarà annunciata durante il vertice di Dubai. Per gli analisti si tratterebbe di una mossa finalizzata a “ungere gli ingranaggi per altri accordi in discussione alla Conferenza, dove i Paesi valuteranno se eliminare gradualmente i combustibili fossili e adottare altre misure per ridurre le emissioni”

Pubblicato il 13 Nov 2023

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L’Unione Europea darà un contributo “sostanziale” al nuovo fondo internazionale Loss&Damage, per finanziare le perdite e i danni da cambiamento climatico. Lo ha annunciato la Commissione Ue, a seguito dell’incontro – tenutosi oggi a Bruxelles – fra il commissario per il clima Wopke Hoekstra e il presidente della COP28, Sultan Al Jaber. L’entità di questo “sostanziale contributo finanziario dell’UE e dei suoi Stati membri” al fondo per le perdite e i danni, al momento non quantificata, sarà annunciata durante il vertice sul clima di Dubai che inizierà alla fine di novembre.

Una mossa che “unge gli ingranaggi” verso altri accordi

La finanza è una delle questioni più importanti nei colloqui annuali delle Nazioni Unite sul clima. La mossa dell’UE potrebbe contribuire a ungere gli ingranaggi per altri accordi alla COP28, dove i paesi valuteranno se eliminare gradualmente i combustibili fossili e adottare altre misure per ridurre le emissioni.

Finora nessun Paese ha assunto uno specifico impegno finanziario nei confronti del fondo, anche se alcuni hanno segnalato interesse. L’inviato americano per il clima, John Kerry, ha affermato che Washington metterà “diversi milioni di dollari nel fondo alla COP”, parlando durante il Bloomberg New Economy Forum a Singapore la scorsa settimana.

Soddisfazione della presidenza di Cop28 per l’impegno Ue

Il presidente della COP28 ha accolto con favore l’impegno finanziario dell’UE, affermando che il Fondo per perdite e danni potrebbe avere un impatto su “miliardi di persone, vite e mezzi di sussistenza vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico”. “Il fatto che l’UE  stia intensificando in modo significativo l’impegno in vista della COP28 mi dà speranza“, ha affermato.

“Cop28 punti alla massima ambizione possibile”

In una dichiarazione congiunta, Hoekstra e Al Jaber hanno espresso la convinzione comune che il vertice sul clima debba raggiungere “la massima ambizione possibile”. “Deve accelerare l’azione pratica sulla mitigazione, sulle perdite e sui danni da adattamento e sui finanziamenti per il clima e costruire una COP28 pienamente inclusiva che non lasci nessuno indietro”, hanno affermato. L’Unione prevede inoltre di impegnare finanziamenti alla COP28 per aiutare i paesi a rispettare l’impegno di triplicare la capacità globale di energia rinnovabile entro il 2030, si legge nella dichiarazione.

La dichiarazione congiunta di Al Jaber e Hoekstra afferma inoltre che il positivo completamento del Global Stocktake – la prima pagella sui progressi del mondo verso gli obiettivi dell’Accordo di Parigi – “dovrebbe segnare un punto di svolta nell’azione per il clima”. Ha quindi evidenziato la necessità che la COP28 “invii un segnale sulla giusta transizione energetica”, imponendo una riduzione delle emissioni del 43% entro il 2030. Questa è la quota di emissioni che, secondo l’IPCC, è necessario ridurre rispetto ai livelli del 2019 per mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 C.
Hoekstra ha aggiunto che la Commissione sta pianificando di annunciare finanziamenti per aiutare i paesi a rispettare l’impegno globale di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030.

Cos’è il Fondo per perdite e danni?

Il fondo internazionale per affrontare la distruzione causata dal cambiamento climatico, noto come fondo per le perdite e i danni (Loss&Damage), sarà lanciato durante la COP28, come concordato al vertice sul clima delle Nazioni Unite dello scorso anno in Egitto. È stato salutato come una “svolta” dagli stati vulnerabili, che da tempo chiedono finanziamenti alle nazioni ricche, le cui emissioni storiche di carbonio hanno impresso una spinta decisiva al cambiamento climatico.

Il mese scorso un gruppo di negoziatori si è riunito per definire la struttura di questo fondo cruciale. Ma alcuni, tra cui gli Stati Uniti e diversi Paesi in via di sviluppo, hanno espresso disappunto per la bozza finale di accordo che sarà inviata ai leader mondiali per la firma alla COP28.  Il Dipartimento di Stato americano ha dichiarato in un comunicato di essere “soddisfatto” che sia stato raggiunto un accordo, ma si è rammaricato che il consenso tra i negoziatori sul fatto che le donazioni siano volontarie non sia stato incluso nella bozza del testo finale.  I Paesi in via di sviluppo hanno espresso preoccupazione per i costi elevati e per il fondo temporaneamente ospitato dalla Banca Mondiale.

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