E’ un vero e proprio scoop che è stato in grado di scuotere gli ambienti diplomatici quello pubblicato dalla Bbc e da alcuni quotidiani britannici a pochi giorni dall’avvio di Cop26, in programma a Glasgow dall’1 al 12 novembre. Secondo quanto riferito ai media da alcuni documenti trasmessi da Greenpeace Uk, un gruppo di Paesi starebbe infatti cercando di alterare il Report sui cambiamenti climatici che orienterà le Nazioni riunite in Scozia per decidere i provvedimenti chiave della lotta al surriscaldamento globale. Del gruppo di presunti “sabotatori” del summit farebbero parte in primo luogo Arabia Saudita, Giappone e Australia, già in prima linea nella richiesta all’Onu di minimizzare la necessità di allontanarsi rapidamente dai combustibili fossili.
Sono ben 32 mila i documenti svelati che potrebbero alterare la seconda parte del VI Report dell’Ipcc, il panel intergovernativo delle Nazioni Unite sul climate change: tutte osservazioni presentate da governi, aziende e altre parti interessate al team di scienziati che compilano il Rapporto.
Possibile il fallimento del summit
Secondo le rivelazioni, alcune nazioni ricche starebbero mettendo in dubbio l’orientamento secondo cui dovrebbero contribuire economicamente allo sviluppo di tecnologie verdi negli Stati più poveri per co-finanziarne la transizione ecologica. Un problema aggravato, come spiegato dal The Guardian, dal fatto che un terzo delle nazioni del Pacifico (quelli che spingono di più per non fermare l’uso di carbone ed altre fonti energetiche climalteranti) non sarà presente a Glasgow, prefigurando il possibile fallimento del summit.
Lo scoop, in pratica, rivela l’esistenza di un vero e proprio blocco di Paesi e organizzazioni che sostengono come il mondo non abbia bisogno di ridurre l’uso di combustibili fossili così rapidamente come raccomanda l’attuale bozza del rapporto. I loro commenti in merito, secondo la BBC, sarebbero “progettati in modo schiacciante per migliorare la qualità del rapporto finale” e negare la necessità di interventi drastici di mitigazione dell’inquinamento atmosferico.