In che modo la sostenibilità sta creando nuovo valore? Quali opportunità si stanno configurando e come stanno cambiando le organizzazioni grazie alle informazioni e alla conoscenza che arriva dall’ESG?
Per rispondere a queste e a tante altre domande che accompagnano lo sviluppo e la diffusione delle logiche Environmental, Social e Governance nelle imprese arriva il contributo del Global Synesgy Observatory 2024, un’analisi basata sui dati forniti dal data base Synesgy composto da oltre 500.000 aziende che permette di analizzare il complesso rapporto tra sostenibilità, ESG e sviluppo del business delle imprese da tante e diverse prospettive.
Gli attori di riferimento del Global Synesgy Observatory 2024
L’osservatorio nasce per iniziativa di Cribis, società del gruppo CRIF specializzata nella fornitura di dati, di informazioni, di soluzioni e di consulenza alle imprese. Nel 2021 Cribis ha messo a disposizione delle imprese la piattaforma Synesgy espressamente progettata per fornire una valutazione delle aziende in termini di prestazioni ESG.
La piattaforma Synesgy risponde alla crescente necessità da parte di tutte le organizzazioni di misurare le performance di sostenibilità e di valutare la compliance ai criteri ESG. Per raggiungere questi obiettivi fornisce gli strumenti e le risorse per attuare rendicontazioni di sostenibilità e per predisporre forme di verifica sulle catene di fornitura affinché si possa attuare un approccio realmente corretto nei confronti della sostenibilità.
Il campione del Global Synesgy Observatory 2024
Il Global Synesgy Observatory 2024, nasce espressamente allo scopo di consentire una comprensione di come ESG e sostenibilità vengono affrontate dalle aziende di tutto il mondo su un campione particolarmente significativo e rappresentativo. Più in dettaglio questo campione è rappresentato dalle aziende registrate sulla piattaforma Synesgy, sia quelle che hanno effettuato autonomamente la registrazione, sia quelle che l’hanno effettuata sulla base di un invito del proprio Capo filiera in quanto fornitori.
Nel complesso i dati sono raccolti su 500.000 aziende in rappresentanza di 144 paesi. E se si somma il fatturato di ciascuna di queste realtà si arriva alla cifra di 8.000 miliardi di €. nello stesso tempo, se si sommano i dipendenti si arriva a 55 milioni di persone.
La dimensione del campione è ampiamente rappresentativa di un universo eterogeneo di imprese tutte accomunate dalla decisione di adottare un percorso ESG. Più in dettaglio questo universo permette diverse opzioni di lettura.
In termini di industry il campione è rappresentativo, in termini di numerosità di aziende, del mondo Agricoltura, Silvicoltura e Pesca con un 3%; di Trasporti, Comunicazioni, Energia Elettrica, Gas e Servizi Sanitari con un 6%; di Finanza, Assicurazioni e Immobiliare con un 7%; di Costruzioni con un 11%; del Commercio all’Ingrosso con un 12%; del Commercio al Dettaglio con un 14%; del Manifatturiero con un 16%; dei Servizi con un 31%.
In una lettura in termini di fatturato il 51% si colloca nella fascia 0-500 mila euro, nel 40% nella fascia 500 mila euro -10 milioni, nel 6% sono aziende tra 10 milioni – 50 milioni e per il 3% sono +50 milioni. In una lettura in chiave Piccole e medie imprese l’aggregato vede il 91% di PMI.
Dal punto di vista della copertura geografica lo studio è nella condizione di considerare sei differenti aree geografiche: Africa, Asia e Australia, Europa, Nord America, Sud e Centro America, Medio Oriente.
In termini metodologici, infine, lo score ESG esprime una valutazione in relazione alla conformità ai principi ESG di un’azienda e si tratta di un giudizio rappresentato con una chiave di lettura in “lettere”. La lettera A esprime la migliore valutazione e corrisponde al più elevato o eccellente livello di sostenibilità, mentre la lettera E è indice di un insufficiente o basso livello di sostenibilità.
Le principali evidenze del Global Synesgy Observatory 2024
Grazie al Global Synesgy Observatory 2024 è possibile disporre di una visione delle principali tendenze ESG a livello globale e nel nostro paese, un’analisi delle pratiche più efficaci, una lettura dei percorsi che stanno portando all’adozione dell’ESG, sia per quanto riguarda i principali settori economici, sia per quanto attiene ai benefici per le imprese che arrivano a integrare l’ESG nelle loro strategie. (In questo articolo vengono sintetizzate le principali evidenze, per un maggior approfondimento la ricerca può essere scaricata gratuitamente dal sito Synesgy a questo LINK n.d.r.)
Lo score ESG sul piano globale mette in evidenza un dato positivo con un rating che passa dalla D del 2021 quando si è registrato un basso livello di sostenibilità, alla C del 2024 quando si è acquisito un livello soddisfacente.
Molto meglio hanno fatto le imprese e le organizzazioni europee che nello stesso periodo hanno evidenziato una crescita più significativa, con un “salto” determinato dal passaggio da un basso livello di sostenibilità contrassegnato dalla lettera E nel 2021 a un primo miglioramento verso la lettera D nel 2022 per arrivare a un livello soddisfacente con la lettera C nel 2024.
Molto bene anche per quanto riguarda il nostro paese con il passaggio dalla sufficienza nel 2021 quando la valutazione si fermava alla lettera D per arrivare alla fascia della soddisfazione rappresentata dalla lettera C appunto nel 2024.
Le sfide della transizione energetica e della sostenibilità sociale
Il Global Synesgy Observatory 2024 mette poi a disposizione anche una visione dei fenomeni che abilitano o rallentano il raggiungimento di buone performance di sostenibilità.
Un dato particolarmente interessante riguarda il ruolo delle energie rinnovabili e del loro livello di adozione. Il dato positivo riguarda la loro crescita e diffusione e nello specifico mostra come il nostro paese esprima un maggior impegno verso questo aspetto della transizione energetica con una quota del 49% di aziende che hanno scelto di appoggiarsi alle fonti rinnovabili, con tre punti percentuali in più rispetto alla media europea del 46% e quattro punti in più rispetto alla media mondiale del 45%. Grazie alla lettura globale offerta dall’Osservatorio si può notare come l’area dell’America Centrale e Meridionale esprima una maggiore propensione all’utilizzo di fonti rinnovabili con una quota di aziende che arriva al 57%.
In relazione ai fattori che attengono alla dimensione sociale, ovvero alla parità di genere, all’inclusione, all’equità di trattamento, il nostro paese presenta ancora spazi di miglioramento. Fissando l’attenzione sul dato relativo alle posizioni manageriali: in Italia nel 67% sono in capo a figure maschili, a livello europeo la percentuale scende di un punto, mentre a livello mondiale si arriva al 64%.
Un altro tema importante è determinato dal governo delle imprese e su questo piano, prendendo la diffusione della certificazione ISO 9001 come indice rappresentativo di un sistema di gestione della qualità efficace, si evidenzia il distacco dell’Italia dalla media mondiale e dall’Europa. il nostro Paese esprime una diffusione di questa certificazione pari al 46% contro una quota europea del 53% e una media mondiale del 54%.