Secondo i dati di uno studio CREA (con la collaborazione di REF Ricerche e il supporto di indagine e analisi di GFK-Italia), il Bel Paese registra una quantità di spreco alimentare domestico che si aggira in media sui 370 grammi a settimana per famiglia. Se è vero che il consumatore italiano si rivela ancora uno “sprecone” e che sicuramente occorre puntare di più sull’istruzione, c’è da dire che l’Italia è stato il primo Paese in Europa che ha scelto di dotarsi di uno strumento normativo di contrasto allo spreco alimentare con la legge n. 166/2016 (“legge Gadda”) che prevede una serie di misure per ridurre la produzione di rifiuti ed estendere il ciclo di vita dei prodotti con finalità di riuso e riciclo, oltre ad incentivare la redistribuzione delle eccedenze alimentari.
Un passo importante, considerando che a livello europeo i dati non sono incoraggianti: lo spreco alimentare, infatti, ha raggiunto 87,6 milioni di tonnellate di alimenti, per una media di 173 chili a persona. Si stima che in media circa un terzo del cibo prodotto ogni anno nel mondo venga perso prima del consumo. E, secondo i dati, convertendo tale quantità in calorie, circa il 24% di tutto il cibo prodotto viene perso o sprecato tra il campo e la tavola. Inoltre, secondo una ricerca condotta su scala europea, solo 6 persone su 10 riadattano le ricette in base al cibo avanzato.
Carni Sostenibili punta sulla sostenibilità di produzione e consumo
I punti critici della filiera sono da individuare nel settore primario (soprattutto il comparto ortofrutticolo, cerealicolo e della pesca) e nella fase di consumo domestico che risulta essere tra le principali cause dello spreco alimentare (oltre il 50%), seguita da quello della produzione (oltre il 30%). Il restante è riferito ai servizi di ristorazione e distribuzione all’ingrosso e dettaglio. Di conseguenza, investire nell’istruzione e quindi, nella consapevolezza dei consumatori rispetto al problema dello spreco alimentare può contribuire ad aumentare l’attenzione e a ridurre gli sprechi.
Con l’obiettivo di promuovere la produzione sostenibile e il consumo consapevole di carni e salumi, Carni Sostenibili, associazione italiana senza scopo di lucro che rappresenta tutte le filiere della lavorazione e trasformazione delle carni (bovine, suine e avicole), ha realizzato una piattaforma di comunicazione digitale, supportata dalla pubblicazione di studi e ricerche, per promuovere una corretta informazione scientifica e la sua diffusione, in merito alla sostenibilità ambientale, economica e sociale dell’intera filiera della carne che peraltro è tra le più virtuose: lo spreco domestico della sola carne è stimato in appena 11 grammi a settimana per famiglia (3% dello spreco medio).
Il vademecum anti-spreco per l’istruzione dei consumatori
In occasione della Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare (5 febbraio 2023), lancia un piccolo vademecum anti-spreco con un “consulente d’eccezione”, lo Chef Antonello Colonna.
“In Italia siamo dei cultori del cibo – spiega lo Chef – viviamo di tradizioni e di abitudini, ma anche di cattive abitudini. Siamo infatti dei consumatori seriali. Soprattutto quello che manca è un’istruzione alimentare, siamo tanto informati, ma non siamo istruiti. Spesso compriamo i prodotti senza farci delle domande. Servirebbe una campagna più aggressiva che evidenzi le perdite e i rischi dello spreco alimentare e insegni ai consumatori l’importanza della prevenzione, del riutilizzo e del recupero”.
Secondo lo chef Colonna per combattere lo spreco alimentare occorre tenere sotto controllo gli acquisti, senza eccedere nelle quantità, al fine di scegliere solo ciò che è davvero necessario. Andare al supermercato a “pancia piena” per evitare l’effetto compulsività. E infine, leggere bene le etichette, facendo attenzione agli ingredienti, data di scadenza e indicazioni per la conservazione.