L’intero settore della moda e i consumatori devono fare grandi passi avanti per raggiungere un ecosistema sostenibile: dal punto di vista del settore, è necessario rendere le scelte sostenibili più attraenti, realistiche e accessibili; d’altro canto, i consumatori devono dare la priorità alla sostenibilità nella moda tanto quanto in altre settori della propria vita quotidiana.
La pandemia ha scatenato una vera e propria rivalutazione di massa sulla moda sostenibile. Eppure c’è un problema: una disconnessione tra il modo in cui i consumatori dicono di voler fare acquisti e il modo in cui lo fanno effettivamente. Con il report “It Takes Two: How the Industry and Consumers Can Close the Sustainability ‘Attitude-Behavior Gap’ in Fashion” la piattaforma online europea per la moda e il lifestyle, Zalando esplora come appare questo divario, cosa possiamo imparare da esso e, cosa più importante, come la collaborazione trasparente tra l’industria della moda e i consumatori sia l’unica via da seguire per colmare questo gap.
“Il report It Takes Two segna una tappa fondamentale in questa direzione in quanto fornisce dieci raccomandazioni a supporto delle aziende del settore per colmare il divario tra atteggiamento e comportamento. L’industria della moda deve guadagnarsi la fiducia dei consumatori ed essere di esempio per loro attraverso una comunicazione semplice ed efficace, motivando a un cambiamento nei comportamenti” commenta Riccardo Vola, Director of Southern Europe di Zalando che continua “Il nostro ruolo come piattaforma è consentire a noi stessi, ai nostri brand e ai nostri clienti di fare scelte più sostenibili, scalare la circolarità e offrire soluzioni per chiudere il cerchio”.
Il divario tra atteggiamento e comportamento sostenibile nella moda
Se guardiamo all’Italia, in prima posizione rispetto ad altri paesi europei, più di 1 italiano su 2, richiede alle aziende di offrire opzioni di moda di seconda mano per essere aiutato ad agire in modo più sostenibile. Al secondo posto i francesi (55%), al terzo gli spagnoli (46%). Il desiderio di una moda più sostenibile spicca in particolar modo tra i consumatori più giovani: più del 90% dei consumatori appartenenti alla cosiddetta Generazione Z (di età compresa tra 18 e 24 anni) afferma che le aziende hanno la responsabilità di proteggere l’ambiente e avere un impatto sociale positivo. Inoltre, desiderano che le proprie decisioni in materia di moda riflettano i propri valori, inclusi gli acquisti di seconda mano, il riciclo e la riparazione.
Dal report emerge inoltre che i due terzi dei consumatori di moda, a livello europeo, ritengono che la sostenibilità sia diventata più importante per loro dall’inizio della crisi e una percentuale simile si sentirebbe propensa a “boicottare” un brand che non riesce a fare la sua parte in termini di protezione del pianeta. La trasparenza diventa un valore sempre più rilevante: in media il 60% dei consumatori ritiene, infatti, che la trasparenza da parte dei brand sia importante anche in termini di miglioramenti sul lungo termine. Gli italiani, in particolare, si posizionano ben oltre la media, al 71%, seguiti dai francesi (62%), tedeschi (57%) e svedesi e inglesi (entrambi 55%).
Tuttavia, pochi hanno abbracciato il concetto di circolarità: solo il 23% ripara i propri vestiti e solo il 25% acquista regolarmente articoli di seconda mano. Dal momento che molti consumatori faticano a trasformare le proprie priorità di sostenibilità in decisioni di acquisto, si attesta l’esistenza di un divario tra gli atteggiamenti e i comportamenti.
Zalando offre agli italiani la moda Second Hand
Per rispondere alle esigenze dei consumatori, Zalando lancia in Italia il servizio “Second Hand” per consentire ai clienti di acquistare o vendere articoli di seconda mano, continuando ad usufruire della comodità dell’azienda in merito a velocità della spedizione, diverse opzioni di pagamento e resi gratuiti entro 100 giorni per milioni di clienti in tutta Europa.
Aggiornata la lista desideri dello store: i clienti vedranno in automatico tutti gli articoli che hanno acquistato su Zalando e potranno caricare i capi acquistati altrove già in loro possesso, per venderli con pochi clic. Dopo aver venduto gli articoli, i clienti italiani potranno scegliere se ricevere un buono Zalando del valore corrispondente o se fare una donazione a uno dei due partner coinvolti, Croce Rossa e WeForest.
Tutti gli articoli di seconda mano offerti da Zalando verranno sottoposti a un controllo di qualità e catalogati in un assortimento sempre aggiornato disponibile per milioni di clienti. In linea con l’impegno a favore della sostenibilità, Zalando sceglie un packaging senza plastica per tutti gli ordini della categoria Second Hand, utilizzando carta riciclata.
Permettendo ai clienti di dare nuova vita ai propri articoli di moda direttamente sulla piattaforma, la categoria Second Hand è un importante contributo alla strategia per la sostenibilità do.MORE di Zalando, partecipando all’obiettivo di prolungare la vita di 50 milioni di articoli e di eliminare la plastica monouso fino al 2023.