Tutelare il permafrost, il terreno perennemente ghiacciato che ricopre le regioni polari della Terra, scongiurandone lo scioglimento integrale che, secondo le previsioni degli scienziati, potrebbe verificarsi entro il 2100 con devastanti conseguenze per il pianeta: dal drastico cambiamento dell’ecosistema e dei paesaggi urbani all’innalzamento del livello dei mari, sino al rilascio di 950 miliardi di tonnellate di metano nell’atmosfera.
E’ con questo obiettivo che nasce la campagna “Turn Down the Heat – Contrastiamo il riscaldamento globale“, che vede Epson unire le forze con la National Geographic Society (Ngs) allo scopo di sensibilizzare le aziende, invitandole a ridurre il loro impatto sul riscaldamento globale. La campagna è guidata da Katey Walter Anthony, esploratrice del National Geographic che dirige le operazioni di monitoraggio condotte negli osservatori artici di Alaska e Russia per valutare l’impatto a lungo termine del cambiamento climatico e delineare possibili scenari futuri.
I cinque punti chiave
La campagna prevede cinque punti chiave in cui le aziende possono impegnarsi per proteggere il permafrost, tra cui:
- Turn down the Heat – Contrastiamo il riscaldamento globale. I dispositivi presenti negli uffici, dalle stampanti a tutte le altre apparecchiature elettroniche, possono emettere una significativa quantità di calore. Quando è necessario sostituirli, le aziende devono prendere in considerazione le alternative con tecnologia che consuma e scalda meno: ogni dispositivo gioca un ruolo importante nel ridurre il riscaldamento globale e nell’aiutare le aziende a soddisfare i criteri ESG (Environmental, Social and Governance).
- Inserirsi nell’economia circolare. La produzione, che si tratti di produzione di arredi per l’ufficio, di imballaggi o di elettrodomestici, può generare molto calore, così come il loro smaltimento. Ogni volta che è possibile, le aziende devono riflettere su come l’acquisto di nuovi dispositivi e lo smaltimento di quelli vecchi possano avere origine dall’economia circolare e successivamente essere reinseriti al suo interno.
- Riflettere sul consumo d’acqua e sui materiali rinnovabili. Per quanto riguarda l’energia richiesta nei luoghi di lavoro, le aziende devono pensare a ciò che potrebbero ricavare da fonti rinnovabili “pulite” come l’energia solare ed eolica, perché i combustibili fossili contribuiscono in larga parte al riscaldamento dell’atmosfera terrestre. Lo stesso discorso è valido anche per il riscaldamento e la depurazione delle acque: le imprese devono impegnarsi a sprecarne il meno possibile, anche introducendo apposite tecnologie di rilevamento.
- Adottare valori sostenibili nell’intera catena di fornitura. La sostenibilità è diventata un tema importante per tutte le organizzazioni; quelle che la considerano seriamente non esitano a mostrare con trasparenza il loro impegno per salvare il pianeta. Se un’azienda ha a cuore la sostenibilità, dovrebbe anche condurre attività di due diligence sulle realtà da cui acquista e con cui collabora: avrà così il potere di promuovere ulteriormente i valori legati alla sostenibilità nell’intera catena di fornitura.
- Uno sguardo al futuro. Nella lotta contro il tempo per salvare il pianeta, le aziende devono impegnarsi ben oltre l’eliminazione dell’utilizzo di carta e l’introduzione di contenitori per la raccolta differenziata. Dovranno adottare un piano preciso per ridurre le emissioni di carbonio, includendo misure che spaziano dall’utilizzo di energie rinnovabili alla conservazione delle risorse idriche, oltre a definire rigidi criteri ESG e una chiara roadmap di come verranno soddisfatti. Non solo: devono mostrare con trasparenza il loro impegno, poiché i clienti non sono mai stati così così contrari all'”ecologismo di facciata”.
“Le nostre scelte contano davvero”
“L’Artico si sta letteralmente sciogliendo davanti ai nostri occhi – spiega Katey Walter Anthony -. Stimiamo che fino al 10% del riscaldamento globale previsto per questo secolo potrebbe derivare dallo scongelamento del permafrost: questo fenomeno ha ripercussioni sulla Terra intera. Le nostre scelte contano davvero, nel lavoro e nella vita. Se le aziende e le persone prendono dunque decisioni intelligenti sulla tecnologia che utilizzano, potranno fare la differenza in termini di difesa dell’ambiente”.
Il risparmio energetico è un aspetto fondamentale nella lotta al riscaldamento globale, ma parecchie aziende fanno un ampio e costante uso di numerose tecnologie che consumano molto. L’innovativa gamma di stampanti Epson a getto di inchiostro con tecnologia a freddo interrompe questa tendenza: è più efficiente dal punto di vista energetico e richiede meno componenti sostitutivi, oltre a produrre un impatto ambientale inferiore.
La tecnologia Epson di stampa a freddo non richiede calore per l’espulsione dell’inchiostro: al suo posto viene applicato un impulso elettrico all’elemento piezoelettrico, permettendo l’espulsione dell’inchiostro dalla testina di stampa. In questo modo si riduce l’impatto ambientale e allo stesso tempo si aumenta la produttività, senza bisogno di compromessi.
La tecnologia a freddo offre quattro vantaggi:
- Costi e consumi energetici ridotti;
- Meno componenti da sostituire per un minor impatto ambientale;
- Stampa ad alta velocità e risparmio di tempo;
- Meno interventi per una maggiore produttività.
“La sostenibilità è al centro di tutto ciò che facciamo in Epson – afferma Yasunori Ogawa, presidente di Epson -. Non solo ci impegniamo a ridurre l’impronta sull’ambiente, ma ci sforziamo affinché anche i nostri clienti facciano lo stesso. Ci auguriamo di poter fare la differenza contribuendo a sconfiggere i problemi ambientali mondiali, con le nostre tecnologie e insieme a clienti e partner”.