L’urgenza di agire contro il cambiamento climatico è una priorità fondamentale per organizzazioni e imprese e i finanziamenti dedicati a questo obiettivo stanno entrando in una nuova fase che dovrebbe culminare nella prossima COP29. La necessità di disporre di importanti capitali per combattere efficacemente gli effetti del riscaldamento globale non è mai stata così importante. Considerando le dimensioni di questa trasformazione occorre passare da ambizioni dell’ordine di miliardi a trilioni. Per questo il mondo si trova di fronte a un nuovo paradigma finanziario: non solo è necessario aumentare le risorse disponibili, ma è fondamentale ottimizzare l‘allocazione e l’efficacia di queste enormi somme. Si prospetta la necessità di ripensare l’intera architettura economica globale per garantire le risorse sulle quali costruire un futuro sostenibile e resiliente per garantire un ruolo chiave al climate finance.
Finanziamento climatico: a COP29 inizia una nuova fase
Le fasi di preparazione al prossimo COP29 hanno segnato finanziamento climatico globale. Il cambiamento climatico richiede infatti risorse economiche che superano di gran lunga i precedenti impegni finanziari. Nel 2009 i paesi sviluppati si erano accordati per mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 a sostegno dell’azione climatica nei paesi in via di sviluppo, oggi le stime indicano la necessità di trilioni di dollari annui. Il primo Rapporto sulla Determinazione dei Bisogni del Comitato Permanente sul Finanziamento del 2021 stima che quasi 6 trilioni di dollari saranno necessari entro il 2030 solo per attuare i piani d’azione climatica dei paesi in via di sviluppo. Questa cifra non include nemmeno completamente i costi per l’adattamento climatico.
Da dove arrivano gli obiettivi per il finanziamento climatico
I nuovi obiettivi di finanziamento climatico sono stati avviati nel 2021 durante COP26 con l’allestimento di un programma di lavoro ad hoc che prevede discussioni tecniche fino alla fine del 2024. A COP29 sono previsti almeno tre dialoghi tecnici esperti (TED), accompagnati da incontri paralleli dove le parti potranno elaborare un quadro per un testo negoziale preliminare. L’inclusione è la parola chiave di questi incontri, aperti a tutte le parti e agli stakeholder coinvolti che hanno visto 36 proposte su come indirizzare i lavori e sui temi da trattare. Il culmine di questo processo si avrà in ottobre, quando i co-presidenti includeranno nel loro rapporto annuale il quadro sostanziale per un testo negoziale da considerare alla COP29, segnando un passo potenzialmente storico verso un impegno finanziario globale più efficace e inclusivo.
