Oggi alla Cop28 è stata la giornata dei leader: al “World Climate Action Summit”, il segmento di alto livello all’Expo City di Dubai, erano presenti i rappresentanti di oltre 200 governi di tutto il mondo, in un contesto che ha comunque sentito le assenze “di peso” del presidente americano Joe Biden e del capo di stato cinese Xi Jinping.
Importanti gli annunci messi nel cassetto: tra di essi, l’impegno italiano a destinare 130 milioni di euro al Fondo “Loss & Damage” per i paesi vulnerabili, la creazione da parte degli Emirati Arabi Uniti di un Fondo per il clima da 30 miliardi di dollari e la candidatura della Turchia ad ospitare la COP31 nel 2026. Tuttavia, ci sono anche alcune controversie, come l’abbandono dei negoziati da parte dell’Iran a causa della presenza di Israele.
Dall’Italia 130 milioni di euro per Loss&Damage
Nel suo intervento, il premier Giorgia Meloni ha annunciato che l’Italia contribuirà con 130 milioni di euro al Fondo ‘Loss & Damage’, che fornisce aiuti ai Paesi più poveri e vulnerabili del mondo colpiti dal cambiamento climatico. Meloni ha sottolineato che le risposte attuali sull’adattamento climatico sono inadeguate e che è necessario un punto di svolta, ribadendo l’importanza di un Global Stocktake che invii un messaggio politico chiaro e costruisca un quadro più efficiente per gli sforzi comuni.
“L’adattamento è una priorità per tutti – ha dichiarato Giorgia Meloni -, ed è una priorità per l’Italia, che, come Nazione del Mediterraneo, una delle aree geografiche del pianeta identificata come ‘hot spot’ climatico, è ben consapevole delle proprie responsabilità, non solo al proprio interno ma nel contesto globale”.
“Vogliamo essere impegnati anche nella sicurezza e incolumità alimentari, non solo dunque alimenti per tutti ma assicurare alimenti sani per tutti – ha poi aggiunto il premier -. Questo significa che non vogliamo considerare la produzione alimentare come sopravvivenza ma un mezzo per vivere una vita sana e il ruolo della ricerca è essenziale in questo contesto, tuttavia non per produrre alimenti in laboratorio e magari andare verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e gli alimenti sintetici sono destinati ai poveri con impatti sulla salute che non possiamo prevedere, non è questo il mondo che voglio vedere”.
Gli Emirati creano un Fondo da 30 miliardi di dollari
Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato la creazione di un fondo per il clima da 30 miliardi di dollari. È stato lo stesso presidente degli Emirati, lo sceicco Mohammed Bin Zayed, a dare la notizia durante la cerimonia di in apertura del World Climate Action summit di COP28 a Dubai. Il fondo sarà finalizzato a fornire soluzioni globali per il clima e risolvere il gap finanziario, con l’obiettivo di stimolare 250 miliardi di dollari di investimenti al 2030. Tra i principali finanziatori del fondo ci sarebbero anche le principali società di gestione mondiali tra le quali BlackRock, come riferito da alcune fonti all’agenzia di stampa Reuters.
La Turchia si candida a ospitare Cop31
Nel suo intervento a Cop28, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato di attendersi “di raggiungere l’obiettivo zero emissioni nette entro il 2053”. “Prevediamo una riduzione di 66,6 milioni di tonnellate delle emissioni di anidride carbonica entro la fine dell’anno, avendo raddoppiato il nostro obiettivo di riduzione delle emissioni fino al 2030”. “Attualmente il 55% della capacità elettrica installata deriva da fonti energetiche rinnovabili. Con questo livello, ci classifichiamo al quinto posto in Europa e al dodicesimo nel mondo. Siamo al quarto posto a livello globale, e al primo in Europa, in termini di capacità geotermica installata. Siamo al secondo posto in Europa e al nono nel mondo per capacità installata di centrali idroelettriche. Intendiamo aumentare la percentuale di energia rinnovabile al 69% entro il 2053. Grazie all’iniziativa “Zero Waste”, lanciata da mia moglie, Emine Erdogan, si prevede che il tasso di riciclo dei rifiuti salirà al 60% entro il 2035. È ampiamente riconosciuto che questi sforzi comportano un notevole input finanziario. A questo proposito, è fondamentale avere un accesso più equo alle risorse finanziarie per il clima e alle opportunità di trasferimento tecnologico”, ha detto Erdogan, come riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, facendo sapere che la Turchia è candidata ad ospitare nel 2026 la 31esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
L’Iran lascia il summit: “No a Israele”
I rappresentanti iraniani hanno abbandonato i negoziati di Cop28 per protestare contro la presenza di una delegazione israeliana, considerata “contraria agli obiettivi e alle linee guida della conferenza”. Lo ha annunciato il ministro dell’Energia di Teheran, Ali Akbar Mehrabian, capo della delegazione iraniana.
In mattinata il presidente iraniano Ebrahim Raisi aveva annunciato che non avrebbe partecipato ai lavori della COP28 di Dubai per la presenza “dei responsabili del regime sionista”. Tra i leader presenti al vertice c’è anche il presidente israeliano Isaac Herzog, che oggi ha incontrato l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al-Thani.
Gli altri eventi della seconda giornata
La 28esima conferenza delle Nazioni Unite ha preso il via con successo il 30 novembre, con la storica creazione di un fondo per compensare i Paesi vulnerabili per le perdite e i danni causati dal cambiamento climatico. Anche se le prime promesse di finanziamento – nell’ordine di 400 milioni di dollari – sono considerate poco più che simboliche rispetto alle necessità reali, stimate in centinaia di miliardi.
Re Carlo III, prego perché la Cop28 sia punto di svolta
“Prego con tutto il cuore affinché la Cop28 sia un punto di svolta decisivo”. Così Re Carlo III intervenendo al World Climate Action Summit della Cop28 a Dubai.
Guterres: “Il destino dell’umanità è in bilico, agire subito”
“Proteggere il nostro clima è la più grande prova di leadership a livello mondiale. Il destino dell’umanità è in bilico”. Così António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, nel suo intervento. Dopo essersi congratulato col presidente della Conferenza, Sultan Ahmed Al Jaber, per l’inizio positivo dei lavori di ieri “con l’operatività storica del Fondo ‘Loss and Damage’”, Guterres si è rivolto ai leader presenti negli Emirati Arabi Uniti sottolineando che “i ghiacciai stanno scomparendo davanti ai nostri occhi, provocando il caos in tutto il mondo: da frane e inondazioni, all’innalzamento del mare. Ma questo è solo un sintomo della malattia che mette in ginocchio il nostro clima. Una malattia che solo voi, leader globali, potete curare”. “I segni vitali della Terra stanno venendo meno – ha quindi aggiunto -: emissioni record, incendi feroci, siccità mortali e l’anno più caldo di sempre. Siamo a chilometri dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi, e a pochi minuti dalla mezzanotte per il limite di 1,5 gradi. Ma non è troppo tardi. Potete prevenire lo schianto planetario e l’incendio. Abbiamo le tecnologie per evitare il peggio del caos climatico, se agiamo ora. Abbiamo bisogno di leadership, cooperazione e volontà politica. E ne abbiamo bisogno adesso”.
“Non possiamo salvare un pianeta in fiamme con un idrante di combustibili fossili. Dobbiamo accelerare una transizione giusta ed equa verso le energie rinnovabili. La scienza è chiara: il limite di 1,5 gradi è possibile solo se alla fine smetteremo di bruciare tutti i combustibili fossili. Non ridurre. Non diminuire. Eliminazione graduale, con un calendario chiaro“, ha poi concluso Guterres, ricordando che il Global Stocktake “deve impegnarsi a triplicare le energie rinnovabili; doppia efficienza energetica; e portare energia pulita a tutti entro il 2030”.
Von der Leyen: “Un prezzo al carbonio per ridurre le emissioni globali”
“Se vogliamo mantenere il riscaldamento globale al di sotto del punto critico di 1,5 gradi, dobbiamo ridurre le emissioni globali. E c’è un modo per farlo promuovendo al tempo stesso l’innovazione e la crescita. Dare un prezzo al carbonio”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen intervenendo ad uno degli eventi di Cop28 all’Expo di Dubai. “Oggi siamo qui per dare impulso a questo movimento globale” ha aggiunto.
Macron: “Investire nel carbone è un’assurdità”
“Investire nel carbone è una vera assurdità”. Così il presidente francese Emmanuel Macron esortando i paesi del G7 partecipanti ai colloqui sul clima a dare l’esempio agli altri paesi e ad “impegnarsi a porre fine al carbone” entro il 2030.