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COP27, Gsma: “Longevità massima e zero sprechi per ridurre l’impatto degli smartphone”

In vista della Conferenza Onu di Sharm el Shekih, l’associazione globale degli operatori di rete mobile pubblica il paper strategico che delinea le linee guida per una filiera mobile “green” entro il 2050: durata di vita estesa il più possibile, 100% riciclabilità, 100% di energia rinnovabile e zero waste

Pubblicato il 03 Nov 2022

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“Dispositivi con una durata il più lunga possibile, realizzati con contenuto riciclabile e riciclato al 100%, energia rinnovabile al 100% e dove nessun dispositivo finisce come rifiuto”. Si fonda su queste linee guida la vision con cui il Gsma, l’associazione globale degli operatori di rete mobile, indica la strada per aumentare la circolarità delle catene di fornitura dell’industria mobile e ridurre l’impatto dei device. Le indicazioni sono contenute nel “Documento strategico Gsma per l’economia circolare: dispositivi mobili” (SCARICA QUI IL PAPER ORIGINALE), pubblicato in vista della COP27 di Sharm el Sheikh, al via il 6 novembre.

Il target si fonda su un “modello di circolarità” di nuova concezione per l’industria mobile, che stabilisce i principi che gli operatori dovrebbero considerare in funzione dell’obiettivo di costruire una catena di fornitura e produzione circolare entro il 2050, sulla base di due concetti generali di “longevità massima ” e “zero sprechi”. La longevità è cruciale per ridurre l’impatto della produzione di dispositivi. Il tempo medio di utilizzo di un telefono è di circa tre anni, tuttavia la durata tecnica è compresa tra quattro e sette anni e la durata ottimale di un telefono cellulare in termini di minimizzazione del suo impatto climatico potrebbe essere di almeno 25 anni.

L’80% dell’impatto dei telefoni mobili è nella fabbricazione

I dati diffusi dal Gsma rivelano che attualmente vengono venduti circa 2 miliardi di telefoni all’anno e oltre il 90% della popolazione mondiale possiede un telefono cellulare. Tuttavia, l’85% dei telefoni cellulari non viene attualmente riciclato formalmente, limitando il ciclo di vita dei materiali utilizzati per costruirli e riducendo le opportunità per migliorare l’inclusione digitale estendendo l’accesso a dispositivi riutilizzati a prezzi accessibili. “La maggior parte dell’impatto ambientale del ciclo di vita di uno smartphone, pari a circa l’80%, è nella sua fabbricazione – spiega il Gsma –. Attualmente in uno smartphone medio si possono trovare oltre 50 materiali diversi, tra cui plastica, ceramica, metalli rari, rame e silicio. L’estrazione di questi materiali può causare impatti ambientali e sociali negativi. Anche la produzione e l’assemblaggio contribuiscono alle emissioni di gas serra dovute all’uso di combustibili fossili”.

Come risolvere questa criticità? Il Gsma fa presente che estendere di un anno la vita di tutti gli smartphone nel mondo ha il potenziale per risparmiare fino a 21,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno entro il 2030, il che equivale a togliere dalla strada più di 4,7 milioni di auto. “Ma è necessario coinvolgere tutti gli elementi della catena di approvvigionamento per guidare un cambiamento radicale nella circolarità del mercato dei dispositivi mobili: dagli operatori ai fornitori, dai produttori ai consumatori, dai riparatori ai riciclatori; tutti hanno un ruolo da svolgere”.

Cresce la sensibilità ambientale di consumatori e operatori 

Gli operatori mobili starebbero comunque facendo già qualche progresso. Secondo il  Gsma, l’11% degli smartphone venduti oggi nel mondo viene ricondizionato e il mercato è in aumento.  I consumatori stanno anche diventando più interessati ai prodotti di seconda mano e alla sostenibilità in generale, il che significa che i dispositivi vengono utilizzati più a lungo e gli schemi di riciclaggio dei dispositivi sono più frequentemente utilizzati.  Negli ultimi sette anni, il ciclo di sostituzione dei telefoni cellulari è aumentato di 10 mesi, da 24 mesi nel 2014 a 34 mesi nel 2021 in tutto il mondo. Si prevede che questa tendenza continuerà con il mercato dei dispositivi mobili ricondizionati che dovrebbe valere più di 140 miliardi di dollari entro il 2030 rispetto ai 49,9 miliardi di dollari del 2020. 

…ma la strada è ancora lunga

“L’industria mobile sta facendo veri progressi sulla circolarità, ma c’è molto altro da fare per ridurre l’impatto ambientale dei dispositivi su cui facciamo affidamento ogni giorno per rimanere in contatto – afferma Steven Moore, Head of Climate Action presso Gsma e Mobile Sector Lead per i campioni del clima delle Nazioni Unite -. Definendo una nuova visione del cambiamento sistemico per il settore, stiamo gettando le basi per l’industria mobile per ridurre lo spreco di materiale e aumentare la longevità dei dispositivi”.

“Una maggiore circolarità per i dispositivi ha un enorme potenziale per ridurre l’impatto ambientale negativo e, allo stesso tempo, per abilitare nuovi modelli di business in grado di generare nuove opportunità di business – aggiunge Erik Wottrich, Head of Sustainability di Tele2, che ha guidato lo sviluppo del documento strategico -. Questo è un grande passo avanti per noi come industria, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Tele2 è orgogliosa di aver guidato lo sviluppo del documento strategico poiché ci impegniamo a far progredire l’economia circolare sviluppando nuove offerte per i clienti basate su un modello di business circolare, che sarà fondamentale per noi per ridurre il nostro impatto negativo sul clima e per raggiungere il nostro obiettivo di Scope3″.

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