7 NOVEMBRE 2022 – Messo davanti alla scelta fra “cooperare o morire”, come ammonito nel suo discorso di apertura dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il vertice sul clima Cop27 di Sharm el Sheik sembra essere partito con il piede giusto. O almeno, con un piede di “buone intenzioni”. Il primo risultato, seppur ancora privo di conseguenze concrete, il summit l’ha infatti portato a casa già nella sessione di apertura di oggi, prima vera giornata di lavori dopo l’evento introduttivo di ieri.
I partecipanti hanno concordato infatti che, nel corso dei confronti, il tema dei finanziamenti specifici per aiutare le nazioni vulnerabili a far fronte ai danni causati dal riscaldamento globale (il cosiddetto ‘loss and damage fund‘) sarà all’ordine del giorno. Nonostante le ripetute sollecitazioni da parte dei Paesi più poveri e deboli, principali vittime di un problema del quale sono i minori responsabili, l’argomento non era infatti ancora stato ufficialmente inserito nell’agenda del vertice.
La svolta – come annunciato dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, che presiede i lavori della Conferenza – è stata raggiunta dopo 48 ore di intensi negoziati ed è stata la causa del ritardo di un’ora sull’inizio dei lavori. La decisione finale è attesa “non oltre il 2024”: “L’inclusione di questo ordine del giorno riflette un senso di solidarietà e di empatia con le sofferenze delle vittime dei disastri causati dal clima”, ha puntualizzato il capo della diplomazia egiziana.
La cronaca della prima giornata: ecco gli eventi e gli interventi principali
Il premier Meloni a Sharm el Sheik: incontro di un’ora con Al Sisi
L’Italia è presente al Convention Center di Sharm El Sheik con la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Ad accoglierli, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres e il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi.
Nell’incontro proprio con al Sisi, duranto circa un’ora, Meloni ha discusso di approvvigionamento energetico, fonti rinnovabili, crisi climatica e immigrazione. Ma il faccia a faccia è stato l’occasione anche per sollevare il tema del rispetto dei diritti umani e di sottolineare la forte attenzione dell’Italia sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki.
Giterres: “Patto di solidarietà climatica e tasse su extraprofitti da fossili”
“Invito tutti i governi del mondo a tassare i profitti extra delle multinazioni dei combustibili fossili: destiniamo quel denaro a chi sta soffrendo le conseguenze della crisi energetica e alimentare mondiale e alle comunità alle prese con le perdite e i danni causati dal cambiamento climatico”. Lo ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel corso del suo intervento.
Un Patto di solidarietà climatica fra Stati ricchi e Stati emergenti. Lo ha chiesto stamani il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in apertura del summit. Il segretario generale ha ribadito che il cambiamento climatico è “la sfida centrale del nostro secolo”, ma che su questa “stiamo perdendo: le emissioni crescono e le temperature globali salgono”.
Unhcr: “Non possiamo lasciare soli milioni di sfollati”
“Solo un’azione coraggiosa e un massiccio aumento dei finanziamenti per la mitigazione e l’adattamento climatico possono alleviare le conseguenze umanitarie attuali e future della crisi climatica sulle popolazioni sfollate e sulle comunità ospitanti”. Lo afferma una nota dell’alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi, il quale ricorda che “non possiamo lasciare che milioni di sfollati e chi li ospita affrontino da soli le conseguenze del clima che cambia”.
“Il 70% dei rifugiati e degli sfollati nel mondo – aggiunge – proviene dai paesi più vulnerabili al clima, tra cui l’Afghanistan, la Repubblica Democratica del Congo, la Siria e lo Yemen: tutti loro hanno un interesse enorme nelle discussioni sulla crisi climatica, ma troppo spesso sono esclusi”.
Sunak: “crescita globale pulita” grazie alla lotta al cambiamento climatico
Una “crescita globale pulita” e nuovi posti di lavoro: a questi risultati può portare la lotta al cambiamento climatico, secondo il premier britannico Rishi Sunak. Nel suo discorso alla Cop27, Sunak ha definito “essenziale che i Paesi del mondo rispettino gli impegni presi l’anno scorso alla Cop26 di Glasgow al fine di limitare l’aumento della temperatura globale: credo che possiamo farcela, per questo i leader globali devono fare di più e più velocemente”.
Ue-Kazakistan: memorandum su materie prime e batterie
A margine della Cop27, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha firmato un Memorandum of understanding con il primo ministro kazako, Alikhan Smailov, sulle materie prime, le batterie e l’idrogeno rinnovabile. “Integreremo meglio le catene del valore che sono fondamentali per la transizione verde e digitale. È un nuovo capitolo della nostra già profonda relazione”, ha affermato la presidente.
Macron: “La minaccia energetica della Russia non ci allontanerà dai nostri obiettivi”
“La natura è la nostra migliore alleata per raggiungere gli obiettivi della Cop 21 di Parigi e noi non sacrificheremo i nostri impegni climatici sotto la minaccia energetica della Russia”. Così il presidente francese, Emmanuel Macron, intervenendo alla Cop 27. Macron ha anche ricordato l’importanza della dalla battaglia in difesa della biodiverisità.