Mentre l’aumento delle temperature globali, gli eventi meteorologici catastrofici e la devastazione degli ecosistemi sono gli impatti visibili della crisi climatica, l’effetto a catena che essa provoca, come l’accesso all’istruzione, può essere meno evidente. Per aiutare a fare luce su questo problema, SAS ha creato il Girls’ education and climate challenges Index insieme al Malala Fund, un’organizzazione no-profit sull’educazione delle ragazze co-fondata dal Premio Nobel Malala Yousafzai.
L’analisi identifica i Paesi dove è più probabile che le ragazze corrano il rischio di interrompere la loro istruzione e prevede l’abbassamento dei tassi di completamento dell’istruzione primaria e secondaria delle ragazze a causa dei cambiamenti climatici. Quando si verificano disastri naturali, sono più spesso le giovani studentesse a interrompere gli studi rispetto ai loro coetanei. Quando l’accesso all’acqua è scarso, solitamente sono le ragazze ad essere chiamate a percorrere lunghe distanze per raccogliere l’acqua, stando quindi lontane dai banchi di scuola. Quando le temperature aumentano e quando l’agricoltura che produce reddito viene persa, spesso le ragazze abbandonano la scuola poiché le famiglie non possono più permettersi il pagamento delle tasse scolastiche.
Salvo progressi, il rapporto del Malala Fund stima che nel 2021, nei Paesi a basso e medio-basso reddito, gli eventi legati al clima impediranno ad almeno quattro milioni di ragazze di completare la loro istruzione. Se la tendenza odierna continuerà, entro il 2025 il cambiamento climatico contribuirà ad impedire il completamento dell’istruzione ad almeno 12,5 milioni di ragazze ogni anno.
Il Malala Fund intende utilizzare questi approfondimenti per richiedere un’azione ai leader partecipanti alla 2021 Climate Change Conference delle Nazioni Unite e dare spazio all’istruzione nella discussione globale sui cambiamenti climatici.
Obiettivo: orientare il supporto tecnico e finanziario
Integrato come estensione dell’annuale Girls’ education challenges Index del Malala Fund, il Girls’ education and climate challenges Index individua in quali Paesi le ragazze sono più a rischio di interruzione dell’istruzione. L’indice considera informazioni scolastiche, come i tassi di completamento dei gradi di istruzione, e fattori ambientali, tra cui la probabilità di inondazioni, tsunami e terremoti in ciascun Paese. Con queste informazioni, l’organizzazione no-profit intende impegnarsi in un dialogo con il settore dello sviluppo volto a stabilire dove indirizzare il supporto tecnico e finanziario sia per l’adattamento al cambiamento climatico, sia per ottenere migliori risultati riguardo l’istruzione delle ragazze.
Sulla base dei dati analizzati, la regione più colpita è l’Africa subsahariana, sebbene quest’ultima sia quella che meno contribuisce al cambiamento climatico. Anche i Paesi di altre regioni del mondo, tra cui le Filippine, la Mongolia e Kiribati, sono fortemente colpiti.
“Necessario intraprendere azioni urgenti”
“Continuiamo ad assistere all’impatto del cambiamento climatico sul nostro ambiente, sotto forma di siccità, mutazione degli ecosistemi, intensità delle tempeste o devastazioni causate da incendi boschivi che sono di ampiezza doppia o tripla rispetto a quelle che abbiamo vissuto in passato – afferma Susan Ellis, Brand director di SAS -. Anche le aziende stanno cercando di calcolare i rischi associati al cambiamento climatico, cambiamento che colpirà per prime le popolazioni più vulnerabili. Vogliamo fare tutto il possibile per sostenere organizzazioni come il Malala Fund per garantire che l’istruzione delle ragazze rimanga una priorità”.
“Il nostro nuovo report conferma che l’istruzione delle ragazze è una delle strategie più potenti per ridurre l’impatto del cambiamento climatico”, aggiunge Naomi Nyamweya, Research officer del Malala Fund. “Ma come dimostra questo progetto con SAS basato sui dati, gli eventi legati al clima stanno impedendo lo studio a milioni di ragazze. Per creare un futuro più verde e più equo per tutti noi, abbiamo bisogno che i leader intraprendano azioni urgenti per il clima e sostengano l’istruzione delle ragazze”.