Sullo sfondo del peggioramento della crisi climatica, il Climate Ambition Summit – tenutosi a New York lo scorso 20 settembre su iniziativa del Segretario Generale delle Nazioni Unite – ha mirato a mettere in mostra i leader “first mover and doer” fra governi, imprese, finanza, autorità locali e membri della società civile che hanno portato avanti azioni, politiche e piani credibili – e non solo impegni: accelerare la decarbonizzazione dell’economia globale e garantire la giustizia climatica in linea con la sua Agenda di accelerazione.
“Se questi pionieri e coloro che si muovono per primi possono farlo, tutti possono farlo”, ha affermato il Segretario Generale nelle sue osservazioni conclusive , definendolo un “vertice della speranza” (SCARICA QUI IL TESTO COMPLETO DELLE OSSERVAZIONI CONCLUSIVE).
Obiettivi credibili e più coordinazione
Dimostrando che un’azione tangibile e ambiziosa per ridurre in modo credibile le emissioni e garantire la giustizia climatica era possibile e pratica, il vertice ha mostrato una via da seguire: l’allineamento di piani e politiche settoriali, locali, nazionali e internazionali con obiettivi credibili e sostenuti dalla scienza per accelerare la decarbonizzazione, promuovere la giustizia climatica e l’equità, con livelli di coordinamento e cooperazione senza precedenti e una rinnovata attenzione alla credibilità e alla responsabilità.
Articolo originariamente pubblicato il 28 Set 2023