PATHWAY TO COP28

Biodiversità: a Cop28 il punto sullo storico Piano che guiderà il mondo fino al 2050

Al termine di un processo di consultazione e negoziazione durato quattro anni, ufficializzata lo scorso dicembre l’entrata in vigore del quadro Kunming-Montreal, che sostiene il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e definisce un percorso ambizioso per raggiungere la visione globale di “un mondo che vive in armonia con la natura”. Tutte le parti si sono ora impegnate a fissare obiettivi nazionali per attuarlo: anche di questo si parlerà alla Conferenza di Dubai, chiamata a includere definitivamente i sussidi ai combustibili fossili fra quelli “dannosi” per la biodiversità

Pubblicato il 07 Set 2023

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Il 15° incontro della Conferenza delle Parti (COP 15) si è chiuso, al termine di un processo di consultazione e negoziazione durato quattro anni, con l’adozione del Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal (GBF). Questo Quadro storico, che sostiene il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e si basa sui precedenti Piani Strategici della Convenzione, definisce un percorso ambizioso per raggiungere la visione globale di un mondo che vive in armonia con la natura entro il 2050. Tra gli elementi chiave del Quadro ci sono 4 obiettivi per il 2050 e 23 obiettivi per il 2030. Anche di essi e dello scenario globale sul fronte della biodiversità si parlerà, fra le varie cose, alla Cop28 di Dubai.

L’attuazione del Quadro globale per la biodiversità di Kunming-Montreal sarà guidata e sostenuta attraverso un pacchetto completo di decisioni adottate anch’esse alla COP 15. Questo pacchetto comprende un quadro di monitoraggio per il GBF, un meccanismo potenziato per la pianificazione, il monitoraggio, la rendicontazione e la revisione dell’attuazione, le risorse finanziarie necessarie per l’attuazione, i quadri strategici per lo sviluppo delle capacità e la cooperazione tecnica e scientifica , nonché un accordo sulle informazioni sulla sequenza digitale delle risorse genetiche.

Nell’adottare il Quadro Globale sulla Biodiversità Kunming-Montreal, tutte le Parti si sono impegnate a fissare obiettivi nazionali per attuarlo, mentre tutti gli altri attori sono stati invitati a sviluppare e comunicare i propri impegni. Nella prossima riunione della Conferenza delle Parti il mondo farà il punto sugli obiettivi e sugli impegni fissati.

Primo accordo globale sulla stabilità degli ecosistemi

L’accordo Kunming-Montreal è il primo accordo globale completo che garantisce la stabilità dei servizi ecosistemici fondamentali per la salute umana, lo sviluppo economico, la conservazione della natura (almeno il 30% delle aree protette entro il 2030 – “30 entro il 30”), e la lotta contro il cambiamento climatico.

Nel tentativo di raggiungere un accordo più rapidamente, la presidenza cinese della conferenza ha spinto per un accordo storico, ma con alcuni impegni ed obiettivi ridimensionati per l’industria, i pesticidi e i meccanismi di valutazione. Tuttavia, ci sono molti impegni ambiziosi, con una struttura finanziaria adeguata, e diversi importanti traguardi, come il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali all’autodeterminazione nella gestione delle risorse naturali.

Eliminazione entro il 2030 dei sussidi dannosi per la biodiversità

Nel dettaglio, l Quadro Globale per la Biodiversità richiede l’eliminazione graduale o la riforma entro il 2030 dei sussidi dannosi per la biodiversità, per un valore di 500 miliardi di dollari all’anno. Allo stesso tempo, aumenteranno gli incentivi positivi per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità (Obiettivo 18). Questa menzione specifica in un accordo delle Nazioni Unite stabilisce un precedente e apre la strada all’inclusione dei sussidi ai combustibili fossili nella prossima conferenza sul clima, COP28, dove non ci possono essere più scuse. I singoli Paesi devono intervenire per eliminare questi sussidi. Anche i forum di gestione degli accordi commerciali, come il NAFTA e soprattutto l’OMC, devono fare lo stesso. L’anno scorso, l’Organizzazione Mondiale del Commercio ha già eliminato i sussidi alla pesca eccessiva.

La questione delle risorse è ampiamente trattata (Obiettivo 19). Entro la fine del decennio, almeno 200 miliardi di dollari all’anno dovranno essere investiti nel finanziamento nazionale e internazionale della biodiversità da parte del settore pubblico e privato. I paesi meno sviluppati e le nazioni insulari riceveranno anche un sostegno di almeno 20 miliardi di dollari all’anno entro il 2025 e 30 miliardi all’anno entro il 2030, attraverso un nuovo Fondo per la Biodiversità che dovrà essere pronto l’anno prossimo come parte del Fondo Globale per l’Ambiente (GEF), un’istituzione che ha sostenuto investimenti per il clima e la natura per decenni, canalizzando risorse dai paesi dell’OCSE.

Impegno a proteggere aree di territorio sempre più estese

Le risorse economiche messe in campo serviranno per raggiungere gli obiettivi di conservazione, rigenerazione e riduzione dell’impronta ambientale a livello globale, in conformità con i 23 obiettivi del Quadro Globale per la Biodiversità. Nei prossimi 7 anni, tutti i Paesi firmatari, inclusa l’Italia, devono impegnarsi a proteggere aree sempre più estese di territorio, in modo intelligente, raggiungendo il 30% entro la fine del decennio. Queste potrebbero essere nuove aree protette terrestri e marine, che possono includere anche attività umane se sostenibili. Bisogna porre fine all’uso del suolo per la cementificazione e alle devastazioni inutili. La deforestazione, principale causa della perdita di biodiversità, deve essere fermata. La conservazione della biodiversità e la rigenerazione degli ecosistemi degradati saranno sostenute anche attraverso nuovi strumenti economici, come i green bond e i crediti per la biodiversità. Saranno favoriti i progetti che combinano adattamento e mitigazione del clima, secondo gli obiettivi del Quadro Globale per la Biodiversità.

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