Chi sarà presente, ma soprattutto, chi non ci sarà al vertice delle Nazioni Unite sul clima che inizierà il 31 ottobre a Glasgow? La Cop26 pare destinata a riunire una combinazione senza precedenti di leader, ma sul suo esito pesa l’incognita delle possibili defezioni, anche vitali. A poche settimane dall’avvio dei lavori è già possibile tracciare un primo quadro delle presenze previste, suscettibile ovviamente di aggiustamenti e modifiche. E quel che emerge con forza è che una delle presenze che avrebbero potuto dare il segnale più forte, la Cina, non sarà della partita.
Pare dunque appurato: il presidente cinese Xi Jinping sarà in cima alla lista dei grandi assenti alla Cop26. Ancora incerta la presenza del primo ministro indiano Narendra Modi, nonostante le molteplici visite nel suo paese dell’inviato per il clima di Biden, John Kerry, e la recente visita di Modi alla Casa Bianca.
Bolsonaro e Morrison in forse
Dal suo canto, il presidente Biden sarà sicuramente presente. Con lui il primo ministro canadese Justin Trudeau e il presidente francese Emmanuel Macron, ma anche il primo ministro britannico Boris Johnson, padrone di casa con l’ospite d’onore dell’evento: la regina Elisabetta II.
In forse la presenza del primo ministro australiano Scott Morrison, che di recente ha visitato la Casa Bianca e si è impegnato a intraprendere ulteriori impegni per il clima, per ora senza seguito.
Incognita, come sempre, sulla presenza del presidente russo Vladimir Putin, il cui Paese, che ospita vaste riserve di petrolio e gas, sarebbe destinato ad una “transizione pianificata” verso l’energia pulita.
Fra i possibili assenti anche il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, impegnato fra i problemi di siccità e inchieste per corruzione.
Atre defezioni potrebbero arrivare a causa delle restrizioni ai viaggi legate al coronavirus, soprattutto nel caso di molti dei Paesi in via di sviluppo che non hanno accesso ai vaccini.
Il Santo Padre non ci sarà
Contrariamente a quanto era stato ipotizzato, papa Francesco non andrà a Glasgow per la Cop26 sul clima. “Rispondendo alle domande dei giornalisti circa la partecipazione della Santa Sede alla sessione della Conferenza delle Parti alla Convenzione-Quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici, posso precisare che la Delegazione sarà guidata da Sua Eminenza Rev.ma il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità“, ha dichiarato nei giorni scorsi il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.
La partecipazione di papa Francesco alla Cop26 di Glasgow non era stata mai annunciata né confermata dalla Santa Sede, ma erano stati i vescovi scozzesi a parlarne, precisando anche che il viaggio papale avrebbe avuto tempi brevissimi e avrebbe potuto prevedere un incontro con l’episcopato ma non una messa pubblica per i fedeli locali.
Nell’intervista alla radio spagnola Cope, lo stesso Pontefice, rispondendo alla domanda se sarebbe andato a Glasgow, il primo settembre scorso aveva risposto: “Si’, in linea di massima il programma è che io vada. Tutto dipende da come mi sento in quel momento. Ma, in effetti, il mio discorso è già in preparazione, e il programma è di esserci”.
Ora è arrivato invece il contrordine, su cui possono aver influito sia i tempi limitati a disposizione per una visita comunque impegnativa, sia il fitto calendario di appuntamenti papali sia, non ultime, le fatiche cui il Pontefice continua a sottoporsi a pochi mesi dall’intervento chirurgico al colon dello scorso 4 luglio.
Foto tratta da Pixabay