Nel sempre più ampio mercato delle batterie arriva un nuovo attore: si tratta di Sparq, realtà parte del Gruppo Cebon, realtà svedese nel settore delle batterie e accumulatori, nell’illuminazione e sicurezza antincendio, che si concentrerà sulla realizzazione di batterie innovative e sostenibili e sui sistemi di accumulo, rivolgendosi principalmente ad aziende OEM (in ambiti come quello medico, illuminazione, AGV, ecc). Cebon da tempo è nota anche per essere la casa madre di GPBM, realtà protagonista anche del settore delle batterie.
In questo senso, come racconta Luca Negri sales manager di Sparq: “Sparq nasce dall’esigenza di focalizzarsi e dedicarsi esclusivamente sulle batterie e i sistemi di accumulo, e rappresenta un punto di partenza importante poiché raccoglie e condensa l’esperienza e il know how trentennali di tutto il gruppo Cebon. Il tutto con un approccio verso la ricerca e innovazione contraddistinte dalle tecnologie di ultima generazione. In Italia vi è un crescente interesse per lo stoccaggio di energia e per i sistemi che sfruttano le energie rinnovabili. Sparq rappresenta il veicolo di diffusione dell’efficacia, anche in termini economici, e della validità di queste soluzioni. Siamo consapevoli che è molto importante accelerare la ricerca per poter offrire soluzioni di alimentazione e stoccaggio dell’energia che consentano il passaggio verso un sistema energetico che si affranchi interamente da quello odierno”.
In particolare, ha evidenziato il manager, la scelta tecnologica di Sparq sarà estremamente chiara e alternativa a quella di GPBM, quella cioè di puntare sulla tecnologia del litio ricaricabile, proponendo dalle singole celle ai grandi sistemi di energy storage, ma anche batterie, cablaggi, caricabatterie, BMS e altro ancora. Sparq in realtà non si occuperà della produzione vera e propria a 360 gradi, limitandosi piuttosto alle delicate fasi di assemblaggio e certificazione, approvvigionandosi da fornitori cinesi (in particolare Haidi Energy). In futuro, però, non ha escluso Negri la produzione potrebbe essere spostata anche in Europa, più probabilmente in Francia.
Gli obiettivi di business
“Quello che stiamo organizzando in questa fase in Italia è una struttura commerciale. Abbiamo creato la società in Italia a fine novembre, abbiamo già omologato due prodotti rack per l’accumulo da 200 kW, prendendo i primi ordini. Puntiamo a un importante sviluppo puntando su calori come sostenibilità e qualità di prodotto. Inoltre tutti gli aspetti – dal packaging in poi – sono basati sulla sostenibilità. Abbiamo business plan importante da qui a 3 anni, con obiettivi ambiziosi. Stiamo andando in una direzione che prevede parecchi investimenti”.
Per quanto riguarda l’accumulo, in particolare, il target di Sparq non sarà il mondo delle reti, ma il residenziale e, soprattutto, l’ambito del building (grandi uffici e organizzazioni), appoggiandosi a installatori e distribuzione. L’obiettivo è mettere presto a disposizione di questi soggetti un vero e proprio sistema Sparq, che metta insieme la fornitura di batterie per l’accumulo, inverter e pannelli fotovoltaici. In questo senso “Abbiamo davvero pochissimi concorrenti diretti, perché difficilmente si offrono sistemi completi per l’energia. O si punta sull’inverter oppure sulle batterie”.
Articolo originariamente pubblicato il 17 Apr 2023