Lo scorso 30 giugno, il Ministero dell’Ambiente e della Sostenibilità ha inviato alla Commissione Europea una nuova versione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Questo piano definisce le linee strategiche di sviluppo per l’Italia in termini di energia e clima, puntando decisamente sulla decarbonizzazione, sull’autonomia energetica e sullo sviluppo delle fonti rinnovabili. Ma secondo Wärtsilä Energy, il Governo avrebbe dovuto puntare maggiormente sulla cogenerazione come soluzione virtuosa per accelerare la transizione energetica.
La nuova bozza del PNIEC prevede una forte accelerazione nella produzione di energia da fonti rinnovabili, l’utilizzo di combustibili rinnovabili come il biometano e l’idrogeno, la ristrutturazione degli edifici e l’elettrificazione dei consumi finali, la diffusione delle auto elettriche e politiche per la riduzione della mobilità privata. Vengono anche considerati il sequestro, il trasporto e la cattura della CO2. L’obiettivo è raggiungere una quota del 65% di fonti energetiche rinnovabili nel settore elettrico, un 37% di riscaldamento e raffreddamento e un 42% di idrogeno da fonti rinnovabili per gli usi industriali.
D’altra parte il testo del PNIEC menziona ripetutamente la cogenerazione e sottolinea l’importanza della produzione di combustibili rinnovabili. La cogenerazione, lo ricordiamo, combina la produzione di elettricità e calore, rappresenta una soluzione efficace per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2. Questo sistema consente ad un impianto di generare energia elettrica e termica, che può essere utilizzata da diverse industrie e per vari edifici e servizi del settore terziario. L’Italia è già oggi uno dei principali Paesi europei attivi nell’impiego di questa tecnologia.
Cogenerazione, un futuro a rischio
Ma poiché l’obiettivo del 40% di energia rinnovabile nei consumi energetici finali entro il 2030 è un rapporto tra l’energia prodotta da fonti rinnovabili e i consumi totali, la cogenerazione – aumentando l’efficienza ed abbattendo i consumi- può contribuire a raggiungere questo obiettivo. Eppure il futuro della cogenerazione è incerto a causa delle sfide legate alla decarbonizzazione, alla tassonomia verde dell’Unione Europea (Regolamento Delegato 2022/1214) e ad alcuni provvedimenti nazionali. Il Regolamento Delegato richiede requisiti più stringenti per la cogenerazione rispetto alla generazione separata, mentre la tassonomia richiede che i cogeneratori in funzione dal 2023 utilizzino sempre più biocombustibili al posto del gas naturale.
La nuova bozza del PNIEC sarà sottoposta alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e successivamente analizzata da Bruxelles per eventuali integrazioni nella versione definitiva del piano, che dovrà essere approvato entro giugno 2024.
“Nella stesura di questa bozza è mancata una consultazione approfondita di tutte le parti in causa. Ci aspettiamo che le industrie e gli operatori vengano consultati affinché i meccanismi di supporto al raggiungimento degli obiettivi siano realizzabili e condivisi – ha spiegato Marco Golinelli, Senior Business Development Manager, Wärtsilä Energy-. Gli elementi potenzialmente utili al Piano ci sono, ma occorre verificare che siano funzionali. Occorre un ascolto del ministero per avere un Piano più vicino alla realtà e realizzabile. A oggi sospendiamo il giudizio”.
Articolo originariamente pubblicato il 19 Lug 2023