Sustainable Buildings

Obiettivi science-based per misurare i progressi verso la decarbonizzazione del settore edile

Il progetto della Science Based Targets Initiative (SBTi) dedicato al settore edile si propone di fornire un percorso a tutti gli attori della filiera atto ad allineare i loro piani di mitigazione del clima con le ultime conoscenze scientifiche, tenendo conto delle sfide specifiche che questo ambito deve affrontare

Pubblicato il 07 Ott 2022

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Oggi decarbonizzare il settore edile è più urgente che mai: si stima che sia responsabile di oltre un terzo del consumo di energia mondiale e delle emissioni di CO2 prodotte a livello globale. Inoltre, nonostante l’introduzione di vari standard di bioedilizia e codici energetici degli edifici, l’Agenzia internazionale per l’energia (AIE) ha recentemente descritto il settore come “non in pista” per soddisfare lo scenario Net Zero entro il 2050. Un paradosso se si pensa che al momento circa l’80% delle misure economicamente valide per migliorare l’efficienza energetica negli edifici rimane inutilizzato. Inoltre, il divario di prestazioni o performance gap – cioè quando il consumo energetico calcolato di un edificio non corrisponde a quello misurato nella realtà – è un fenomeno comune all’interno del settore. Spesso causato da diversi fattori, il consumo energetico misurato di un edificio può essere quattro volte superiore a quello modellato. Anche in schemi di valutazione che seguono requisiti di documentazione rigorosi, questo fattore può arrivare fino al 147%. Va da sé che tutte le aziende che operano nel settore edile (ad esempio quelle dedicate all’edilizia residenziale e commerciale o all’edilizia industriale, architetti, ingegneri, sviluppatori, proprietari di edifici e investitori) devono intensificare immediatamente i loro sforzi di azione per il clima se vogliono raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dettati dall’Agenda ONU 2030 e guidare la trasformazione verso un’economia globale a zero emissioni nette.

Si inserisce in questa cornice il progetto SBTi’s Buildings che mira a risolvere le lacune del settore edile sviluppando nuove metodologie, strumenti e linee guida per la misurazione, segnalazione e verifica (MRV) dei progressi rispetto agli obiettivi basati sulla scienza di modo da stabilire un percorso globale per le emissioni di tutti gli edifici e allinearsi al livello di ambizione climatica necessario per raggiungere l’obiettivo di 1,5 ° C , come stabilito nell’accordo di Parigi e nel patto sul clima di Glasgow. Il progetto per decarbonizzare il settore edile, che di concerto si propone di aumentare la trasparenza e la responsabilità dell’azione aziendale per il clima, è stato avviato nel 2021 dalla SBTi – una partnership tra CDP, il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute (WRI) e il World Wide Fund for Nature (WWF) – attraverso un finanziamento fornito dalla Laudes Foundation – una fondazione indipendente focalizzata sull’accelerazione della transizione verso un’economia positiva per il clima e inclusiva affrontando le questioni più urgenti e sistemiche nell’ambiente costruito – e dovrebbe durare due anni.

Come decarbonizzare il settore edile

Il progetto “Buildings” di SBTi è stato lanciato per fornire un percorso a tutti gli attori del settore per allineare i loro piani di mitigazione del clima con le ultime conoscenze scientifiche, tenendo conto delle sfide specifiche che questo settore deve affrontare. Mentre c’è stato un rapido aumento degli standard di bioedilizia, l’allineamento dei requisiti con una traiettoria di 1,5 ° C – in termini di carbonio operativo, energia operativa o carbonio incorporato – non ha avuto un riscontro concreto. Inoltre, le iniziative volte a fornire un’interpretazione del protocollo sui gas a effetto serra per il settore dell’edilizia per tenere conto delle emissioni di carbonio e degli obiettivi di riduzione delle emissioni si sono spesso rivolte a un solo stakeholder del settore tra i tanti esistenti, ad esempio architetti, ingegneri, project manager, sviluppatori, costruttori, proprietari o istituzioni finanziarie.

Il progetto SBTi Buildings mira ad affrontare questi limiti attraverso tre obiettivi principali:

  1. Sviluppare un percorso allineato a 1,5 ° C per le emissioni in uso del settore edile globale, ovvero quelle associate agli edifici operativi.
  2. Sviluppare un percorso per mantenere il riscaldamento globale entro un aumento della temperatura di 1,5 ° C per le emissioni incorporate del settore, ovvero quelle associate alle attività di costruzione e ai materiali da costruzione.
  3. Sviluppare linee guida per la contabilizzazione delle emissioni, la comunicazione e la definizione degli obiettivi per i vari stakeholder.

Per garantire che la guida e le risorse siano solide, chiare e pratiche, il progetto edifici di SBTi ha coinvolto esperti dell’industria, del mondo accademico e della società civile su vari approcci e soluzioni attraverso regolari sessioni del gruppo consultivo di esperti (Expert Advisory Group, EAG). L’SBTi ha collaborato anche con il Carbon Risk Real Estate Monitor (CRREM), un’iniziativa che aiuta gli investitori immobiliari e altre parti interessate ad allinearsi con l’accordo di Parigi fornendo una serie di percorsi di decarbonizzazione e intensità energetica per il funzionamento degli edifici. Il progetto ha un gruppo di stakeholder più ampio di rappresentanti chiave dell’industria e non dell’industria che saranno invitati a fornire contributi attraverso una fase di consultazione pubblica.

Edile, tra energia e azione per il clima

Una delle principali discussioni attualmente in corso all’interno del gruppo di lavoro tecnico (Technical Working Group, TWG) dell’SBTi e della più ampia comunità EAG è se il progetto edifici dell’SBTi debba includere un percorso di efficienza energetica, insieme al percorso delle emissioni in uso. L’attenzione alle emissioni da sola potrebbe portare a una situazione in cui, con la rapida decarbonizzazione della rete elettrica in vari paesi, un edificio può essere etichettato come “zero emissioni nette di carbonio” pur essendo estremamente inefficiente dal punto di vista energetico. Ciò va contro la corretta gerarchia energetica di ridurre prima la domanda e poi soddisfare quella domanda ridotta con energia rinnovabile.

L’attuale percorso delle sole emissioni ignora anche la limitata disponibilità di energia rinnovabile. Recenti ricerche hanno lanciato gli allarmi. Se la domanda globale di energia continua ad aumentare al ritmo attuale e desideriamo soddisfare tale domanda attraverso un sistema di energia rinnovabile al 100%, la nostra domanda di litio per lo stoccaggio di energia sarebbe quasi il doppio delle attuali riserve accertate. La priorità deve quindi essere quella di ridurre la domanda di energia del settore edile attraverso miglioramenti dell’efficienza energetica per garantire che il settore operi entro il limite di approvvigionamento di energia rinnovabile.

Un altro punto di discussione sulle modalità per decarbonizzare il settore edile, relativo al terzo obiettivo del progetto, è lo studio di come i risultati di questo progetto potrebbero contribuire alle iniziative settoriali esistenti. C’è già un “eccesso di offerta” di iniziative e standard per gli edifici, ma l’allineamento di questi con una traiettoria di 1,5 ° C non è chiaro. La sfida è quella di sviluppare obiettivi e indicatori di performance che possano essere prontamente adottati da queste iniziative e standard in modo da renderli allineati a 1,5 ° C e massimizzare l’impatto del progetto edifici di SBTi.

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