Fornire ai direttori di funzione del Gruppo un quadro di riferimento completo sulla sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. E’ questo l’obiettivo per cui Lucart, multinazionale che promuove un modo sostenibile di produrre carta, ha voluto portare i propri manager a scuola di sostenibilità.
L’iniziativa, volta ad accrescere la cultura d’impresa sul tema della sostenibilità, rientra tra le scelte intraprese da Lucart per aderire a “M’illumino di Meno”, la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita consapevoli promossa da Rai Radio 2 e dalla storica trasmissione Caterpillar.
Le lezioni sono state tenute da Deloitte & Touche Italia il 15 e 16 febbraio, per un totale di 8 ore. Particolare attenzione è stata attribuita all’integrazione dei fattori ESG nella conduzione del business aziendale come leva strategica per creare valore condiviso, nel breve e medio termine, per l’organizzazione e per i suoi stakeholder.
Oltre a tecnologie e processi, i manager devono abbracciare la sostenibilità
“L’educazione al risparmio energetico e allo sviluppo sostenibile assume un ruolo crescente, sia in virtù della crisi climatica, sia per la necessità di contenere i costi operativi in un periodo storico segnato da pandemia, guerra e inflazione – ha detto Massimo Pasquini, amministratore delegato di Lucart SpA – Questa situazione impone scelte strategiche che prevedono non solo l’introduzione di nuove tecnologie e processi, ma anche investimenti di risorse nello sviluppo di una cultura aziendale in linea con la nostra missione di continuare a promuovere un modo sostenibile di produrre carta creando valore per tutti i nostri stakeholder”.
Rinnovabili al centro del piano di decarbonizzazione di Lucart
Nel 2019 Lucart ha varato un piano energetico per la diminuzione dei consumi e la decarbonizzazione che si articola principalmente in 4 attività che porteranno a una produzione e utilizzo di più di 26 Gwh/anno di energie rinnovabili contribuendo così ad evitare ogni anno l’emissione di più di 11.000 tonnellate di CO2eq, una quantità di anidride carbonica che avrebbe bisogno di più di 1,6 milioni di alberi per venire assorbita in un anno.
Il primo pilastro riguarda l’ammodernamento tecnologico degli impianti: due turbine a gas metano per l’autoproduzione di energia elettrica e termica sono state sostituite con due nuove turbogas di ultimissima generazione ad alta efficienza già pronte per l’utilizzo di biogas e idrogeno, portando una riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 e l’abbattimento di oltre il 60% delle emissioni di NO.
Poi c’è l’autoproduzione di energia rinnovabile: un nuovo grande impianto fotovoltaico è stato installato nello stabilimento di Borgo a Mozzano (LU) e un secondo è in fase di installazione, mentre sarà completato a breve un secondo impianto anche nello stabilimento di Avigliano (PZ), portando la produzione annua di energia elettrica solare del Gruppo a quasi 8,5 GWh (considerando anche l’impianto di Capannori già attivo da anni).
Ancora, l’acquisto di energia rinnovabile: Lucart ha firmato un accordo con Plenitude per la fornitura di circa 18 GWh/anno generati da un impianto a energia eolica in Abruzzo. Grazie a questo progetto le emissioni di CO2 legate alla fornitura di energia elettrica dalla rete diminuiranno di circa il 30%.
Infine, l’aumento produzione carta riciclata: il piano strategico del Gruppo prevede anche di aumentare la percentuale di materie prime fibrose riciclate in sostituzione delle fibre vergini fino ad arrivare a un rapporto di 60% Fibre riciclate / 40% fibre vergini entro il 2030.
Il progetto a Lucca: -66 tonnellate/anno di CO2
La strategia energetica di Lucart prevede anche un rinnovato rapporto con il territorio: i nuovi impianti, infatti, saranno progettati valutando possibili sinergie con le comunità locali in funzione delle possibilità tecniche e legislative. In quest’ottica, Lucart e il Comune di Castelnuovo di Garfagnana (LU) hanno annunciato lo scorso settembre un’iniziativa antispreco per sostenere l’efficientamento energetico degli immobili pubblici. Il calore in eccesso prodotto nello stabilimento locale di Lucart verrà utilizzato per riscaldare gli impianti della cittadella dello sport. Secondo i calcoli del Comune, il progetto dovrebbe portare a un risparmio di circa il 40% dei consumi di gas metano con una contestuale riduzione delle emissioni di 66 tonnellate/anno di CO2.