Environment

Edifici e industrie “energivori”: per cambiare strada servono efficienza e digitalizzazione

Ue carbon neutral entro il 2050? La strada è ancora lunga: ancora oggi metà del consumo di energia è dovuto al riscaldamento e al raffreddamento degli immobili e degli stabilimenti produttivi. Fra le soluzioni possibili vi sono ad esempio pompe di calore e termostati smart, che consentono anche risparmi notevoli sui costi in bolletta

Pubblicato il 06 Apr 2021

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Il consumo di energia in Europa? Per la metà è rappresentato dai sistemi di riscaldamento e raffreddamento negli edifici e nell’industrie, il che ne fa il principale settore di consumo finale di energia, superiore anche a quello dei trasporti e dell’elettricità. Non solo. I due terzi dell’energia usata per il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda negli edifici residenziali provengono ancora da combustibili fossili.
La conseguenza di tutto questo è immediata: affinché l’Europa diventi carbon neutral entro il 2050, gli edifici devono diventare molto più efficienti dal punto di vista energetico. Per questo è necessario agire al più presto per rendere il patrimonio edilizio molto più efficiente quanto a consumo, con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni e diventare neutral in termini di CO2.

Misure chiave necessarie per le case

Il Green Deal Europeo, il piano europeo per raggiungere le zero emissioni di anidride carbonica entro il 2050, ha come obiettivo quello di raddoppiare il numero di ristrutturazioni energeticamente efficienti nelle case all’interno della sua strategia “Renovation wave”. Questo significherebbe che 35 milioni di case verrebbero ristrutturate secondo uno standard di efficienza energetica più elevato entro il 2030, lasciando però ancora inefficienti dal punto di vista energetico la stragrande maggioranza delle oltre 200 milioni di case europee.

Una delle sfide chiave è l’alto costo dell’acquisto e del retrofit di misure promosse come l’isolamento, le pompe di calore e i pannelli solari. In Europa esistono diverse misure governative che sostengono questa sfida, ma secondo il Green Deal devono diventare ancora più complete.
I controlli intelligenti di riscaldamento e raffreddamento, tuttavia, rappresentano una soluzione più conveniente dal punto di vista finanziario, dato che un termostato smart costa tipicamente meno di 200 euro, e i clienti tado° (il sistema intelligente che riduce, fino al 31%, l’impiego di energia per il riscaldamento o il raffreddamento) risparmiano in media il 22% sui loro costi di riscaldamento. I termostati intelligenti fanno parte di leggi e programmi di sovvenzione specifici per ogni Paese, ma è necessaria una maggiore considerazione e promozione di questo aspetto nel Green Deal.

Elettrificazione del calore e integrazione della rete

Le pompe di calore sono molto più efficienti delle caldaie a gas o a olio e possono utilizzare l’energia rinnovabile perché alimentate a elettricità. Oggi vengono già installate come standard in molte nuove case ed edifici europei, mentre il gas sta venendo gradualmente eliminato. La connettività delle pompe di calore e dei sistemi di aria condizionata in combinazione con algoritmi intelligenti avrà un impatto considerevole. Infatti, il riscaldamento e il raffreddamento intelligenti rivoluzioneranno il modo in cui l’energia viene consumata e forniranno una preziosa fonte di flessibilità per le reti regionali e nazionali.

“L’Europa ha bisogno di un mercato energetico completamente integrato, interconnesso e digitalizzato – dice Christian Deilmann, co-fondatore e chief product officer di tado° -. La flessibilità della risposta alla domanda fornita alla rete energetica apre la strada a un maggiore uso di energia rinnovabile senza la necessità di centrali elettriche di riserva. Infatti, il riscaldamento e il condizionamento degli edifici rappresentano una delle principali soluzioni a questa necessità, potendo essere gestite con delle strategie di controllo che reagiranno agli agenti esterni, come la luce solare o il vento, senza influenzare il comfort all’interno degli edifici. Questo significa lanciare soluzioni di risposta alla domanda e tariffe agili che permettono ai clienti di fare un uso migliore dell’energia rinnovabile, pulita ed economica”.

Uno stimolo economico e l’indipendenza energetica per l’Europa

L’Europa verrebbe trasformata in un’economia a basse emissioni di anidride carbonica e questo stimolerà il sistema economico e creerà milioni di posti di lavoro. In aggiunta, migliorerà la qualità di vita attraverso aria e acqua più pulite, un livello di salute migliore e una natura più rigogliosa. Tra il 1990 e il 2018, infatti, le emissioni di gas serra sono diminuite del 23%, mentre l’economia è cresciuta del 61%: dati riportati da una ricerca di McKinsey, la quale suggerisce che l’Europa può raggiungere la neutralità climatica senza costi netti per la società. Inoltre, gestendo efficacemente la sua transizione energetica, l’Europa potrebbe vedere un guadagno netto di quasi 5 milioni di posti di lavoro.

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