Il settore energetico è responsabile della maggioranza delle emissioni climalteranti mondiali: come ribadisce la Iea in un suo recente report è dunque fondamentale mettere in atto delle politiche e delle azioni tese a invertire questo stato di cose. In particolare sono quattro le azioni chiave a cui deve essere affidata la priorità.
- Ovviamente in testa ci sono la decarbonizzazione dell’elettricità, l’accelerazione dell’efficienza energetica e l’elettrificazione. L’aggiunta di capacità di energie rinnovabili deve triplicare rispetto ai livelli del 2022 entro il 2030, raggiungendo circa 1.200 GW all’anno, Le vendite di auto elettriche dovrebbero raggiungere una di mercato di circa il 60% entro il 2030, mentre gli autocarri medi e pesanti a zero emissioni dovrebbero raggiungere una quota di mercato di circa il 35% entro lo stesso anno.
Le azioni contro la CO2
- Altro passaggio chiave è quello di ridurre la deforestazione a zero entro il 2030, in linea con la Dichiarazione dei Leader di Glasgow sulle foreste e l’uso del suolo (Glasgow Leaders’ Declaration on Forests and Land Use).
- Secondo la Iea affrontare le emissioni non CO2 è fondamentale per limitare il picco di riscaldamento, rispettando gli impegni presi in tal senso a livello internazionale
- Saranno comunque necessari sistemi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio e la rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera: secondo la Iea occorre realizzare progetti per circa 1,2 Gt di CO2 entro il 2030, contro i circa 0,3 Gt di CO2 attualmente previsti per il 2030.
Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.